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Storie di donne, letteratura di genere/ 311 – Di Luciana Grillo

Marinella Gagliardi Santi, «Burrasca per tre» – Un romanzo breve, vivace e intrigante al punto di chiuderlo solo quando si è arrivati all’ultima pagina

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Titolo: Burrasca per tre
Autrice: Marinella Gagliardi Santi
 
Editore: Golem Edizioni 2019
Genere: Letteratura contemporanea
 
Pagine: 136, Brossura
Prezzo di copertina: € 14
 
Marinella Gagliardi Santi non smette mai di stupire: ama il mare e le barche e ha scritto «Non comprate quella barca» (vedi nostra recensione del 2014).
È stata insegnante e cultrice di Lettere classiche e ha dedicato ben due romanzi al mondo latino («Defixiones, Il mistero delle tavolette magiche» e «Defixiones, Dimenticare Pompei»); ha voluto mettersi alla prova con un romanzo on the road e ha pubblicato «Le allegre messe funebri» (vedi).
 
L’ultima creatura è un romanzo breve e intrigante, una sorta di romanzo nel romanzo perché la protagonista, Emma, è una scrittrice che si è ritirata in un incantevole angolo di Liguria, ha rielaborato i diari del nonno – un ragazzo del ’99 – e cerca una casa editrice che voglia pubblicare questo suo lavoro.
Ma il suo rifugio vicino al mare non sembra essere il luogo più sicuro… viene coinvolta in una strana storia, incontra un uomo misterioso di cui si innamora come un’adolescente, assiste ad un omicidio sotto il suo tetto, combatte contro un cosiddetto agente letterario che promette aiuto ma avanza pretese indecenti: «Cosa crede, che gli autori affermati non siano mai scesi a compromessi? Di tutti i tipi, mia cara! Di tutti i tipi! Con i milioni di scrittori che circolano, si è mai domandata come fanno a emergere quei pochi che si contano sulla punta delle dita?»
 
Emma non molla, la testimonianza del nonno, le sue avventure belliche, i compagni feriti, le schegge di una bomba da fucile devono assolutamente essere pubblicate e lette: «come vorrei arrivare a dei lettori con questo libro per commuoverli ed emozionarli con le avventure di questo giovane tenente che tremava per i suoi soldati, suoi coetanei!».
In realtà, riportate con diverso carattere tipografico, i pensieri del nonno colpiscono tutti, commuovono lettrici e lettori.
«L’angoscia e lo smarrimento che i miei compagni provavano erano lo specchio delle mie stesse paure. Le leggevo nei loro volti. Ne sentivo l’eco dentro di me. Eravamo impreparati e non dotati di mezzi di difesa contro un nemico così vicino che stava avanzando diretto su di noi!»
 
Tra colpi di scena, carabinieri e droga, si affaccia nel romanzo anche la mamma di Emma, un po’ inopportuna, un tantino invadente, sempre pronta a dispensare consigli. E quando il mare e il vento scuotono la casetta-rifugio, Emma forse si pente di non aver dato ascolto alla mamma.
Dunque, un po’ di giallo tinge questo romanzo breve e incalzante, scritto con vivacità, tanto intrigante che non si chiude il libro prima di essere arrivati all’ultima pagina.

Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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