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Per Venezia capitale Europea della cultura 2019

Il punto sulla candidatura in un incontro con l'assessore Franco Panizza, Innocenzo Cipolletta e Maurizio Cecconi

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L'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, Innocenzo Cipolletta, presidente del Comitato scientifico per Venezia e il Nordest capitale della cultura 2019, Maurizio Cecconi, Responsabile ufficiale della Candidatura e Laura Boschini, dirigente del Dipartimento Cultura della Provincia, si sono incontrati stamani con la stampa per fare sullo stato dei lavori e sulle prospettive che si stanno per aprire.
«La candidatura di Venezia e del Nordest – ha detto l'assessore Franco Panizza nel suo intervento, – è una formidabile occasione per avviare nuovi rapporti e nuovi contatti, ma è anche un importante momento di coinvolgimento dei territori e di tutte le espressioni culturali, sociali e, perché no, anche economiche che s'intrecciano da Trento a Bolzano a Veneto, Venezia, Friuli, Venezia Giulia.»
 
«Già nella giornata di ieri l'assessore Panizza, Cipolletta e Cecconi si sono incontrati con i rappresentanti dell'imprenditorialità e della cultura del Trentino.
«Sono stati due incontri molto proficui – ha proseguito Panizza, – a testimonianza di quanto interesse desti nella nostra comunità l'opportunità di lavorare assieme a tutto il Nordest per costruire spazi comuni di operatività, ma anche di collaborazione, di scambi e di interazione. Il Trentino dirà la sua e offrirà il meglio di sé: siamo un territorio al centro dell'Europa e nel cuore dell'asse Nord-Sud, ma siamo anche una Provincia che, assieme all'Alto Adige sta dialogando positivamente e in modo costruttivo con il Tirolo.» 
 
«Abbiamo quindi bisogno di avere collegamenti parimenti fecondi pure con il Veneto, – ha aggiunto Panizza, –che ci apre le porte del Mediterraneo, e con il Friuli Venezia Giulia, che ci indica la direzione dell'Oriente. Per far ciò abbiamo scelto un tema forte e originale: il territorio del Nordest, che in questi ultimi decenni s'è contraddistinto per un forte sviluppo economico, seppur oggi un po' allentato a causa della crisi internazionale, presenterà la sua candidatura con il tema 'Economia e Cultura': che cosa può offrire lo sviluppo economico al diffondersi della cultura, cosa può dare la cultura per far sì che lo sviluppo economico sia anche ricerca, innovazione, formazione. E il Trentino ci sarà tutto, con i suoi musei e con le sue associazioni, con i suoi imprenditori e l'Università, i Centri della ricerca, i grandi eventi, le sue minoranze linguistiche, i suoi laboratori di creatività...»
 
Per parte sua Innocenzo Cipolletta, presidente del Comitato scientifico, ha insistito sul fatto che la Candidatura di Venezia e del Nordest a capitale della Cultura 2019 dev'essere per forza un progetto «lungo», che si dipana anno dopo anno con una serie di riflessioni e di eventi, «in una competizione che non sarà con altri paesi europei: per il 2019 è già stato deciso che ci saranno due capitali della Cultura, una in Bulgaria e una in Italia. I nostri competitori, quindi, saranno altre città e altri territori italiani, come ad esempio Siena, Matera, Perugia e Assisi, Brindisi-Lecce-Bari, Ravenna, Terni ecc. Venezia e il Nordest hanno decisamente puntato su una candidatura ampia e infatti ci presentiamo con il territorio più esteso, ma ci presentiamo anche, indipendentemente dall'esito della gara, con la convinzione che grazie alla cultura tutti i territori del Nordest avranno finalmente la possibilità di dialogare tra di loro, di collaborare a una serie di progetti comuni, facendo in fin dei conti crescere le rispettive comunità in una rete che dovrà continuare anche dopo.»
 
Ma un'altra importante lezione ci viene, sempre secondo Cipolletta, dal percorso che compiremo assieme da qui al 2013, anno in cui verrà scelta la capitale europea della Cultura 2019, e anche negli anni successivi, nell'ipotesi che vengano scelti Venezia e il Nordest.
«Capiremo e faremo capire a tutti che investire in cultura è la via d'uscita migliore che abbiamo per uscire dall'attuale crisi economica.»
 
Maurizio Cecconi, responsabile della Candidatura, ha centrato il suo intervento su alcune parole chiave del progetto che sta nascendo in questi mesi.
«Quello di Venezia e del Nordest sarà un progetto duraturo, nel senso che dovrà proseguire nel tempo anche dopo la fase di candidatura e anche dopo il 2019 se verremo scelti. Dovrà essere un progetto ripetibile nel tempo e nei vari territori; sarà originale, perché non potrà ripetere quel che c'è già, non guarderà al passato ma al futuro, non a quel che Venezia è stata, ma quel che Venezia e il Nordest hanno in animo di diventare. 
 
