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Storie di donne, letteratura di genere/ 275 – Di Luciana Grillo

Eleonora Molisani, «Affetti collaterali» – Questo breve romanzo si presenta uno scrigno prezioso di citazioni sempre opportune

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Titolo: Affetti collaterali
Autrice: Eleonora Molisani
 
Editore: Giraldi Editore 2019
Genere: Narrativa italiana contemporanea
 
Pagine: 148, Brossura
Prezzo di copertina: € 12
 
Un romanzo si legge perché se ne conosce e apprezza l’autore/autrice, o per curiosità, o perché la copertina e/o il titolo stimolano interesse… «Affetti collaterali» ha un titolo a effetto e una copertina intrigante dove il rosso racchiude una strana figura femminile.
Non conoscevo l’autrice, ho cominciato a leggere… e mi sono fermata solo all’ultima pagina, presa da un vortice di colori-non colori, di protagonisti dai nomi strani, di intrecci così probabili da essere veri, di eventi anche prevedibili in cui ci siamo trovati coinvolti più o meno tutti.
 
Fa da sfondo Milano, che «col sole è un monumento alla fierezza. Sempre composta, pulita, discreta. Si apre e si mostra piano. Non devi aggredirla, devi scoprirla. È misteriosa, conosce le regole della seduzione», secondo Nero, uno dei protagonisti.
Per Blanca, invece, «è una città pensierosa Milano, preoccupata, inquieta. Veloce, distratta, senza smancerie», mentre Grigio la vede attraverso gli occhi e le parole di Gaia che «continuava a dirgli quanto le piacesse Milano, di come trovasse quella città affascinante e stimolante, di quanto avrebbe voluto stabilirsi lì, lei che veniva da Palermo, con tutto quel sole, tutto quel mare, tutto quel caos».
 
Accanto a Nero, Grigio e Blanca, Molisani aggiunge Scura, moglie di Nero, e la loro figlia Ricola: in capitoli brevi e fulminanti ciascuno di loro racconta la sua storia, che è anche quella degli altri, ma sempre diversa, colta da un altro punto di vista.
In tutti si affaccia una sorta di male di vivere, una incomunicabilità mai riconosciuta o curata, che condurrà alla tragedia, in cui – per un verso o per un altro – tutti saranno coinvolti.
Sia Ricola, che di notte scrivendo a Momo – amico virtuale – introduce la sua «loverdose» riportando versi di Piero Jahier o frasi di Italo Calvino, sia gli altri protagonisti citano Neruda o Merini o Szymborska, così che questo breve romanzo diventi uno scrigno prezioso di citazioni sempre opportune.
 
Imprescindibile Calvino: «L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;/ se ce n’è uno, è quello che è già qui,/ l’inferno che abitiamo tutti i giorni…».
Letto Affetti collaterali, aspetto il prossimo romanzo di Eleonora Molisani.
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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