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Nadia Battocletti regina a Trieste, bis Aouani

La trentina si conferma campionessa italiana del cross e batte anche le atlete africane. Sul podio le altre azzurre Arnaudo e Selva

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Regina, divina Nadia Battocletti. L’azzurra si conferma campionessa italiana del cross a Trieste con l’ennesima prova magistrale, di eleganza e di saggezza tattica.
Nella giornata clou della Festa del Cross, sui prati del Carso, in località Sgonico, la 21enne trentina delle Fiamme Azzurre aggiunge un’altra perla alla sua collezione di successi, e stavolta oltre a dominare la prova tricolore da 8 km batte anche le atlete africane che gareggiavano per la classifica del Campionato di società, Veronicah Maina (Gs Il Fiorino) e Lucy Muli (Gs Lammari).

In una domenica riscaldata da sole e risparmiata quasi totalmente dal vento, il podio tricolore assoluto coincide con quello under 23, grazie ad altre due azzurre già protagoniste del titolo a squadre degli EuroCross di Dublino, dove Battocletti è stata oro individuale: Anna Arnaudo (Battaglio Cus Torino) è seconda, Giovanna Selva (Sport Project Vco), terza, rispettivamente quarta e quinta nella classifica complessiva.

Anche al maschile (10 km) c’è una conferma tricolore: è quella di Iliass Aouani (Fiamme Azzurre) che dopo i quattro titoli italiani del 2021 su diversi terreni, riparte dal successo nel cross.
La vittoria complessiva va all’ugandese Oscar Chelimo (Atl. Casone Noceto) davanti al connazionale Samuel Kibet (Caivano Runners) mentre il milanese Aouani è il primo degli italiani davanti a Yohanes Chiappinelli (Carabinieri) e a Luca Alfieri (Pbm Bovisio Masciago) che si laurea anche campione under 23.

Nel cross corto (3 km), campioni italiani assoluti il siepista azzurro Ala Zoghlami (Fiamme Oro) e la tricolore indoor dei 3000 Ludovica Cavalli (Aeronautica).
 
 Nadia: «mi esplode il cuore per l’affetto della gente»  
«Sono davvero felice, mi esplode il cuore per tutto l’affetto che ho sentito al traguardo da parte della gente di ogni età, – le parole dell’azzurra, settima alle Olimpiadi di Tokyo nei 5.000 metri, travolta da decine e decine di richieste di selfie e autografi. – L’anno scorso a Campi Bisenzio ho dovuto fare una gara in sicurezza perché rientravo da uno stop, invece stavolta mi sono davvero preparata per questo campionato.
«Dopo il ritiro della Cinque Mulini a fine gennaio, volevo riprendermi subito: l’ho fatto in primis con il record italiano dei 3.000 indoor ma avevo ancora un pizzico di forza per dare il massimo e confermarmi campionessa italiana nel cross.»
 
Dal primo trionfo da cadetta nel 2014, ne ha totalizzati nove, con i due di oggi (assoluto e promesse). Scappano in nove nel primo giro: dentro c’è il trio azzurro, a tenere a bada le atlete africane in gara per il Cds.
Un gruppetto che progressivamente si assottiglia fino a restare in quattro (Battocletti, Maina, Muli e Arnaudo) e poi in tre dalla metà del terzo giro.
È proprio nella terza tornata che la fuoriclasse azzurra prende il comando, con la consueta autorevolezza, per non lasciarlo più.
All’ultimo giro è ancora lucida, brillante, più fresca delle dirette rivali, capace di sferrare l’attacco decisivo a un migliaio di metri dalla fine.
 
«Vedevo che il ritmo si stava abbassando e allora ad ogni curva, ad ogni strappetto, aumentavo per staccarle, – racconta. – Sul percorso il tifo era spettacolare, mi veniva da sorridere, mi sono davvero emozionata. Come già accaduto ieri: l’abbraccio con una leggenda come Totò Antibo, grande amico di mio papà Giuliano, è stato bellissimo. Non lo avevo mai incontrato prima.»
Adesso si pensa alla stagione all’aperto, caratterizzata da due tappe fondamentali, i Mondiali di Eugene in luglio e gli Europei di Monaco di Baviera in agosto.
«Ma prima mi vedrete in gara al Golden Gala dello stadio Olimpico nei 1.500 metri!»
Lo show è garantito. E in prospettiva Piemonte 2022, Europei di cross dell’11 dicembre, le due piemontesi padrone di casa (Arnaudo e Selva) confermano di essere pronte a trascinare la squadra azzurra a un altro risultato di prestigio.

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