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Campionato del Mondo Para Trap: l’Italia brilla con 6 medaglie

Disputato al Concaverde di Lonato il primo mondiale dedicato agli atleti con disabilità

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La gioia di Francesco Nespeca dopo l'oro.

Lo Sport, quello con la S maiuscola, si è confermato una straordinaria palestra educativa e formativa di vita.
Il primo mondiale di para trap, disputatosi al Concaverde di Lonato e dedicato agli atleti con disabilità, ha messo in luce non soltanto i meriti materiali e agonistici dei tanti tiratori coinvolti, ma soprattutto i valori etici e morali delle straordinarie persone impegnate fuori e dentro le pedane.
Il campionato del mondo è riuscito nell’impresa più importante: quello di coinvolgere sportivi, istituzioni, associazioni e scuole in un percorso virtuoso da cui tutti ne sono usciti più ricchi e, di conseguenza, vincitori.
 
Categoria SG-L Nella categoria riservata agli atleti con disabilità agli arti inferiori, l’Italia è stata protagonista, vincendo l’oro a squadre e portando tutti e tre i suoi atleti in finale, dove solo la precisione del finlandese Vesa Jarvinen (109/125+43/50) ha impedito, per un solo piattello, al toscano Saverio Cuciti (113/125+42/50), il migliore al termine delle qualifiche, di conquistare il titolo iridato.
A salire sul podio insieme all’alfiere di Forte dei Marmi, si è aggiunto il romano Raffaele Talamo (110/125+30/40), mentre l’altro toscano, Alessandro Spagnoli (21/30), nonostante l’ottimo 112/125 in fase di selezione, non è riuscito ad andare oltre il quinto posto.
 

Gli azzurri Saverio Cuciti e Raffaele Talamo sul podio.
 
Categoria SG-U Nella finale planetaria degli atleti con disabilità agli arti superiori, a salire in pedana sono stati: Francesco Nespeca (con un pass di 110/125 in fase di qualificazione), Paolo Bortolin (100/125) ed Emilio Poli (91/125) per l’Italia, a cui si sono aggiunti lo spagnolo Meliton Antonio Brinas Mora (108/125), il danese Kim Paul Nyby (96/125) e l’australiano Mark Farrow (92/125).
Ed è stato proprio il campione di Monteprandone, Francesco Nespeca (37/50), a colorare d’azzurro il primo gradino del podio, dopo aver dominato la gara sia in fase di qualificazione che durante le semifinali.
 
Solo negli ultimi tiri l’atleta nostrano ha iniziato a cedere, ma questo non gli ha impedito di chiudere, prima ancora di sparare agli ultimi due piattelli della serie decisiva, davanti all’agguerrito spagnolo Antonio Meliton Brinas Mora (fermatosi a 36/50). Il bronzo è andato a un altro italiano, Paolo Bortolin (27/40), in grande spolvero durante l’intero Mondiale.
La tensione ha sopraffatto, invece, il bresciano Emilio Poli. Fatali si sono rivelati i primi piattelli (4 su 15) e la serie positiva inanellata nei restanti 10, con 8 centri, non gli ha consentito di proseguire la corsa all’oro.
 

Foto di gruppo post mondiale.
 
Categoria SG-S Nella finale riservata agli atleti su sedia a rotelle, l’attesissimo Oreste Lai (104/125+31/50) non ha deluso le aspettative, mettendosi al collo la medaglia d’argento, preceduto solo dall’australiano Scottie Brydon (102/125+36/50), in autentico stato di grazia.
Terzo posto per il cipriota Neofytos Nikolaou (100/125+25/40), quindi, a seguire: i britannici Allan Rietche (21/35) e Paul Bailey (15/30) e il finlandese Juha Myllymaky (13/25).
Il medagliere azzurro Oltre alle 5 medaglie individuali su 9 (una d’oro, due d’argento e due di bronzo), il bottino azzurro si è arricchito con l’oro di squadra nella categoria SGL, dove il magnifico tridente azzurro Cuciti, Spagnoli e Talamo (334/375) ha avuto la meglio sulla squadra indiana (299/375) composta da Tiwari, Sekhon e Balendu e sui francesi (297/375) Delubac, Grilhe e Le Begue.
 
L’8° grand prix internazionale In concomitanza con il mondiale di para trap ha avuto luogo l’8° grand prix internazionale.
Nella categoria SG-L, al terzo shoot-off, la vittoria è andata al calabrese Antonino Ventre (37+3/50), seguito dal cagliaritano Francesco Mereu (37+2/50).
Terzo posto per il veneto Loris Fiorotto (26/40). Passando alla categoria SG-U, il giovanissimo Giacomo Marchesin (39/50) ha avuto la meglio sull’esperto Roberto Cucinotta (34/50), fresco oro nella coppa del mondo disputatasi la settimana prima a Chateauroux, in Francia.
A completare il podio il russo Yurii Rudenv, con il punteggio di 26/40. Infine, nella categoria SG-S, il migliore della classe è stato ancora una volta un alfiere italiano, Fabiano Casarin (36+1/50), che, allo shoot-off, ha relegato il fortissimo russo Aleksandr Sakharnov alla seconda posizione (36+0/50). Terzo posto per l’inglese Keith White (27/40).
Infine, assegnato anche il Trofeo Bortolin conquistato dagli italiani Saverio Cuciti per il comparto degli SG-L e Francesco Nespeca per quello degli SG-U e dall’inglese Alan Ritche per gli quello degli SG-S.
 

Tavola Rotonda sport e disabilità.
 
 Le dichiarazioni a caldo 
«Un grande successo sportivo e organizzativo, – ha commentato in chiusura il Presidente della Fitav Luciano Rossi, Vice Presidente della Federazione Internazionale degli Sport di Tiro. – Faccio i miei complimenti a tutti i tiratori che hanno conquistato una medaglia, ma anche a quelli che hanno gareggiato con tenacia e altissimo spirito sportivo.
«Questo Primo Mondiale ha segnato la definitiva affermazione del Para-Trap nello scenario dello sport paralimpico internazionale ed è un risultato il cui merito è tutto italiano.
«Inutile dire che non ci fermeremo a questo. Il nostro sogno prosegue verso le Paralimpiadi e faremo tutto ciò che è in nostro potere per la definitiva consacrazione.»
 
«Non posso che esprimere la mia più grande soddisfazione, da Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, nel vedere la famiglia paralimpica italiana crescere sempre di più e ciò è per me non solo motivo di orgoglio ma anche di grande felicità, – ha commentato Luca Pancalli. – Stiamo sempre di più e stiamo continuamente aumentando le opportunità di offerta sportiva per ragazzi e ragazze disabili.
«Il mondo paralimpico è esploso ed i risultati dell’estate lo dimostrano, in tutte le discipline. L’auspicio è che quanto prima anche il Para Trap possa entrare a far parte delle discipline paralimpiche, forte di una tradizione che non ha mai fatto mancare grandi risultati nel mondo olimpico.»
 
Wanda Jewell, Ivan Carella e Tyler Anderson.

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