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L’Italremo sul tetto del mondo col quattro senza assoluto

L'oro è stato vinto dal quartetto fornato da Marco Di Costanzo, Matteo Castaldo, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino

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Foto di Mimmo Perna per © Canottaggio.org.
 
La nazionale italiana chiude la penultima giornata di gare iridate con il titolo di campione del mondo assoluto vinto nel quattro senza da Marco Di Costanzo, ventitreenne napoletano e atleta delle Fiamme Oro, Matteo Castaldo, ventinovenne anche lui napoletano e atleta del RYCC Savoia, Matteo Lodo, ventunenne di Terracina (Latina) che voga per le Fiamme Gialle, come pure per i colori gialloverdi rema anche Giuseppe Vicino, ventiduenne nato a Napoli.
Un quartetto che, con tanta voglia di affermazione e, per alcuni di loro, anche con la volontà di riscatto per non essere stati considerati nel passato come meritavano, è riuscito in un’impresa che mancava dall’Italia da ben venti anni e cioè dal mondiale di Tampere 1995 (epoca del ditti Giuseppe La Mura).
Una barca che si è messa alle spalle l’Australia, bronzo iridato 2014, e la Gran Bretagna, campione olimpica e mondiale in carica, ma qui con un equipaggio totalmente rinnovato. Tutto questo in solo duecento metri finali dopo aver lottato alla morte prima per altri milleottocento metri.
Una storia e una vittoria condensata dalle parole del Presidente del CONI Giovanni Malagò.
«È un successo dell’Italia di La Mura e di Peppe Abbagnale. Questi ragazzi sono stati fantastici e l’Italia deve essere orgogliosa di vederli a Rio il prossimo anno.
«Sono stati bravi a crederci fino in fondo e davvero ho remato con loro.»
 
Una storia, quella del quattro senza azzurro, che affonda le radici nel 1948 quando alle Olimpiadi di Londra l’Italia vinse l’oro e poi ai Mondiali nel 1994 e nel 1995 ancora con due medaglie d’oro fino ad arrivare ad oggi per il terzo oro iridato.
Un sigillo, in ogni modo, che è arrivato alla fine di una giornata di gara, la penultima di questo lungo mondiale, durante la quale il doppio pesi leggeri di Andrea Micheletti e Pietro Ruta (Fiamme Oro), nonostante abbiano lottato strenuamente per rimanere agganciati ai battistrada, nella parte finale, con la Francia spinta dal pubblico di casa che andava a vincere, sono stati risucchiati in quinta posizione.
Quinto posto anche per il due senza di Niccolò Mornati e Vincenzo Capelli (CC Aniene) che, dopo cinquecento metri al comando, sono stati superati dai campioni neozelandesi Bond e Murray, imbattuti da 60 gare, campioni olimpici, detentori della miglior prestazione mondiale, campioni del Mondo da cinque anni consecutivi.
Sul finale, mentre la Nuova Zelanda dimostrava la sua potenza con quasi sette secondi di vantaggio, la Gran Bretagna si piazzava seconda davanti alla Serbia, terza, mentre la barca azzurra finiva la gara in quinta posizione superata dall’Olanda, quarta.
 
Nella finale B il quattro di coppia, di Simone Venier, Mario Paonessa (Fiamme Gialle), Francesco Cardaioli (SC Padova) e Francesco Fossi (Fiamme Gialle), non riesce ad arrivare nelle prime due posizioni valide per ottenere il pass olimpico e chiude la gara al quarto posto al termine di una gara che, in ogni modo, ha combattuto fino alla fine.
Per questa barca, come per le altre che hanno mancato la qualificazione, la prova d’appello per tentare di arrivare ai Giochi di Rio de Janeiro è prevista per il prossimo anno, dal 20 al 22 maggio a Lucerna, durante le ultime qualificazioni olimpiche.
Domani ultima giornata di finali con il doppio senior impegnato nelle finali B (ore 12.10), e con il quattro senza pielle (13.45) e l’otto (14.45) che disputeranno le finali per le medaglie e l’ammiraglia anche per la qualificazione olimpica (in questa specialità a Rio vanno solo le prime cinque barche).
 

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