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Elezioni del 27 ottobre, onore a coloro che non ce l’hanno fatta

Parlano Roberto Pellegrini, Giuseppe Ferrandi, Francesca Gerosa, Lia Giovanazzi Beltrami e Sonia Leonardi

Nell’articolo precedente (vedi) avevamo descritto la logica comunicazionale delle campagne elettorali realizzate per le Provinciali del 27 ottobre, evidenziando alcune incongruenze accadute un po’ per inesperienza e un po’ per presunzione.
D’altronde, senza campagna non si può pensare di poter essere eletti.
Nella realtà dei fatti, però, chi fa vincere il candidato è la sua vita politica. La sua militanza nel partito, la credibilità che riesce a trasferire ai suoi colleghi e il carisma che riesce a nutrire presso gli elettori.
La pubblicità e la promozione hanno senso solo se alle spalle ci sono anni di attività politica. Accordi di programma e combine elettorali aumentano esponenzialmente i consensi.
Di questa verità ne hanno pagato le conseguenze alcuni nomi importanti della politica trentina.
Vediamo alcune situazioni.
 
I candidati del Partito Democratico avevano un grosso gap praticamente insuperabile: il grande numero di personaggi importanti. In pratica, per bene che andassero le cose, quattro o cinque candidati blasonati non sarebbero riusciti entrare.
È il caso, tra gli altri, di Roberto Pellegrini, Giuseppe Ferrandi. Ecco i loro commenti.
 
 Roberto Pellegrini
Il centro sinistra autonomista ha vinto e dentro esso ha stravinto il PD: questo era l'obiettivo principale e lo abbiamo centrato.
Abbiamo anche tentato di portare un rappresentante del PD dell'Alto Garda e Ledro in Consiglio Provinciale ma non ci siamo riusciti. Peccato, sarà per la prossima volta...
Credetemi: io ho fatto tutto quel che potevo e con me decine e decine di volontari che hanno messo a disposizione passione e intelligenza.
Per me è stata un'esperienza unica, che sono felice di aver vissuto.
Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno dato una mano e con cui ho passato giornate che non dimenticherò. 
 
 Giuseppe Ferrandi
Ho ottenuto, grazie alla disponibilità di chi mi ha votato, 2.100 preferenze.
È un buon risultato, ma non sufficiente per essere eletti. Questa campagna elettorale, che evidentemente non ho affrontato in modo scientifico, è stata una grande occasione di confronto e di relazioni.
Ho conosciuto meglio e di più il Trentino e anche il Partito Democratico, al quale sono iscritto dalla sua fondazione.
Avrò sicuramente l'occasione per riflettere pubblicamente su questa esperienza e il suo esito (complessivo), per ora ringrazio coloro che mi hanno votato e coloro che mi hanno sopportato.
 
Progetto Trentino ha avuto un discreto successo, perché ha portato in Consiglio quattro consiglieri.
Ovviamente Grisenti ha portato a casa il grosso, ma ce l’hanno fatta dignitosamente anche Viola, Zanon e Marino Simoni.
Quest’ultimo merita due parole in più. Chi viene eletto alla presidenza del Consiglio delle Autonomie (i comuni del Trentino) ha un percorso preferenziale per entrare in Consiglio Provinciale. Aveva ragione Bruno Kessler quando affermava che il suo partito poteva perdere gli assessorati più importanti, ma non quello degli enti locali.
Francesca Gerosa, consigliere Comunale per Progetto Trentino, non ce l’ha fatta. Ecco il suo commento.
 
 Francesca Gerosa
Amici miei, ormai è evidente. Non ce l'abbiamo fatta a incidere sul cambiamento.
Sarei disonesta se negassi il mio dispiacere, ma per tirarmi su sapete cosa faccio? Penso a queste splendide settimane di campagna elettorale, fatte di incontri e nuove conoscenze, di entusiasmo e di speranza.
Penso a tutti voi, che in tantissimi (698) mi avete dato la vostra fiducia.
Certo non siamo entrati in consiglio, ma abbiamo fatto un importante passo avanti. Sappiamo che siamo in tanti, uniti dalla voglia di cambiare, dall'ottimismo, dalla fiducia reciproca.
Questo è patrimonio vero, che parla di noi, di chi siamo e di che strada vogliamo percorrere.
Siete ancora voi che mi fate tornare il sorriso e la voglia di lottare sempre e comunque. Io ci sono e so che voi ci siete. Siete la mia grande squadra quindi vi dico ancora... Forza noi!
 
Un caso a sé è quello rappresentato dalle candidate del Partito Autonomista Trentino Tirolese, Lia Giovanazzi Beltrami e Sonia Leonardi.
Erano un po’ le due anime femminili opposte del PATT. La prima esprimeva il sentire più vicino al partito, quello dominato dagli omaccioni che raramente lasciano spazio alle donne. Ma Sonia sa muoversi sia in mezzo alle donne che ai maschi.
La seconda era l’anima buona, l’assessore più discusso di tutta la campagna, per via del fondo che la legge provinciale ha stabilito di attribuire a iniziative di beneficienza all’estero. Insomma, molti si erano domandati come avesse fatto a candidare nel PATT.
A ben vedere, Sonia Leonardi e Lia Beltrami non potevano farcela per la semplice ragione che la riuscita di un progetto politico deve maturare – come abbiamo detto sopra – in anni di militanza attiva nel partito e presso l’elettorato. Cosa che nessuna delle due aveva fatto.
Ma se non ce l’hanno fatta è stato per poco e per un insieme di circostanze imprevedibili o comunque non dipendenti dalla loro volontà. Le motivazioni peraltro sono diverse per cui è bene trattarle separatamente.
 
