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Tamberi e Barshim: una medaglia d’oro per due

I due amici uniti dal talento e dalla determinazione ospiti del Festival dello Sport

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Foto Michele Lotti.
 
Il Festival dello Sport si è concluso con i siparietti tra i due campioni Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim, due rivali, amici, protagonisti nel 2021 della gara di salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo conclusasi con l’assegnazione della medaglia d’oro per entrambi.
Una giornata storica per lo sport, ma anche per due atleti che hanno condiviso oltre 10 anni di carriera sulle pedane di tutto il mondo e due infortuni molto simili dai quali ne sono usciti ancora più forti.
 
La serata non poteva che aprirsi col video del momento in cui hanno deciso di condividere la vittoria olimpica a Tokyo nel 2021, e proseguita poi con le origini dell’amicizia risalente alle 2010, in occasione del mondiale junior.
Due giorni prima della gara Gimbo lo vede, gli corre incontro, lo abbraccia e gli salta sulle spalle.
«Tredici anni dopo è ancora così» – ha commentato un divertito Barshim .
 
L’amicizia tra i due si è cementata dopo il grave infortunio al tendine d’Achille occorso a Gianmarco nella Diamond League di Montecarlo nel 2016 poco prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Al rientro alle gare, l’anno seguente a Parigi, Tamberi esce al primo salto dopo tre nulli a quota 2.15:
«Per me – ha rivelato mister half shave – era bellissimo tornare a volare.
«Effettuo il primo salto e lo sbaglio, il secondo pure, va male pure il terzo tentativo e per me è una fucilata. Mi sono chiuso in hotel e non rispondevo a nessuno, neanche a mio padre.
«Arriva Mutaz e chiede di entrare, lo lascio fare perché forse è l’unico che poteva darmi qualcosa e mi dice ce la puoi fare, ma devi capire che lo devi fare per te, non per gli altri. Un discorso che mi ha cambiato.»
 
Molto gustosa anche la sfida sulla conoscenza reciproca, terminata con una penalità di due piegamenti sulle braccia per entrambi, nella quale sono uscite due personalità agli antipodi nella vita di tutti i giorni, ma unite dal rispetto reciproco e con la stessa meticolosità, rigore e professionalità al momento di preparare gli eventi importanti.
Cosa che si ripeterà in occasione dei Giochi olimpici di Parigi del prossimo anno.

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