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Storie di donne, letteratura di genere/ 63 – Di Luciana Grillo

Maria Venturi, Il nuovo incantesimo: i personaggi principali sono presentati come in testo teatrale, con le loro caratteristiche, il loro lavoro, il loro temperamento

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Titolo: Incantesimo
Autrice: Venturi Maria
 
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli 2011
Pagine: 283, brossura
 
Prezzo di copertina: € 8,50
Note: disponibile anche usato e in eBook
 
Questo non è un romanzo vero e proprio, ma una sceneggiatura che è diventata una fiction televisiva di successo. Devo dire che conoscevo Maria Venturi come giornalista, direttrice anche di periodici molto diffusi, ma non avevo letto nessuno dei suoi romanzi.
Dunque, «Il nuovo incantesimo» è la prima opera di narrativa della Venturi che io abbia scelto di leggere.
Certamente, questo testo non ha l’ampiezza e la cadenza di un romanzo tradizionale: nelle prime pagine l’autrice ammette che «la lunga serialità televisiva pone molti vincoli alla scrittura del soggetto…tutti i personaggi devono svolgere un’attività medica o paramedica, trattandosi di una fiction di genere ospedaliero… filo conduttore di ogni serie è una storia d’amore movimentata come un western…»
I personaggi principali sono presentati come in testo teatrale, con le loro caratteristiche, il loro lavoro, il loro temperamento.
Tutto con descrizioni sintetiche ed efficaci.
Le vicende delle loro vite sono tante, sono «romanzesche», sembrano rispondere alle esigenze di un pubblico che, anche leggendo, vede già i protagonisti, ne ricorda il sorriso e le lacrime, come se fossero persone di famiglia.
Gli eventi si susseguono con rapidità, le coppie si formano e si sciolgono, i misteri si infittiscono per poi svelarsi, gli intrighi si intrecciano per poi dipanarsi.
 
I protagonisti sono due, Laura e Luca, entrambi medici, circondati da figure meno importanti ma comunque indispensabili per lo sviluppo della storia: Laura è una figlia naturale, Gloria una figlia adottata, Romano è il padre di entrambe, Amalia è la moglie di Romano, Clelia la mamma di Gloria, Anna la mamma di Laura.
Accanto a loro troviamo Luca, giovane medico dal vissuto doloroso a cui sembra sia stato negato da Mary il diritto alla paternità, e Sergio, altro medico che ha conosciuto a Londra Laura e Mary.
Il maturo Romano è come l’ago di una bilancia, o come un equilibrista, attento a proteggere la figlia naturale, senza dimenticare o trascurare la figlia adottiva, pieno di premure per la moglie tradita, qualche volta pentito del trattamento riservato alla madre di Laura.
Le storie di tutti questi personaggi si accavallano, i malintesi sembrano creare solo l’infelicità, poi… un evento imprevisto sbroglia la matassa e tutti i fili tornano a posto.
Come se una bacchetta magica mossa da mano invisibile intervenisse per consentire alla storia di chiudersi (ma fino a quando? Ci sarà una puntata successiva?).
Una fiction televisiva non può non avere un lieto fine!
E comunque la Venturi è un’abile tessitrice e la storia, nel complesso, può essere verosimile.
Quante volte, leggendo i fatti di cronaca, diciamo che la realtà ha superato la fantasia?
Forse è questa la chiave del successo di storie intricate in cui lacrime e sorrisi si fondono, mentre sullo sfondo scorrono immagini delle nostre città e delle nostre vite.
 
Luciana Grillo  
(Precedenti)

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