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Si conclude con Goldoni la rassegna «Palcoscenico Trentino»

La 15ª edizione promossa dalla Co.F.As. si concluderà sabato 3 dicembre con «Il Bugiardo, ovvero l'arte dell'invenzione». Compagnia veneziana «Kalambur Teatro»

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Ultimo atto, sabato 3 dicembre al Teatro Cuminetti di Trento per la Rassegna Palcoscenizo Trentino, organizzata dalla Co.F.As., che ha visto cinque filodrammatiche in gara fra loro per aggiudicarsi la quindicesima edizione del Premio «Mario Roat».
In anteprima alla cerimonia di premiazione, sarà in scena la compagnia professionistica Kalambur Teatro di Venezia con un'interessante riscrittura de Il Bugiardo di Carlo Goldoni.
 
Incentrato sul tema della bugia nell'ironia della Commedia dell'Arte, lo spettacolo ripropone la storia di Lelio, figlio di Pantalone, che dopo essere vissuto in modo avventuroso e dissoluto a Napoli, torna a Venezia, dove appena arrivato continua a cercare avventure, affidandosi al suo estro di bugiardo impenitente.
Appena giunto incappa nel pieno di una serenata che Florindo, amante timido, rivolge segretamente a Rosaura.
 
Quest’ultima si ritrova sul terrazzo di casa con la sorella Beatrice, con la quale rivaleggia continuamente.
Senza indugio Lelio, assistito dal fido servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l'attenzione delle due fanciulle (figlie di Scolastica, vedova di un famoso dottore di Bologna caduto in rovina) e attribuendosi il merito dell'omaggio canoro.
 
Di qui inizia un rutilante gioco di «spiritose invenzioni», come il fantasioso protagonista definisce le sue menzogne.
Lelio s'inventa, infatti, diverse false identità: si dichiara un ricco cavaliere napoletano invaghito di Rosaura; si finge un amico di se stesso con il padre; si vanta di aver goduto i favori delle sorelle con il severo Ottavio, amante di Beatrice.
 
Anche quando è colto in flagrante o è smentito dai fatti, non si perde d'animo e cambia con scaltrezza identità e storia, riuscendo comunque convincente.
Tutto questo sino a quando le sue bugie raggiungono dimensioni che nemmeno lui riuscirà a controllare.
 
Scrive, nelle note di regia, Alessio Nardin: «La bugia è un artificio della mente che ha affascinato pensatori e letterati sin dai tempi di Sant’Agostino.
Infatti se da una parte la bugia può essere negativa, liberata però da un valore morale la bugia apre al sogno di quello che non esiste ma che si desidererebbe e per questo è creatrice, è fonte di ispirazione.
 
La bugia è una poderosa tecnica di immedesimazione. Il bugiardo mentendo si immedesima nell'altro a cui mente, quindi ne condivide una realtà particolare che li accomuna.
Da questo embrione di tecnica d'immedesimazione possono nascere il teatro e il «teatro nel teatro» come quei campi dell'esperienza umana in cui ad ogni se stesso è consentito esser altro.»
 
Kalambur Teatro nasce nel 2007 da un gruppo di artisti professionisti ed esperti nell’ambito dell'organizzazione e produzione di eventi dello spettacolo.
Nel 2009 Kalambur Teatro ha dato vita anche a una Compagnia stabile, formata da attori professionisti formatisi presso le accademie teatrali nazionali italiane, riunitisi sotto la spinta di una ricerca teatrale sulla maschera e su diverse forme teatrali.
 
Recente frutto di questo sodalizio è lo spettacolo di commedia dell'arte «I due gemelli veneziani», ispirato all'omonima commedia di Carlo Goldoni che ha visto il suo debutto in Piazza San Marco a Venezia in occasione del Carnevale di Venezia 2010.
Per il Carnevale 2011 ha preparato invece «Il Bugiardo» e nel 2011 ha prodotto anche lo spettacolo teatrale «Mozart e Salieri» di Puskjin.
 
Sabato 3 dicembre il sipario del Teatro Cuminetti si alzerà su Il Bugiardoalle 20,45.
A seguire la premiazione dei vincitori del Concorso «Premio Mario Roat».

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