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Storie di donne, letteratura di genere/ 295 – Di Luciana Grillo

Anna Vasquez, «La quarta finestra» – Ci fa entrare nella grande storia attraverso piccole storie di uomini donne che contribuiscono a ricostruiire il paese

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Titolo: La quarta finestra
Autrice: Anna Vasquez
 
Editore: Stampato per conto dell'autrice 2019
Genere: Letteratura contemporanea
 
Pagine: 240, brossura
Prezzo di copertina: € 18
 
La Sicilia del secondo dopoguerra, una società avviata verso grandi cambiamenti, paesi e città distrutti dai bombardamenti, la costruzione di una grande diga, i dirigenti settentrionali che arrivano nel profondo sud e scoprono un mondo del tutto diverso da quello che hanno lasciato: Anna Vasquez compone un ritratto sincero e appassionato, in cui persone diverse si incrociano, in cui destini segnati si ribellano, in cui le giovani generazioni sembrano trovare un punto di contatto libero da pregiudizi.
Non si tratta solo di un romanzo, però, e si capisce più tardi, quando lo scoppio di una galleria satura di grisù causa la morte di dirigenti e operai: è una tragedia realmente avvenuta che ha causato tredici vittime, provenienti da varie regioni italiane, a cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha assegnato la medaglia al valor civile.
 
L’arrivo a Troina - dove «la guerra ha fatto tanti danni…ancora ci sono le macerie…intere case sono crollate sotto le bombe…» - dei dirigenti settentrionali porta un vento di novità e di attesa nel paese, i cui abitanti si sentono «sperduti fra i monti» e si meravigliano che De Gasperi, capo del governo, abbia pensato a loro.
«Dicono che ci sono migliaia di posti, che ci sarà lavoro per tutti… io so che tanti li porta l’impresa, al massimo ci faranno fare il lavoro più pesante… dicono che vogliono giovani, ma robusti, perché è un lavoro duro… dicono che si tratta di scavare, trasportare terra, fare tunnel sotterranei…».
Sono ansiosi questi uomini di lasciare la terra, avara di soddisfazioni, e di cominciare una vita nuova con un salario garantito, sanno però che è necessario saper attendere: «La pazienza era l’unico bene che avevano in abbondanza».
 
Eleonora, la giovane figlia dell’ingegnere, spinta da curiosità e interesse per persone, abitudini e luoghi diversi dai suoi, cerca di capire, con l’intelligenza del cuore, e si avvicina con semplicità alla domestica Maria, alla timida Stella, figlia della sarta del paese, a Filippo, giovane e idealista figlio di un signore che di questa ragazza affascinante si innamora immediatamente, creando malumori in paese, «e se questa straniera non è adatta e lo fa soffrire? Moglie e buoi dei paesi tuoi…»
Come Eleonora, anche Marisa, la giovane sposa di un altro dirigente arrivata dal nord, si abitua a quel paese tranquillo, agli abitanti prima diffidenti e poi ospitali, e proprio lì decide di far nascere il suo bambino, affidandosi alla levatrice esperta.
Nel dicembre del 1950 una imponente nevicata blocca ogni attività, anche il lavoro alla diga, mentre gli operai vivevano giorni complicati a causa di rivendicazioni salariali.
 
Intanto, i fratelli di Stella approvano il legame della sorella con Franco – altro venuto dal nord – con cui condividono preoccupazioni e affetti.
Lavorano alla cosiddetta «quarta finestra» con il piacere di essere vicini a casa, anche se temono che lo sciopero possa comunque danneggiarli.
Lo scoppio sorprende tutto il paese, c’è chi pensa al terremoto, chi impreca e chi prega, chi teme altri scoppi, chi pensa che si debba andare a controllare in galleria.
La tragedia si compie in un silenzio spettrale, si contano i morti, si preparano i funerali.
Solo l’amore tra Franco e Stella in qualche misura rasserena gli animi e il loro matrimonio sembra riportare di nuovo il sole a Troina.
Ma un altro terribile evento si prepara: ancora una volta il paese è sconvolto, ora da un suicidio.
E qui mi fermo, perché la recensione non può andare avanti, non può svelare tutto.
 
La lettura è scorrevole, si entra nella grande Storia attraverso le piccole storie di uomini e donne che, da una parte all’altra d’Italia contribuiscono alla ricostruzione del Paese, alla conoscenza reciproca e all’abbattimento (o almeno al tentativo di abbattimento) di pregiudizi che minavano l’unità sociale.
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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