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Eurocross, la trentina Nadia Battocletti conferma d'oro!

A Lisbona l'azzurra si ripete tra le under 20 nella rassegna continentale di corsa campestre – Seconda la squadra, argento anche per il team under 23 maschile

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Fantastica conferma d’oro per Nadia Battocletti: è ancora campionessa europea under 20 del cross. Dopo Tilburg c’è Lisbona: la 19enne trentina delle Fiamme Azzurre, figlia d’arte, si ripete nella rassegna continentale e trascina le azzurrine al secondo posto a squadre.
Per Battocletti vittoria con il tempo di 13:58 nei 4,225 km del percorso portoghese, davanti alla slovena Klara Lukan (14:01) che l’aveva sconfitta nei 5.000 metri agli Europei U20 di Boras, e alla portoghese padrona di casa Mariana Machado (14:10).
Il team azzurro con lo stesso punteggio della Gran Bretagna è secondo grazie al 13esimo posto di Angela Mattevi (14:42) e al 15esimo di Ludovica Cavalli (14:51), poi 32esima Anna Arnaudo (15:12), 42esima Giada Licandro (15:20) e 49esima Laura Pellicoro (15:30), mentre il bronzo va alla Francia.
Sul podio anche l’Italia under 23 maschile, argento a squadre con la quinta posizione individuale di Yohanes Chiappinelli, la settima di Jacopo De Marchi e la 17esima di Sebastiano Parolini, seguiti da Riccardo Mugnosso (30°), Pasquale Selvarolo (31°) e Sergiy Polikarpenko (61°).
Brillante gara tra le under 23 al femminile di Federica Zanne, quinta al traguardo.
 
 Senza paura 
Ancora Nadia! Alla vigilia l’aveva letta alla perfezione: «Saremo in cinque, e tutte forti, a giocarci la medaglia d’oro».
Ma l’azzurrina allenata dal papà Giuliano non ha paura di nessuna: prende l’iniziativa fin dai primi metri ed è lei a portare via il gruppo delle avversarie più quotate, composto dalla portoghese Machado, la slovena Lukan, la svizzera Sclabas e la polacca Dudek.
Alla campana dell’ultimo giro sono ancora tutte appaiate, ma è la Machado a muoversi per prima e lanciare l’attacco che sembra poter sbriciolare la concorrenza.
Non è così: Battocletti ha ancora energie, ricuce sulla padrona di casa e contrattacca in discesa, lasciando sul posto la portoghese e mettendo a dura prova anche la resistenza della Lukan.
 
Non c’è neanche da sprintare in volata perché il distacco ormai è tale da garantire il successo alla trentina, che arricchisce il palmares di medaglie internazionali già piuttosto scintillante dopo il bronzo europeo U20 dai 3.000 di Grosseto 2017 (da allieva), l’argento dei 5.000 di quest’anno a Boras e l’oro del cross della scorsa stagione, allori ai quali va aggiunto anche un titolo italiano assoluto già in bacheca (Pescara 2018 nei 5.000).
La ragazza della Val di Non è in ottima compagnia azzurra: Angela Mattevi fa la propria gara e si prende un bel tredicesimo posto, Ludovica Cavalli salta di nuovo sul podio a squadre dopo l’argento del 2017 (quindicesima), nemmeno Arnaudo, Licandro e Pellicoro demeritano, e alla fine quando sul maxischermo - per qualche minuto - compare l’Italia in vetta alla classifica per team esplodono di gioia, soltanto in parte mitigata dalla correzione della graduatoria che promuove la Gran Bretagna al primo posto.
 
 Battocletti: «Ancora più felice» 
«Sono davvero felicissima, rispetto al 2018 sono ancora più entusiasta del lavoro che ho fatto – le parole della bicampionessa europea under 20 Nadia Battocletti – perché è sempre più difficile riconfermarsi.
«Nell’ultimo giro andavo molto più delle altre, mi buttavo, e ho capito che questo potesse essere la chiave di tutto.
«All’inizio dell’ultimo giro ho avuto un momento in cui ho pensato di non farcela più, ero molto stanca, poi ho trovato la forza per continuare. Ho sentito dentro qualcosa che mi diceva di non mollare.
«Il tifo era tantissimo per la portoghese Machado, ma ha dato tanta forza anche a me, e ho notato che sull’ultima discesa ha avuto un piccolo calo e ne ho approfittato per lasciarla lì anche se ero stanchissima.
«Due vittorie che dicono che tutti i sacrifici che faccio, la mia famiglia, la mia squadra, la federazione, sono ripagati.
«Voglio continuare con i cross, Campaccio e Cinque Mulini, poi i campionati italiani. E adesso si prova a fare il salto tra le grandi.»

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