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Milano Cortina, il sogno olimpico si avvicina

Al Festival dello Sport emozioni, speranze e ambizioni degli azzurri con la leggenda Carolina Kostner


Foto Daniele Paternoster e Carlo Alberto Covelli.
 
Il sogno olimpico è dietro l’angolo: Milano Cortina 2026, che vedrà fra i territori protagonisti anche il Trentino-Alto Adige, si avvicina e oggi al Festival dello Sport una rappresentanza degli azzurri ha raccontato, con la leggenda del pattinaggio Carolina Kostner, le sensazioni, il percorso atletico, le speranze e le ambizioni in vista di questo straordinario evento sportivo.
Al Palazzo della Regione, con Valerio Piccioni, giornalista della “Gazzetta”, c’erano Simone Deromedis, campione del mondo di ski cross, Marco Fabbri e Charlene Guignard, pattinatori artistici e danzatori su ghiaccio, Serena Pergher, campionessa mondiale juniores di pattinaggio e Florian Schieder e Beatrice Sola, sciatori alpini.

E naturalmente lei, Carolina Kostner, che non ha certo lesinato ricordi ed emozioni raccolti in una carriera straordinaria. Come quando, ancora giovanissima, fu portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Torino 2006.
«Ricordo un’emozione unica, indescrivibile, soprattutto l’onore di rappresentare il mio Paese, di coronare il sogno che avevo da bambina e di avere la fiducia della mia nazione.
«Avere le Olimpiadi in Italia significa anche sentire il calore degli italiani, il loro abbraccio e la loro intensa partecipazione.»
 

 
Ricordi olimpici, ma non solo.
«L’attesa della gara è forse la parte più difficile della competizione.
«Ci sono momenti in cui avere un compagno, nel pattinaggio, può aiutare molto. Io ho scelto di gareggiare da sola anche perché sono piuttosto alta e in Italia è difficile trovare un partner alto e pure mancino.
«Essere sola in gara mi ha permesso però di ‘metterci del mio’, di portare nella competizione i miei personali sentimenti. Quando gareggiavo avvertivo pressione, ma quella più forte veniva proprio da me, perché sono molto pignola.»
 
Ma come definire il pattinaggio artistico?
«È molto più di uno sport, si avvicina all’arte e alla cultura.»
Esiste la perfezione?
«Il concetto di perfezione è difficile da definire, – ha detto Carolina. – Preferisco parlare di eccellenza.
«L’importante è cercare sempre di migliorarsi, giorno dopo giorno, e a chi non è mai stato alle Olimpiadi consiglio di essere come artisti davanti a una tela bianca, con la possibilità di creare un progetto nuovo.»
 
Accanto a Carolina anche Simone Deromedis, specialità ski cross, quinto a Pechino, in fase di recupero dopo un infortunio in gara in Coppa del Mondo.
«Quando ho provato lo ski cross ho capito che era la mia disciplina. Vivo l’attesa verso ogni competizione come se avessi in pugno delle freccette; se le tiro male, perdo delle occasioni. A Milano Cortina voglio ottenere il miglior risultato possibile.»
Charlene Guignard ricorda invece l’esperienza del quinto posto a Pechino dove, a causa del Covid, il ghiaccio era sinonimo di libertà, senza mascherina.
«Era bello mettere i piedi sul ghiaccio e toglierla. Milano Cortina? Puntiamo alla medaglia.»
 


Parte da Pechino anche il racconto del suo partner di gara, Marco Fabbri:
«abbiamo avuto la fortuna di assaggiare già il clima olimpico, ma l’idea di poter gareggiare a Milano, nella nostra città, a pochi metri da casa, nella stessa struttura dove ci alleniamo, è qualcosa di meraviglioso, pensando anche al tifo del pubblico di sala.»
E poi i debuttanti delle Olimpiadi, come Serena Pergher.
«Ho molto lavoro da fare sul piano della preparazione e il tempo da qui a Milano Cortina mi servirà proprio per imparare.
«Avere le Olimpiadi in Italia rappresenta una grande opportunità per una crescita di pubblico e di partecipazione nella mia disciplina sportiva.»
E poi aggiunge: «Ogni atleta, quando arriva a un certo livello, sogna le Olimpiadi.»
 
Florian Schieder, reduce da alcuni infortuni, si prepara a dare il massimo.
Sta cercando di aggiungere il super G alla discesa libera, sua specialità, per poter puntare a più medaglie.
«Sogno – ha raccontato – di arrivare al traguardo e vedere sul tabellone il numero 1.»
Beatrice Sola ha iniziato con lo slalom, che le ha dato tante soddisfazioni.
Ama cucinare perché – spiega – mi aiuta a staccare, ma punto comunque a una cucina buona, sana e genuina.»

E Milano Cortina? «Per noi sciatori con le Olimpiadi si accende il cuore. È l’evento più importante, dove dare il 100% del proprio potenziale.»
Ma cos’è, per gli azzurri oggi al Festival, la Grande Bellezza dello sport?
«Potersi esprimere ogni giorno, imparare a vincere e a perdere, poter dimostrare il proprio potenziale e la propria passione, sentirsi liberi.
«Le Olimpiadi sono un grande sogno e l’obiettivo è innanzitutto esserci. Anche le medaglie, però...»

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