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Storie di donne, letteratura di genere/ 515 – Di Luciana Grillo

Elena Panzera: «I salmoni aspettano agosto» – Romanzo delicato, originale, modulato sull’onda di una musica che sembra attraversare ogni pagina

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Titolo: I salmoni aspettano agosto
Autrice: Elena Panzera
 
Editore: Perrone, 2023
Genere: Letteratura femminile italiana contemporanea
 
Pagine: 142, Brossura
Prezzo di copertina: € 16
 
L’autrice è viareggina, nata nel 1991.
Certamente la strage ferroviaria che nel giugno del 2009 ha ferito Viareggio è rimasta nella sua memoria, nei suoi occhi, nella sua penna…
Il romanzo è una sorta di diario, o piuttosto una lettera lunga e intima che Michele, un musicista di venti anni scrive a se stesso.
E che parla a se stesso: «A un certo punto si comincia ad aver paura addirittura della propria voce, che però serve, perché dopo un po’ diventa la voce di un altro, l’unica cosa staccata da te che riesci a percepire, che ti conferma te stesso».
 
È’ l’estate che lo porterà alla conclusione degli studi presso il Conservatorio.
Michele racconta della sua sorella gemella Francesca, il loro è un dialogo speciale, una specie di codice. I momenti più belli sono quelli in cui suonano il pianoforte a quattro mani…
Fra le pagine, improvvisamente, divampa l’incendio, mentre «Martina, a casa, ripeteva procedura penale con Valerio per l’esame dell’indomani, l’ultimo prima della laurea… Palmira applaudiva insieme alla mamma, erano tutti in piedi e urlavano “bravi”, si era alzata anche l’orchestra, il direttore con il frac… dallo squarcio aperto sulla cisterna capovolta cinquantaquattromila litri di gpl iniziavano a scivolare muti e azzurri oltre il muro di contenimento troppo basso che separava i binari da via Ponchielli…».
 
Francesca frequenta Alberto, Michele sente che questo ragazzo esuberante e un po’ invadente si insinua tra lui e Francesca, è contrariato quando fra le mani di Alberto compare un libro che gli è molto caro, che «da quando Perrotti me lo ha regalato, alcuni anni fa, è diventato una sorta di piccola ossessione».
Perrotti insegnava al conservatorio, «nel suo studio c’era il pianoforte più bello che avessimo mai visto… Era così bello che si aveva paura di toccarlo».
Oltre Francesca, a casa c’è la mamma, il papà invece è lontano per lavoro, a Fort Lauderdale.
 
Ma ha sempre viaggiato, da bambini li caricava in auto e li portava a Roma per vedere l’alba o il tramonto, è «troppo in gamba per non mancarti.
È uno che sa stare al mondo… che inizia a farti ridere già di prima mattin», che era gemello di un Michele scomparso troppo presto.
Al Michele figlio dispiace pensare che la mamma sia sola, «a me pare che non abbia chiesto mai niente negli ultimi anni».
Altra presenza è quella di Chiara, abbandonata presto dal papà e cresciuta insieme a Michele e Francesca: da ragazzi, andavano a fare lunghe passeggiate in collina, a cercare i funghi porcini, a raccogliere foglie e rametti.
 
Tra Chiara e Michele nasce un rapporto sentimentale, Francesca si allontana, Chiara sembra non chiedere nulla, solo qualche ora di amore ogni tanto.
I ricordi di Michele vagano, ora è la volta del nonno che ogni sera baciava la foto della moglie appoggiata sul comodino, ora delle biciclette preparate per lui e per Francesca.
La mamma è incantata davanti alla tv, «esistono il divano e il suo pigiama di cotone» mentre segue le puntate di un documentario sui salmoni, pesci forse non particolarmente intelligenti, ma sempre capaci di ritrovare la via giusta…, «forse non serve una grande intelligenza per certe cose, basta il coraggio di spostarsi dalla posizione di partenza».
 
Ma serve una grande determinazione perché Francesca dica a Michele: «Il prossimo maggio io e Alberto ci sposiamo».
Prima però c’è l’esame da affrontare, e per questo motivo ricompare persino il papà. Francesca è bravissima, abbraccia Alberto che guarda Michele fermo dietro di lei; poi corre per conoscere il voto che le viene attribuito, mentre «io e Alberto siamo rimasti soli, sempre uno davanti all’altro ma senza il tuo corpo in mezzo, due spicchi di mela staccati dal torsolo».
Romanzo delicato, originale, modulato sull’onda di una musica che sembra attraversare ogni pagina, di parole che volteggiano sulle punte…

Luciana Grillo - l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)


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