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Storie di donne, letteratura di genere/ 161 – Di Luciana Grillo

Valeria Luiselli, «La storia dei miei denti» – Che dire? E' un romanzo che spiazza...

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Titolo: La storia dei miei denti
Autrice: Valeria Luiselli
 
Traduttore: E. Tramontin
Editore: La Nuova Frontiera, 2016
 
Pagine: 185, illustrate, Brossura
Prezzo di copertina: € 16,50
 
L’io narrante è uno strano personaggio messicano, Gustavo Sànchez Sànchez detto «Autostrada», uomo dalle mille attività, affabulatore vivace e creativo che, dopo alcune non soddisfacenti esperienze lavorative e un matrimonio finito male nonostante la nascita di un figlio chiamato Siddharta, decide di imparare il mestiere di banditore d’asta.
E diventa un grande banditore, capace di incantare (o ipnotizzare?) il pubblico e di convincerlo a comprare qualsiasi cosa.
Lo stesso Autostrada, a un’asta, fa un acquisto particolare, i denti di Marilyn Monroe, che «in un cofanetto di vetro, che il banditore sorreggeva in alto, riposavano in bella vista».
Se li fa impiantare sostituendo i suoi e li esibisce con gioia ogni volta che può: «Finita l’operazione, per molti mesi non riuscii a smettere di sorridere».
 
Si succedono vari matrimoni, tante aste e molti acquisti che Autostrada conserva in un magazzino, in attesa di preparare un’asta straordinaria.
«Nel 2011 i messicani avevano perso la testa. Erano tutti in guerra contro tutti e non si sapeva dove andare a parare.
«Non facevo aste da anni… le mie abilità languivano, al servizio di niente e di nessuno» fin quando un sacerdote non gli chiede aiuto perché «la sua chiesa era entrata in recessione come effetto collaterale della crisi mondiale».
Così, la chiesa di Sant’Apollonia diventa la sede dell’asta «iperbolica»: e Autostrada, tra una lettura di Svetonio e una citazione di Quintiliano sceglie, fra gli oggetti da mettere all’asta… la sua dentatura!
 
E qui la storia si fa esilarante, perché per ogni dente Autostrada inventa una storia, cita un «proprietario» famoso, Platone, Agostino d’Ippona, Petrarca, Montaigne, Rousseau, Virginia Woolf… e così via.
«Verso la fine della tornata cominciavo a sentirmi come Giovanni Paolo II. Mi immaginai mentre entravo in uno stadio gremito, e salutavo il popolo con la mano alzata. Avrei suscitato l’invidia di Mussolini, l’invidia di Madonna, Maradona, Sting, Bono…»
A tanto successo come banditore non corrisponde una uguale fortuna con le mogli, la Magra, la Vane, la Vero che «quando dormiva aveva una strana somiglianza con l’ex presidente Felipe Calderòn, forse perché le si dilatava un po’ la faccia, soprattutto la bocca, il naso e le palpebre», la Vania. Tutte storie finite.
 
Ad Autostrada rimangono i parenti, lo zio pessimista James Sànchez Joyce, il cugino Giovanni Paolo Sànchez Sartre, l’altro zio Fredo Sànchez Dostoevskij, e gli amici come il vecchio Tacito che parla in latino e gli chiede «Quid accidit, Autostrada?» e il giovane Jacobus de Voragine che diventa il suo compagno di viaggio.
Autostrada detta e Voragine scrive: preparano la prossima asta in cui avrebbero «riciclato gli oggetti… partendo dalle storie della gente del quartiere».
Così, lotto dopo lotto, incontriamo la sarta Margo Glantz «irritata dalla presenza di suo figlio, Primo Levi…», la «quasi signorina Valeria Luiselli, studentessa delle superiori» che si prepara a festeggiare i quindici anni studiando retorica e dizione con il maestro Guillermo Sheridan, il nano Puskin, il nano Gogol’ e Franz Kafka, il musicista costretto a fischiare. L’autrice, avviandosi alla conclusione di questa storia surreale, affida a Voragine il compito di raccontare l’ultima parte della vita di Autostrada, «uno di quegli spiriti enormi, eterni… Era un uomo dal carattere leggero e dall’allegria contagiosa. Si reinventò talmente tante volte che parlava della sua vita nei termini delle molte morti e delle molte vite che aveva vissuto.»
 
Il libro è completato da foto dei luoghi di Autostrada, con citazioni interessanti di Baudelaire, Voltaire e Ruben Darìo, tra gli altri, e da un’accurata cronologia che informa sulla storia del Messico e la vita di Autostrada, dalla nascita – 1945 – alla morte, avvenuta nel 2013, «al Buenos Dìas Motel dopo un’asta allegorica al Secret of Night.»
Cosa dire di più? Questo è un romanzo che spiazza.
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Precedenti recensioni)

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