Sarà anche un progetto etico, in quanto dovrà contribuire ad esempio a diminuire il lavoro precario e a consolidare le professionalità, dovrà coinvolgere il volontariato, dovrà sostenere la rete tra i territori, aiutandoli a superare i punti morti e i momenti di difficoltà. Dovrà essere un progetto internazionale, con forti caratteristiche di apertura, in grado di valorizzare gli stranieri che vivono da noi, ma anche i nostri conterranei che vivono all'estero; sarà un progetto europeo, che contribuirà a rafforzare il sistema Europa, aiutandoci a uscire dal provincialismo e a respirare la dimensione internazionale.»
 
Ma soprattutto – ha concluso Cecconi, – sarà un progetto necessario a prescindere.
«È ora e tempo che i territori del Nordest comincino a dialogare e a ragionare tra di loro: indipendentemente dall'esito della nostra candidatura, la nostra vera sfida sarà far sì che l'operazione abbia comunque un senso e un futuro.»
 
Intanto è stato presentato il logo di Venezia e Nordest Capitale europea della Cultura 2019: un diamante rosso e arancione in cui le facce si intersecano in punti che corrispondono, in definitiva, alle città di questo grande territorio.
A seconda poi che lo si giri, il disegno appare via via come una stilizzazione geografica del Nordest, un campanile che svetta verso il cielo, una vela che solca il Mediterraneo, una montagna alpina... C'è tutto, insomma: ci sono le Dolomiti patrimonio dell'UNESCO, i grandi porti del Nordest, il mare e le Alpi.
«Servono comunque e soprattutto – ha concluso l'assessore Panizza, parlando anche a nome degli altri relatori, – una condivisione e un coinvolgimento delle popolazioni, un lavorare assieme, un fare sistema che ci aiuti a crescere.»
 
LO STATO DELL'ARTE DELLA CANDIDATURA
Con il mese di settembre 2011 l'iter per la presentazione della candidatura di Venezia e del Nordest a Capitale europea della Cultura 2019 è entrato in una fase prettamente operativa: il primo settembre scorso si è riunito per la prima volta il Comitato Scientifico presieduto da Innocenzo Cipolletta ed è iniziata la collaborazione del Responsabile di Candidatura Maurizio Cecconi.
Il bando nazionale per la presentazione delle candidature sarà lanciato alla fine del 2012 – inizio 2013.
 
A livello locale, si è poi provveduto a formalizzare l’invito partito dal Comitato dei Fondatori e rivolto ai soggetti territoriali sia pubblici che di categoria a far parte del gruppo dei soci della candidatura; questo invito ha generato a tutt’oggi un buon numero di adesioni da parte di soggetti interessati.
La candidatura di Venezia a Capitale europea della Cultura 2019 unitamente alle Regioni e alle Province autonome del Nordest è nata e si sta concretizzando come un progetto condiviso di sviluppo durevole e sostenibile, che ha come volano principale la dimensione culturale.
In ciascuna delle regioni l'invito a dare la propria adesione al progetto è stato rivolto ai rappresentanti degli enti pubblici e funzionali, del mondo economico, dell’associazionismo, della cultura, del turismo, della ricerca e conoscenza, del sociale.
A tutti è stato chiesto non solo di aderire formalmente, ma anche di fornire idee, proposte operative, per contribuire in tal modo allo sviluppo organico della candidatura.
 
L’adesione dei soci promotori quindi non è da intendersi come una mera ricerca di sponsor, ma come un momento compartecipativo alla stesura della candidatura, in cui ogni soggetto interessato deve ritenersi coinvolto.
La presenza di un cospicuo numero di sostenitori territoriali costituisce un punto di forza della partecipazione della Provincia autonoma di Trento al consorzio interregionale.
Se infatti la candidatura si basa su un partenariato unitario ed equanime tra le realtà regionali e provinciali proponenti, è evidente che il Trentino potrà operare con efficacia sul piano decisionale, se l’interesse all’iniziativa dei propri enti territoriali sarà cospicuo.
È stato questo, in definitiva, l'invito rivolto nel pomeriggio e nella serata di ieri dall'assessore Panizza, da Innocenzo Cipolletta e da Maurizio Cecconi ai rappresentanti delle associazioni culturali e ai soggetti economico-imprenditoriali del nostro territorio, nel corso di due specifici incontri molto partecipati e vivaci.
 
Il sostenitore può aderire offrendo, se lo ritiene opportuno, una parziale compartecipazione alle spese del consorzio, ma può offrire la sua disponibilità anche sotto forma di «servizi», ad esempio mettendo a disposizione infrastrutture, materiali, risorse intellettuali oppure collaborando a eventi corollario alla presentazione della candidatura. 
L'adesione è limitata al periodo di preparazione della candidatura, che terminerà alla fine del 2012 - inizio 2013, quando sarà lanciato il bando nazionale a cui parteciperanno le città candidate.
Successivamente, in caso di esito positivo della nostra candidatura, si entrerà nell’effettiva fase di preparazione e di realizzazione dell'evento e i soci sostenitori saranno chiamati a una collaborazione  molto più compartecipativa e operativa.

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