Stamattina ci era stato segnalato
che alle 7.55, nel corso della trasmissione messa in onda da
Radio 24 sul caporalato, qualcuno aveva dichiarato che
anche in Trentino esiste questa piaga con i lavoratori
extracomunitari.
Chi ci ha telefonato ha espresso duri pareri nei confronti
dell'emittente, certi che la notizia non rispondesse al vero.
In effetti, anche noi abbiamo pensato che ultimamente il servizio
provinciale di controllo fosse in grado di impedire questo
vergognoso fenomeno.
Prendendo atto che se invece fosse vero non avremmo esitato a
denunciarlo, abbiamo deciso di chiedere conferma alla redazione di
radio 24.
Ecco cosa ci è stato risposto.
Buongiorno direttore,
Sì, ti confermo il passaggio. Oggi ho condotto una trasmissione sul
caporalato a Nardò e sullo sciopero.
Io personalmente ho sottolineato proprio questo in onda: che il
caporalato, complice la crisi e complice la distrazione, non è solo
un fenomeno pugliese o calabro ma si è registrato nei vigneti della
Franciacorta e in alcuni casi anche in Trentino.
La puntata però è stata sulla Puglia.
Nessuno ha mai assimilato il Trentino alla Puglia.
Ci hanno segnalato però molti sindacalisti il fatto che nemmeno i
meleti del Trentino siano immuni dalla piaga.
Di fenomeni di caporalato nella Val di Non, hanno scritto in molti.
Ci furono anche arresti, però nel 2006.
Su casi recenti invece la procura di Rovereto, mi sembra, indaghi
nella Vallagarina e nella Val di Non.
Il responsabile lavoratori immigrati della Cgil regionale, mi
risulta sia informato.
Sulla situazione attuale c'èil Corriere Trentino sulla Val
di Non e sul caporalato, nei meleti e in edilizia.
Alcuni passaggi del Corriere Trentino.
E' il segnale che qualcosa non va. L'idillio comincia ad
incrinarsi: i clandestini vengono sfruttati anche dagli
imprenditori trentini, non solo da quelli pugliesi o campani.
Intanto la Procura di Rovereto ha già iniziato le sue indagini tra
i meleti della val di Non e della Vallagarina.
I racconti degli immigrati scoperti a Marilleva non fanno che
confermare quello che da lì a poco avrebbe consentito agli
inquirenti di procedere agli arresti. Il Trentino non è il
paradiso, ora ne abbiamo la conferma.
Ogni mattina Abdulkabir porta in macchina i clandestini in val di
Non per riportali a casa la sera. Abdulkabir e il fratello sono gli
intermediari tra la famiglia di agricoltori e i clandestini: sono
loro ad impartire gli ordini e a controllarne il lavoro. Oltre ai
marocchini, in quell'azienda lavorano anche clandestini dell'Est
europeo.
Spero ti possa essere d'aiuto.
A presto, Irene Zerbini
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Abbiamo girato la risposta all'Ufficio Stampa della Provincia
autonoma di Trento affinché anche i nostri amministratori ne
prendano atto e ci venga comunicato il loro commento.