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Il peso di Ponzio a 21,04 nella notte di Pasqua

Nel Continental Tour a Walnut, in California, l’azzurro è quinto e ancora sopra i ventuno metri – Il triplista Ihemeje atterra a 17,00 ventoso (+2.5)

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Riparte da un lancio a 21,04 il pesista Nick Ponzio ai Golden Games di Walnut, in California (Stati Uniti). Il due volte campione italiano chiude al quinto posto nella gara che dà il via alla stagione primaverile-estiva, quattro settimane dopo essersi piazzato settimo ai Mondiali indoor di Belgrado.
È una conferma oltre i ventuno metri raggiunti nelle ultime sette uscite dal 27enne dell’Athletic Club 96 Alperia, quest’anno cresciuto fino al 21,83 ottenuto in Coppa Europa a Leiria.
Per l’azzurro il miglior tentativo è il secondo in una serie iniziata con 20,89, poi andata avanti con un nullo e tre spallate ravvicinate a 20,60 e 20,64 prima di concludere con 20,63.
Vittoria per Darrell Hill (Usa, 21,68) nei confronti dei connazionali Josh Awotunde (21,63), Adrian Piperi (21,52) e Payton Otterdahl (21,14).
 
 Tre salti per Ihemeje  
Un salto a 17 metri esatti, ma con vento oltre la norma (+2.5) nel debutto vincente all’aperto di Emmanuel Ihemeje nel triplo.
Al primo ingresso in pedana il bergamasco torna a varcare la fatidica barriera, già oltrepassata nei due trionfi della scorsa stagione ai campionati Ncaa (17,26 in sala e 17,14 outdoor).
Anche quest’anno il 23enne dell’Atletica Estrada ha conquistato il titolo universitario con la maglia degli Oregon Ducks, ma finora non era riuscito ad atterrare così lontano e coglie il successo con un centimetro di vantaggio sul 16,99 (+0.2) dello statunitense Chris Benard, in una gara non inserita nel programma principale.
L’azzurro, finalista olimpico della specialità, prosegue con 16,64 (vento nullo) e un 15,99 (+2.2) in cui non riesce a completare l’azione.
«Mi sono venuti i crampi – spiega – però era un salto che valeva tanto, ben oltre il personale. Che peccato, in una giornata con vento molto variabile, ma a quel punto ho dovuto interrompere la gara.»
 

 
 200: Kerley 19.80  
Meeting ricco di stelle nella seconda tappa Gold del Continental Tour, quando mancano tre mesi ai Mondiali di Eugene.
L’attesa sfida nei 200 è un appassionante testa a testa con l’argento olimpico dei 100 metri Fred Kerley a imporsi in rimonta in 19.80 (+1.6) per firmare la migliore prestazione dell’anno al mondo superando sul filo di lana Michael Norman, battuto con 19.83.
Poi c’è il 20.01 di Rai Benjamin, che ai Giochi è salito sul secondo gradino del podio nei 400 ostacoli, e alle sue spalle il canadese Jerome Blake timbra il personale in 20.04.
Nick Ponzio (foto archivio Colombo/FIDAL)
Emmanuel Ihemeje (foto archivio Colombo/FIDAL)
Assente il campione del mondo dei 100 Christian Coleman, annunciato tra i partecipanti.
 
Si vola nel vento sui 100 con il ventenne Micah Williams che impressiona in 9.83 (+2.5), seguito dal 9.93 dell’altro statunitense Brandon Carnes, dopo essere già sfrecciato nella batteria con 9.96 (+3.1) surclassando il canadese Aaron Brown (10.11) e l’ostacolista Devon Allen (10.12), poi vincitore dei 110hs in 13.35 (-0.5) nella sua ultima stagione da atleta prima di passare al football americano.
Ancora più forte la brezza nella finale femminile per spingere Twanisha Terry a 10.77 (+3.3) su Aleia Hobbs (10.80) e Gabby Thomas (10.86) che appena diciassette minuti più tardi domina i 200 in 22.02 (+1.9).
Vento regolare invece nella batteria dei 100 per la giamaicana Elaine Thompson-Herah, regina dello sprint nelle ultime due Olimpiadi, con 10.89 (+1.6) all’esordio stagionale sulla distanza per poi rinunciare alla finale.
 
Sorpresa nei 100 ostacoli: la 23enne Tonea Marshall con 12.46 (+0.8) sfiora il personale, mancato di due centesimi, e beffa la primatista mondiale Kendra Harrison che finisce sconfitta in 12.56 dopo il 12.42 ventoso (+2.4) della batteria, terza l’iridata U20 Tia Jones scesa a 12.59.
Assolo negli 800 dell’argento mondiale (e bronzo olimpico) Raevyn Rogers in 1:58.77 mentre Bryce Hoppel, bronzo iridato in sala di Belgrado, agguanta e sorpassa (1:47.27) il fuggitivo portoricano Ryan Sanchez (1:47.58).
Sul giro di pista 44.28 da «world lead» di Michael Cherry, davanti al bronzo a cinque cerchi dei 400hs Alison dos Santos che si migliora nella distanza piana in 44.54. Al femminile Jade Stepter (51.43) prevale su Shamier Little (51.65) ma è soltanto quinta Dalilah Muhammad (52.60), campionessa mondiale tra le barriere.
 
Di nuovo alle soglie dei settanta metri l’olimpionica del disco Valarie Allman con 69,46, a una settimana dal sensazionale 71,46 del record nordamericano (miglior lancio al mondo degli ultimi trent’anni).
Tra gli uomini 67,65 dello svedese Daniel Stahl, campione a cinque cerchi. L’altra statunitense Brooke Andersen si prende il successo nel martello con 76,76 all’ultimo tentativo e scavalca il 75,73 della canadese Camryn Rogers (primato nazionale eguagliato), al maschile 79,11 per Rudy Winkler.
Nell’alto 1,96 di Vashti Cunningham, ventoso anche il triplo femminile con il 14,53 (+2.6) di Keturah Orji, lungo al bahamense Laquan Nairn (8,22/+2.0), asta con i successi di Clayton Fritsch (5,80) e Olivia Gruver (4,50), mentre è la giamaicana Danniel Thomas-Dodd ad aggiudicarsi il peso (18,92).

Risultati.

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