«La realtà ha più immaginazione della nostra fantasia»

Intervista al maestro trentino Corrado Ruzza, pianista trentino e docente di Musica da Camera al Conservatorio di Riva del Garda. – Di Mirco Michelon

«La realtà ha più immaginazione della nostra fantasia.»
Può sembrare una frase fatta, che si sente tutti i giorni, ma quando questa fa parte del pensiero di un artista prende ancora più forza e diventa strumento principale della sua arte.
È il caso di Corrado Ruzza (foto), rinomato pianista trentino e docente di Musica da Camera al Conservatorio di Riva del Garda.
Con il M° Ruzza abbiamo spaziato tra le sue esperienze accademico - artistiche e i suoi futuri progetti in cantiere degni di nota.
 
Quali sono i punti in comune che riscontri tra la tua esperienza di docente e quella di musicista?
«Sicuramente le due cose si completano a vicenda. Nella mia attività da docente ricerco sempre di far trovare gli stimoli, attraverso un notevole uso pratico della materia musicale.
«Necessaria e fondamentale è la creazione di artisti - scopo principale anche della stessa formazione in un Conservatorio.
«Sia nel campo di docente che di musicista io cerco di trovare sempre delle soluzioni alla prassi esecutiva, sulla quale ci si sofferma maggiormente su problemi di natura tecnica.»
 
Tu collabori con nomi importanti del panorama lirico; penso a Maria Dragoni, ma anche a «Fiamma d’Amore – Romanze da Camera su testi di Andrea Maffei», tra i cui interpreti figurano Serena Gamberoni, Paolo Antognetti, Giulio Mastrototaro e Nicola Ulivieri. Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti?
«Prima di tutto vorrei dire che le possibilità di lavorare con importanti nomi mi è stata data diventando il pianista ufficiale del Museo Giuseppe Verdi di Busseto (penso anche a Francesco Meli, Ljuba Kazarnoskaja e tanti altri).
«Proprio con Ljuba abbiamo creato un tour di sette concerti in Russia (un tour che prenderà il via il 3 novembre e terminerà il 18), dove presenteremo un affresco storico – musicale sulla figura di Pauline Viardot, celebre mezzosoprano, sorella del soprano Maria Malibran, nonché legata profondamente al grande scrittore russo Ivan Turgenev.
«Certo, mi affascina potermi confrontare con un diverso clima culturale. Seguirà poi il 20 novembre un concerto nella rassegna Echi d’Ottocento con il mezzosoprano Maria José Lo Monaco, dove eseguiremo alcune arie da camera di Cesare Dominiceti. Di tale progetto verrà poi realizzato un CD.
 
Qual è il tuo sogno artistico più grande?
«Mi piacerebbe moltissimo lavorare con gente che ha la mia stessa passione, non importa il numero, l’importante è la passione. Insegno Musica da Camera ed è naturale pensare anche alla sua atmosfera…
«In fondo, basta così poco per creare un’ottima atmosfera durante un concerto, un’opera lirica…»
 
La gradevole chiacchierata si conclude con la speranza che il M° Ruzza riesca a farci avvicinare sempre più al suo mondo artistico attraverso nuove riscoperte musicali, ed allo stesso tempo con l’augurio per le nuove sfide che lo aspettano.
Buon viaggio e buona musica, Corrado!
 
Mirco Michelon
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