Lia Giovanazzi Beltrami era finita al PATT perché il rapporto con l’UPT si era logorato a causa di alcune incomprensioni di fine legislatura. Ugo Rossi aveva creduto in Lia Beltrami perché aveva avuto modo di conoscerla in Giunta provinciale. Era una donna che si batteva come un leone e soprattutto aveva un rapporto incrollabile con i suoi cinquecento voti sicuri.
Attaccata da mille e mille commenti contrari alla generosità dei Trentini (come se fosse stata lei a voler disporre dello 0,25% del Bilancio Provinciale), Lia Beltrami ha attraversato la campagna elettorale – ci si perdoni il paragone irriverente – come aveva fatto Mosè passando il Mar Rosso.
A vedere i risultati, 1.544 preferenze, Lia Beltrami ha triplicato i propri consensi. Insomma, se pur non ce l’ha fatta a entrare in Consiglio, può dire di essere riuscita a smuovere la parte più dura degli autonomisti trentini. Ecco il suo commento ai risultati elettorali.
 
 Lia Giovanazzi Beltrami 
Con 2.207 voti di preferenza, la Stella ha portato alle elezioni del 27 ottobre il suo sostegno al presidente della Provincia Ugo Rossi.
Sono i voti di preferenza per Lia Giovanazzi Beltrami, Olga Paris e Margherita Taras, le tre candidate che la Stella, movimento politico per una comunità solidale, ha messo al fianco del PATT per raggiungere il notevole successo di coalizione di centro sinistra autonomista.
La Stella esprime soddisfazione per il risultato, frutto di un lungo impegno e apprezzabile, considerato si tratta della prima volta che il movimento si presenta alle elezioni provinciali.
La Stella dunque conferma il suo ruolo politico e continuerà a lavorare per una autonomia solidale e una maggiore partecipazione alla politica, dato anche il preoccupate calo di votanti di questa tornata elettorale.
Esprime il massimo sostegno per il presidente Ugo Rossi e augura buon lavoro alla nuova giunta e al consiglio provinciale. 
 
Sonia Leonardi ha deciso meno di due mesi fa di entrare in politica. Chiunque l’avrebbe sconsigliata, ma lei ha insistito ed è partita alla grande.
Ha fatto 8.000 km in auto per prendere contatto con i politici del PATT e con i cittadini di ogni area trentina, ha maturato il suo programma politico mediando le varie voci che si sono assommate alle sue, si è esposta in prima persona in comizi, in prese di posizione  anche scomode ma coerenti, ha stretto alleanze e ha chiesto collaborazione.
Il suo risultato è stato fantastico: 1.700 preferenze. Altri 300 e sarebbe entrata in consiglio. Per un mese di campagna elettorale, noi che conosciamo bene la meccanica della comunicazione, il risultato è stato eccezionale. E a due passi dal successo clamoroso, perché a leggere i dati per provenienza geografica scopriamo che se anche il Basso Sarca avesse dato i risultati in proporzione al resto del Trentino, Leonardi sarebbe entrata in consiglio con un buon margine di voti.
Quel vuoto non è facile da spiegare, perché il bacino politico di Arco è quello dell’onorevole Mauro Ottobre, che era venuto di persona a Trento per chiudere la campagna elettorale di Sonia Leonardi (vedi servizio).
Qualcuno ha parlato del tradimento di Ottobre, qualcuno ha usato parole grosse (non certo Sonia Leonardi), qualcuno ha pensato all’empirica legge del caso… Si sa che la politica, tolte le variabili impazzite, è una scienza esatta. Ma è oggettivamente difficile pensare che il gap del Basso Sarca sia una variabile impazzita.
Di seguito il saluto di Sonia Leonardi a coloro che l’hanno sostenuta.
 
 Sonia Leonardi  
Cari amici, 1.700 voti... 1.700 persone che hanno scritto il mio cognome... 1.700 amici che ringrazio di cuore per il sostegno.
Anche se non siederò in consiglio provinciale, è un ottimo risultato che porterà comunque buoni frutti. Ormai in politica sono entrata, è cominciato un nuovo cammino, che spero lungo e proficuo.
Comunque è stata un'esperienza che mi ha arricchito, che mi fa dato grandi emozioni e grandi soddisfazioni.
Non sempre si vince con una vittoria, ma anche sapendo accettare quello che il destino ci riserva.
Un ringraziamento speciale va ad Alberto Pattini, con il quale ho condiviso gioie e dolori.... piccole e grandi emozioni!
A presto.... Grazie davvero ancora a tutti! 
 
Guido de Mozzi

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