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A Kvitfjell, Norvegia, Paris trionfa anche in superG

Paris: «Riesco a sciare sempre più vicino al limite, è così che faccio la differenza»

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Seconda doppietta e quinta vittoria dell'anno in Coppa del mondo, quattordicesimo trionfo in carriera nel massimo circuito.
Ormai non ci sono più dubbi: questa è la stagione della consacrazione di un fuoriclasse e il suo nome è Dominik Paris.
A Kvitfjell l'azzurro mette in scena un altro capolavoro conquistando il superG dopo aver fatto lo stesso con la discesa del giorno precedente: ad Are, meno di un mese fa, si è laureato campione del mondo della specialità, a Soldeu, tra due settimane, potrà portare a casa anche la coppetta, visto che con i 100 punti guadagnati oggi, è balzato nettamente al comando della classifica scavalcando sia Vincent Kriechmayr, quarto al traguardo, che Matthias Mayer, solo 12° a causa di un grave errore nella parte iniziale.
 
Paris ha dato l'impressione di poter dominare già nella parte alta e infatti al primo rilevamento è passato a 110,96 km/h, battendo tutti i suoi avversari, ma esattamente come sabato la differenza l'ha fatta in basso, toccando i 124,55 km/h (secondo dietro Ganong) e guadagnando oltre mezzo secondo su Kjetil Jansrud, l'unico che ha messo in discussione il suo trionfo arrivando davanti di 9 centesimi all'ultimo intermedio, ma commettendo subito dopo un errore che gli ha fatto perdere tanto, ma forse non è stato fatale, perché quasi certamente, per come aveva sciato Paris in quel tratto, il norvegese sarebbe arrivato comunque dietro.
 
Velocità, scorrevolezza, ma anche tecnica formidabile: quando sul salto arriva un po' lungo, Paris si rimette in pista come pochi altri al mondo avrebbero saputo fare, riducendo ai minimi termini i danni, di fatto inesistenti.
Un campione assoluto, bello da vedere e tremendamente efficace: nessun velocista italiano nella storia ha mai vinto cinque gare nella stessa stagione in Coppa del mondo.
E al pokerissimo va aggiunta anche la meravigliosa ciliegina del titolo iridato.
 
 Le dichiarazioni di Paris dopo la quinta vittoria stagionale in Coppa del mondo 
«In superG fa tanta differenza se riesci a far correre gli sci, e io ho fatto così: ho preso qualche rischio, ma ho sempre lasciato correre gli sci al massimo.
«Per questo motivo ho fatto anche qualche piccolo errore di linea, ma ero molto veloce ed è andata bene. Il risultato è arrivato.»
 
«Quest'anno penso di aver fatto un salto di qualità un po' in tutto: un po' di esperienza in più, un migliore sviluppo dei materiali, poi la fiducia che arriva gara dopo gara e con la fiducia cresce tutto.
«Adesso riesco a sciare sempre più vicino al limite: e questa è una grande differenza rispetto al passato.»
 
«Quando c'è la fiducia nei propri mezzi, e nei propri attrezzi, la sciata funziona in tutte le condizioni: sole, neve, vento, non fa tanta differenza.
«A meno che non si trovino situazioni che proprio non sei in grado di affrontare. Io però, d'inverno mi sento sempre bene, in tutte le situazioni.»
 
«È vero che la Coppa è vicina, ma è meglio che ne parliamo dopo le gare delle Finali, perché in superG può succedere sempre di tutto.
«Si fa in fretta a fare un errore che può compromettere una stagione.»
 
«Non ho mai sciato sulla pista di Soldeu, ma credo che ci abbia sciato solo qualcuno ha fattoi gare di Coppa Europa.
«Sarà tutto da vedere, per tutti. E questo è interessante. Ci saranno due prove, e dopo le prove si comincerà a capire cosa si può fare.»

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