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Il trentino Alessandro Dalvit 6° al «Mondiale cani da soccorso»

Vi hanno partecipato 156 partecipanti provenienti da tutto il mondo – Si sono confrontati nella simulazione di crolli di edifici da terremoto e in superficie

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Si è svolto in Austria il 23° campionato Mondiale cani da soccorso organizzato dall’IRO, International rascue dog organisation fondata nel 1993.
Vi hanno partecipato nazioni provenienti da tutto il mondo, 156 partecipanti si sono confrontati nella ricerca su maceria (simulazione di crolli di edifici da terremoto) e superficie (dispersi in aree boschive).
I concorrenti di entrambi le specialità hanno poi disputato una prova di obbedienza e attrezzi finalizzati alla preparazione delle unità cinofile da soccorso dove il controllo e l’addestramento del cane consentono ai giudici internazionali di valutare il punteggio sommato alla prova di specialità.
 
Dal 19/24 settembre la regione di Baden, vicino a Vienna si è resa protagonista per la più importante competizione mondiale per unità cinofile da soccorso dove Alessandro Dalvit, Trentino, ha gareggiato per la 5ª volta alla competizione mondiale nella specialità di maceria.
La sua preparazione sportiva si è resa fondamentale negli anni per affrontare situazioni di emergenza nei terremoti che hanno colpito la nostra nazione, ultimo dei quali la tragedia di Amatrice dove Dalvit ha prestato la sua competenza con i suoi cani nel ritrovamento delle persone sepolte sotto le macerie.
In questa competizione Dalvit ha ottenuto il 6° posto disputando la competizione con il cane Maverick, pastore malinois di anni 4.
 
Ancora una volta ottiene un riconoscimento mondiale per la sua preparazione che qui è stata valutata nel dettaglio dai giudici internazionali.
Dalvit sottolinea l’importanza di poter preparare i suoi cani a situazioni il più possibili vicine alla realtà così da poter garantire il suo possibile intervento in caso di bisogno e, benché lo sport non rappresenti una reale emergenza, la sua lunga esperienza gli consente da una parte di poter lavorare in Italia e all’estero in campi che simulano crolli di edifici il più possibile vicini alla realtà e dall’altra di attingere alla sua personale esperienza nella gestione di emergenze che spesso lo hanno visto collaborare con realtà provenienti da diversi paesi.

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