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Elezioni provinciali/ 1. La parola passa alla «Talpa»

Un nuovo misterioso collaboratore, solitamente ben informato di quanto accade nel Palazzo (e fuori), esprimerà il suo «controcanto»: la Talpa

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La talpa è tutta nera e ha quattro zampe. Ha il pelo molto corto e molto fitto. Il suo muso è lungo e gli occhi sono talmente nascosti dal pelo che non le permettono di vedere quasi niente. Il suo corpo è lungo da 12 a 14 cm mentre la coda è lunga 3 cm.
La talpa vive sotto terra nei campi e nei giardini pubblici di Trento, piazza Dante, ma soprattutto le roste dell'Adigetto.it, disseminandoli di mucchi di terra formati dai detriti che butta fuori con le sue zampette scavando nel sottosuolo.
La talpa si nutre di larve, vermi, moscerini e di tante altre cose che trova sotto terra.
I maschi sono sempre alla ricerca di una femmina, che partorisce una volta all'anno. I piccoli stanno nella pancia della mamma per 4 o 6 settimane (in estate) e nascono 2 o 7 piccoli per volta, senza peli, che pesano sai 3 ai 4 grammi. Il pelo comincia a crescere dopo 2 settimane circa. Dopo 20 settimane i piccoli lasciano il nido. Alla talpa piace abitare nei terreni morbidi e profondi che permettono una buona possibilità di trovare cibo e la possibilità di scavare gallerie. La talpa ha sempre guardato al di fuori dei propri confini, tanto vero che la si trova in tutta l'Europa. La talpa è cacciata dagli orsi, dalle volpi, dai gatti e dai rapaci.
Ma la talpa è anche sinonimo di… spia, doppiogiochista, infiltrato, delatore… tutti abiti che calzano perfettamente al nostro informatore misterioso. Insomma, se l'animale talpa è praticamente cieco, na nostra Talpa ci vede benissimo.
Da oggi, ogni qual volta ci sarà un argomento da non prendere né troppo seriamente, né troppo sotto gamba, alla fine daremo la parola alla Talpa.

Questa settimana, va da sè, sarà un controcanto alle elezioni provinciali. (Prima parte)
La nostra Talpa è disegnata da Fulvio Bernardini


La situazione è drammatica.
Il Trentino, stando alle ripetute denunce dei candidati, è lacerato. Niente mutui per chi si schiera a destra. Nessuna assunzione se non si vota per Dellai. Zero assistenza sanitaria se non si sostiene la maggioranza. La cupola elettorale provinciale abbraccia ogni ramo delle attività che si svolgono in Trentino (infatti anche i pennuti sono in evidente difficoltà: le migrazioni, segnalano gli ornitologi, sono cominciate in anticipo quest'anno, tranne i due canarini di Pino Morandini che non hanno lasciato la loro gabbietta per restare fedeli alla propria missione di uccelli di compagnia).
Ma i problemi, anche di coscienza, non mancano. Ne segnaliamo alcuni.

CLAUDIO ECCHER
Claudio Eccher, già candidato (trombato) sindaco di Trento e oggi suocero del senatore che aspira a diventare presidente della Provincia, è al limite. Sta per andare in pensione e gli sembra giunto il momento di pensare alla sua vecchiaia. La sua vicenda personale è commovente in quanto, per anni, ha operato evitando il cuore, perché, pur trattandosi di un organo centrale, è orientato a sinistra. Solo lustri di sedute dallo psicanalista hanno, peraltro solo parzialmente, contribuito a risolvere il problema. Per Eccher è stato tra l'altro faticosissimo trovare un professionista di gradimento perché, è risaputo, sono tutti di sinistra.

DENIS BERTOLINI
Da anni vive nella inquietudine. Nella rimessa ha due trattori ed un caterpillar che non può più usare. Perché davanti a casa gli hanno piazzato un divieto di svolta a destra. E lui, di girare a sinistra, non ne vuol sentire parlare. Così è costretto a parcheggiare a nel comune vicino i suoi 4 suv a trazione integrale con cerchi in alabastro a petrolio grezzo con uranio impoverito, che inquina come un Md80 Alitalia, ma che può circolare anche in pieno centro storico e nei giorni di blocco perché è Euro 10 e per fermarlo occorrerebbe una divisione di panzer e la sua spider cingolata. Fino all'area di sosta, però, ci arriva a piedi oppure a bordo della motofalciatrice di un amico passando per i campi. Parola di talpa.

NERIO GIOVANAZZI
Cacciatore provetto, Giovanazzi non è afflitto della tragedia che colpisce altri colleghi. Essendo abituato a sparare, sa bene quanto sia importante stare al centro. L'importante è sempre colpire dalla parte giusta. I suoi trofei più preziosi sono la collezione di poltrone che ha accumulato in questi anni, mirando una volta a destra, una volta a sinistra. Senza sbagliare. Mai. Ultimamente si è occupato dell'orso trentino, ma si tratta solo di una petizione per il centro abitato di Toss.

EMILIO GIULIANA
È mancino. Per questo si dice che abbia tentato il suicidio più volte. Ma, con discrezione, la notizia è stata tenuta segreta. Non poteva sopportare di dover compiere i gesti più importanti con la mano… «sbagliata». Poi, però, dopo un corso seguito per corrispondenza con il gorilla bianco dello zoo di Berlino (che è risultato il primo della classe: il francese Le Pen ha strappato una sufficienza risicata), ha superato il disagio ed oggi riesce a picchiare simultaneamente un omosessuale e un negro anche con la sola destra.

ENZO ERMINIO BOSO
Da giovane, quando pesava di più, aveva la passione del pugilato. Ha dovuto smettere: un po' perché con la pensione di invalidità che prende non poteva farsi vedere eccessivamente atletico. E un po' perché non è riuscito a far modificare (malgrado gli avvocati parlamentari di Berlusconi Taormina, Pecorella e Ghidini) una postilla del regolamento. Che impone una norma medievale: di picchiare gli avversari solo con il pugno. Chiuso.

BRUNO FIRMANI
Dopo l'amara esperienza con il segretario comunale Italo Scotoni all'interno del partito, il portavoce dell'Italia dei Valori a livello provinciale è diventato ancora più intransigente. Qualche giorno fa è stato fermato mentre stava per denunciare un simpatizzante che, fermatosi al gazebo dove si raccolgono firme contro il Lodo Alfano, gli aveva chiesto se poteva «rubargli un po' tempo».

AGOSTINO CATALANO
È disperato. Perché nell'ultima riunione interna per la riorganizzazione delle tredici correnti, suddivise in democratiche fazioni rappresentate da equilibratissimi 31 portavoce di 45 comitati spontanei di simpatizzanti, tutti schierati a difesa delle istanze del popolo della sinistra, era da solo.

LORENZO DELLAI
Sinistra? Quale sinistra? Il governatore continua a non capire gli insistenti accostamenti della sua coalizione con la sinistra.

La Talpa
talpa@ladigetto.it

(Continua. - Ma si ferma la vigilia delle elezioni provinciali)
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