È morto lo scultore Arnaldo Pomodoro. Aveva 99 anni

Considerato uno dei più grandi esponenti della scultura contemporanea italiana, aveva un legame privilegiato con i fratelli Lunelli delle Cantine Ferrari

>
Arnaldo Pomodoro era nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926
È famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo, il materiale che prediligeva per le sue opere, «che si scompongono, si “rompono" e si aprono davanti allo spettatore, il quale è portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno».
 
Pomodoro studia da geometra per poi dedicarsi, quasi subito dopo, alla scultura, per la quale sviluppa a poco a poco - all'inizio degli anni cinquanta - un'enorme passione.
Lentamente il suo linguaggio caratteristico, informale, si va evolvendo adattandosi di volta in volta alle caratteristiche del materiale usato: prima l'oro e l'argento, per dei monili, poi il ferro, il legno, il cemento e il bronzo, che diverrà la sua materia base per opere di piccole dimensioni e per le sculture monumentali che lo hanno reso celebre.

arnaldo-pomodoro-a-sorrento.jpg
 
Dal 1954 vive e lavora a Milano, accanto alla Darsena di Porta Ticinese.
Le sue opere sono presenti in diverse città del mondo, quali Lampedusa, Sorrento, Rimini, Pesaro, Genova, Roma, Milano, Pavia, Terni, Torino, Tivoli, Belluno, San Giovanni Rotondo (nella basilica di Padre Pio di Renzo Piano) Copenaghen, Brisbane, Dublino (nel Trinity College), Los Angeles, oltre a figurare al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nei maggiori musei mondiali e all'ONU.
 
Nella sua arte domina un rigoroso «spirito geometrico», per cui ogni forma tende all'essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo e di altri solidi euclidei perfetti, nettamente tagliati, le cui ripetizioni in schiere o segmenti, rettilinei o circolari, sono paragonabili alla successione delle note in una composizione musicale, o ad ingranaggi di macchinari nascosti all'interno dei massicci contenitori, resi parzialmente visibili dalle spaccature e dai tagli che rompono le superfici levigate esterne.

carapace-di-pomodoro.jpg
In questa e nelle foto successive, il Carapace progettato da Pomodoro per i fratelli Lunelli.

 
La coerenza nell'associazione delle strutture interne alla monumentalità esteriore delle opere di grandi dimensioni dà vita all'opera di Pomodoro.
Lo spazio esterno non esiste: tutto si svolge all'interno del manufatto, nelle «viscere» racchiuse dalle pareti lisce e lucenti, da nitidi volumi, perfettamente delineati.
 
Nel caso di Aldo Pomodoro, la scultura si porta dentro un'aspirazione e un destino di libertà. 
Fin dagli esordi le sue opere, i primi rilievi, celebrano una creatività di artigianato spontaneo e fantastico che rivela una gioia e una forza vitali, intrise, però, di una sacralità arcaica.
L'alfabeto d'impronta cuneiforme all'origine della poetica espressiva di Pomodoro si concretizza in una dimensione in cui lo spazio del vissuto e la memoria si mescolano. 

carapace-lunellico.jpg
 
Nel 1991, la sua opera Disco Solare è stata collocata davanti al Palazzo della Gioventù di Mosca, come dono all'Unione Sovietica del governo italiano nel periodo di disgelo post-guerra fredda. 
L'anno seguente, 1992, un'altra opera di grandi dimensioni, Papyrus, è stata collocata a Darmstadt, in Germania, nei giardini del nuovo Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni.
Nel 1993 il Centro Biotecnologie Avanzate di Genova ha commissionato a Pomodoro un'opera bronzea monumentale rappresentante le fonti della ricerca, lavoro collocato al centro di una grande fontana.[12]
 
Nel 1995 ha realizzato una scultura in memoria del grande regista scomparso Federico Fellini, su commissione del Comune di Rimini e sempre nel 1995 ha realizzato a Terni la Lancia di Luce, un imponente obelisco in acciaio, cromo e rame, che simboleggia l'evoluzione tecnologica moderna della città e delle sue celebri acciaierie.
Nel 1996, l'opera Sfera con sfera, di oltre tre metri di diametro, è stata collocata nel piazzale delle Nazioni Unite a New York mentre nel 1998 ha progettato il portale del Duomo di Cefalù, in Sicilia.

carapace-di-pomodoro-2_inpixio.jpg
 
Sono presenti sue opere (l'altare e la croce sopra di esso) nella chiesa di Sant'Anna di Sciara (Sicilia) realizzate nel 1986, opere realizzate successivamente in altri materiali anche nella chiesa di Padre Pio e La grande sfera bronzea, presente nel piazzale del lungomare di Pesaro.
Nel dicembre 2007 l'opera Cuneo con frecce è stata realizzata e posizionata a Torino, davanti alla sede centrale della SMAT, in occasione del centenario dell'azienda.
Tra il 1977 e il 1991 l’autore ha donato con atto pubblico un ricco gruppo di opere alle collezioni dello CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione (archivio e centro di ricerca dell'Università degli Studi di Parma), composto da 33 sculture (21 delle quali adornano i corridoi e l'aula magna del Palazzo dell'Università degli Studi di Parma), 47 opere su carta e 23 gioielli e medaglie.[13] Questo fondo è pubblico e interamente consultabile.
 
L'opera che tutti conoscono si trova oggi a Roma davanti all'ingresso principale della Farnesina, sede del Ministero degli Esteri. 
Ma quella più vicina ai trentini è quella voluta dalla famiglia Lunelli in Umbria: una scultura, probabilmente l'unica scultura al mondo dove si produce vino. 
L'opera, tra arte e architettura, è stata disegnata da Arnaldo Pomodoro: ricorda un carapace ed è questo il nome che le è stato assegnato.
Dall'intuizione, nel 2005, alla realtà, il Carapace viene inaugurato nel 2012. La forma richiama appunto il carapace di una tartaruga, animale simbolo di longevità, elemento che accomuna l'opera al Montefalco Sagrantino, vino identitario del territorio, noto per la sua straordinaria capacità di invecchiamento.
 
pomodoro-ferrari-bis_inpixio.jpg

La foto qui sopra riporta la scultura Centenarium che Arnaldo Pomodoro ha realizzato nel 2002 per celebrare i primi 100 anni di storia della Maison Ferrari.
E' collocata e zampilla all'ingresso della cantina di Ravina

Arnaldo Pomodoro è morto a Milano il 22 giugno 2025, la vigilia del suo 99esimo compleanno.