Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Il Procuratore Amato: «La risposta della Giustizia deve essere immediata»

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Oggi, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, hanno preso la parola un po’ tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della «rete» che è stata intessuta in provincia di trento per marginare e col tempo debellare il fenomeno.
Accanto ai rappresentanti istituzionali, al presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, all'assessora alle pari opportunità Sara Ferrari e all'assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re, vi erano Luciano Malfer dirigente dell'Agenzia per la Famiglia, Luca Comper dirigente del Servizio politiche sociali, Francesco Squarcina commissario del Governo della provincia di Trento, Giuseppe Amato procuratore Capo della Repubblica di Trento, Maurizio Graziano comandante provinciale dei Carabinieri, Anna Maria Maggio vicequestore aggiunto della Polizia di Trento, Cristiano Vezzoni ricercatore dell’Università di Trento, Simonetta Fedrizzi presidente dalla Commissione pari opportunità ed Eleonora Stenico consigliera di parità.
La presentazione dei dati e il nostro commento in un altro articolo (vedi).
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, aprendo la conferenza, ha ricordato quanto è stato fatto finora e ha ringraziato i soggetti che si sono messi in rete.
«È un tema che ci sta molto a cuore e purtroppo di attualità – ha sottolineato il presidente Rossi, – un tema che non deve riguardare solo le donne e le pari opportunità ma il vivere civile. I numeri che sono stati presentati oggi sono importanti, ma è importante anche la volontà della Provincia autonoma di Trento e di tutti i soggetti di continuare a lavorare con convinzione per combattere il fenomeno.»
L'assessora alle pari opportunità Sara Ferrari ha invece sottolineato l’esigenza di combattere specialmente sul fronte della prevenzione una vera e propria piaga sociale, purtroppo presente anche in Trentino.
«Dobbiamo da un lato far emergere il problema e i dati ci servono appunto a questo, a poter denunciare l’esistenza di questa triste realtà. Ma dall'altro lato è necessario mettere in atto un cambiamento culturale attraverso per esempio percorsi educativi nelle scuole.»
Per il commissario Francesco Squarcina la raccolta sistematica dei dati e il confronto possono aiutare nel costruire una politica di prevenzione efficace su tutto il territorio, mentre il procuratore Giuseppe Amato ha evidenziato la capacità del sistema di far fronte al fenomeno.
Sull’intervento del Procuratore Amato vogliamo spendere qualche parola in più, perché noi abbiamo sempre sostenuto che l’unico modo per combattere concretamente il fenomeno sia la risposta che la giustizia dà in termini di risultati e di tempi.
«Siamo riusciti a concludere nel 2012 i procedimenti avviati nel 2011, – ha detto il Procuratore, che evidentemente comprende quanto sia penoso per una vittima attendere tropo tempo per essere riconosciuta come tale. – E, a vedere i dati del 2013, pare che riusciamo a mantenere gli impegni anche per l’anno dopo.»
Il vicequestore Anna Maria Maggio, dal canto suo, ha ribadito come lo stesso tessuto sociale debba intervenire in prima linea per combattere la violenza contro le donne attraverso la segnalazione.
Eleonora Stenico, consigliera di parità, ha ricordato come dai dati emerga l’aumento del fenomeno anche nel contesto lavorativo e come anche in questo settore, sia necessario fare della formazione.
A concludere l'assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re.
«Mi fa piacere concludere questa carrellata di interventi aperta dalla collega Sara Ferrari. Questo vuole essere il segno di come ci piacerebbe lavorare insieme da qui ai prossimi cinque anni perché ci sono temi che vengono trasversalmente condivisi da più soggetti politici all’interno di questa nuova Giunta. Lavorare insieme, condividere i percorsi sarà uno stile che ci caratterizzerà nei prossimi anni.
«Ciascuno ha una parte di responsabilità per quanto riguarda la lotta al fenomeno della violenza contro le donne – ha proseguito l’assessora Borgonovo Re. – Serve una maggior cura reciproca. C’è una necessità di rete che deve coinvolgere, non solo i soggetti pubblici, ma anche i cittadini e le cittadine nell’essere protagoniste di una rete di solidarietà.»