Vertice in provincia sul contratto di lavoro del Pubblico Impiego
Allo studio l'ipotesi di un fondo straordinario per la «riorganizzazione e l'efficienza gestionale»: circa 50 milioni in due anni
L'ipotesi della Provincia per
superare lo scoglio del blocco salariale del pubblico impiego è
quella di creare un «Fondo straordinario per la riorganizzazione e
l'efficienza gestionale».
Ci sta lavorando l'Assessore provinciale al Personale insieme con
le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
La questione è stata al centro di una riunione che si è svolta
questa mattina in sala Fedrizzi della Provincia.
Attorno al tavolo, il presidente della Provincia autonoma di Trento
Lorenzo Dellai, l'assessore al personale, Mauro Gilmozzi e i
rappresentanti sindacali Lorenzo Pomini ed Ermanno Monari,
accompagnati dai rappresentanti della Funzione pubblica (nella foto).
Preso atto che il blocco del rinnovo contrattuale è imposto da uno
specifico articolo contenuto nella finanziaria dello Stato, la
Provincia autonoma di Trento ritiene dunque che non vi sia lo
spazio per alcune azioni di natura contrattuale.
Una delle iniziative non legate al contratto di lavoro prevede per
l'appunto di destinare risorse attraverso un apposito «fondo
straordinario finanziato da disponibilità ricavate nell'ambito
della manovra complessiva di bilancio».
Potrebbe trattarsi di circa 50 milioni di euro da ripartire negli
anni 2011 e 2012 che vanno ad aggiungersi all'indennità di vacanza
contrattuale fissata in circa 27 milioni di euro nel triennio
2011-2013
La Pubblica amministrazione provinciale ritiene che tali risorse
siano potenzialmente destinate a tutto il pubblico impiego
provinciale (e ai relativi enti di appartenenza) in quanto la
manovra prevede obiettivi per tutte le aree ed i settori di
spesa.
Le risorse del fondo straordinario sarebbero pertanto finalizzate
al raggiungimento di obiettivi interni (finalizzati alla
riorganizzazione e all'innovazione nelle amministrazioni pubbliche
nell'ottica della riduzione dei costi di funzionamento) ed esterni
(orientati cioè al miglioramento dei servizi all'utenza, ad esempio
attraverso processi di sburocratizzazione) con conseguente
riduzione dei costi che il sistema economico sostiene quando si
rapporta con l'ente pubblico.
Poiché sembra a tutti gli effretti un modo di aggirare l'ostacolo
posto in finanziaria dallo Stato, abbiamo chiesto rassicurazioni
all'assessore provinciale al personale Mauro Gilmozzi.
«Si tratta di fondi extracontrattuali - ci ha assicurato. - Sono
necessari per consentire alla Pubblica amministrazione provinciale
di raggiungere determinati obbiettivi.»
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