Centro aiuto papà separati del Trentino: ascoltiamoli

L'Associazione è stata presentata al cinema Vittoria di Trento il 2 marzo 2012

L’altra sera, dopo la proiezione della prima del film di Verdone «Posti in piedi in Paradiso», è stata presentata la neo costituita «Associazione dei padri separati».
Al termine del film è seguito un dibattito dove alcuni papà hanno raccontato la loro esperienza e le loro difficoltà nella loro nuova vita di padri separati.
Il Presidente ci ha mandato il suo discorso.
Riteniamo interessante per tutti proporne la lettura.

Buona sera a tutti,
Dopo la proiezione del film di Verdone è arrivato ora il momento di presentare l'associazione papà separati, da noi denominata «Centro di ascolto ai papà separati del Trentino», in sigla CAPST.
 
Come forse è stato visto dai manifesti abbiamo denominato questa serata «Noi, papà separati, cittadini invisibili».
Abbiamo scelto questo definizione perché, anche se non sembra possibile, noi papà separati, diventiamo proprio invisibili.
Cosa vuol dire per noi invisibili: vuol dire che il dolore e la tragedia che ci ha travolti ci annienta, e ci porta a sentirci umiliati nei cardini personali.
Ci ha annientato negli affetti, nei nostri valori più profondi.
Ci ha fatto perdere la possibilità di mantenere quel «cordone ombelicale» che abbiamo verso i nostri figli, un cordone ombelicale in cui trasmettiamo amore, affettività, principi umani, valori civili, e questo cordone è a doppio senso, anche i nostri figli trasmettono a noi amore, affetto, pensieri positivi, innocenza di pensiero.
 
Questo cordone ombelicale «reciso» ci fa perdere la possibilità di poter essere il papà dei nostri figli, perché veniamo precipitati in una situazione e in una condizione, che non ci permette di poter fare tutte quelle cose normali, che normalmente i papà fanno verso i figli.
Non possiamo più dare tutte le sere il bacio della buonanotte ai nostri figli, non possiamo più raccontare loro le storielle della buonanotte, non possiamo più vedere la beatitudine del loro sonno, non possiamo più vedere il loro sorriso al mattino, non possiamo più vedere e condividere la loro crescita di tutti i giorni e dare gli insegnamenti che abbiamo dentro più profondi.
 
Il cordone ci viene reciso, e noi precipitiamo in un abisso, in cui ogni cosa che facciamo dobbiamo conquistarla con fatica, e la società civile non sempre ci aiuta o ci facilita.
 
Volevo partire da un esempio che sembra non calzante, ma ben esprime una condizione di comportamento civile, che a noi papà viene a mancare.
 
Noi tutti rispettiamo il codice della strada. Il codice della strada è rispettato da uomini e donne, da impiegati, operai, artigiani, professionisti, dipendenti pubblici e dipendenti privati.
Quando saliamo sull'automobile sappiamo dall'inizio che dobbiamo guidare con prudenza, tenere la cintura allacciata, controllare gli specchietti retrovisori, prestare attenzione ai semafori e ai segnali stradali.
Se durante la guida dovessero insorgere problematiche sappiamo che veniamo assistiti.
Queste norme comportamentali dobbiamo, ripeto dobbiamo, farcele proprie.
Penso che su questo siamo tutti d'accordo.
 
Ebbene, in una separazione, specialmente dove ci sono i nostri figli, le norme comportamentali che la società civile ha adottato, vengono nella gran parte dei casi disattese.
 
Ogni diritto di un normale genitore viene infranto.
Il colore verde del nostro semaforo non esiste più. Esistono purtroppo solo due colori, il giallo e il rosso.
 
Il rapporto coi nostri figli è «normato da un semaforo» che, se siamo fortunati è di colore giallo, ma il più delle volte, purtroppo, è di colore rosso.
 
Non possiamo più svolgere normalmente nostro ruolo genitoriale, la nostra strada diviene piena di semafori gialli e rossi, di curve, di strade accidentate. La nostra strada è sempre in salita, diviene a volte stretta, siamo costretti a rasentare i muri, a volte ci ammacchiamo, spesso rimaniamo feriti.
E purtroppo l'assistenza che normalmente la società civile presta agli automobilisti, a noi viene preclusa.
In passato, quando non viveva il codice della strada, c'era il diritto di prelazione di passaggio, e volevo ricordare un episodio manzoniano, di un certo Lodovico, poi divenuto il grande Fra Cristoforo. Vi lascio un attimo per riflettere su quell'episodio, e più avanti vi dico il perché.
 
La riflessione che ho voluto condividere con voi è che Lodovico non viene più ricordato come tale, ma viene ricordato solo come Fra Cristoforo, tutti gli abbiamo perdonato l'offesa commessa. Vorrei che anche a noi papà separati venisse condonata qualche offesa nei confronti delle ex coniugi, e non che ci venisse spesso o sempre rinfacciato «Si, ma quella volta...».
«Quella volta» forse eravamo presi dal rancore, forse stanchi, forse preoccupati.
«Quella volta», vorremmo che ci venisse perdonata, come tutti abbiamo perdonato Lodovico, poi Fra Cristoforo.
 
Ho voluto fare queste premesse per spiegare le motivazioni per cui abbiamo costituito l'associazione in Trentino dei papà separati.
 
Come è nata la sezione di Trento.
A livello nazionale esiste l'Associazione Padri Separati, con sede a Bologna, e che ha sezioni in tante parti d'Italia, ma non a Trento.
L'associazione nazionale è stata costituita più di venti anni fa, a Trento c'era solo un avvocato referente, che poi non ha più potuto seguire questo incarico di volontariato.
Io non conosco il nome di questo avvocato, ma lo ringrazio pubblicamente per il lavoro che ha svolto, e purtroppo a Trento da solo.
 
Ci scusiamo da subito se non abbiamo ancora la completezza della struttura, facciamo però presente che stiamo lavorando a questo progetto da soli 2 mesi, ed il progetto è e sarà in continua evoluzione.
Voglio precisare che la nostra è un'associazione di volontariato, il lavoro svolto viene svolto appunto da volontari.
 
A chi si rivolge l'associazione: l'associazione si rivolge a tutti quei genitori che non sono messi in grado di svolgere il proprio ruolo genitoriale, per cui non solo padri separati, ma anche madri separate.
Pensiamo che è solo dal confronto civile maschile/femminile che possiamo crescere per migliorare.
L'associazione è aperta a tutti, ogni persona che volesse collaborare con noi troverà accoglienza, anche solo per fornirci idee, progetti, problematiche ed anche critiche costruttive.
L'associazione vuole coprire l'intero territorio provinciale del Trentino.
 
Il profilo operativo.
Operativamente viene aperto uno sportello operativo, sotto l'aspetto logistico stiamo individuando i locali, in collaborazione col Comune di Trento.
Questo sportello operativo è aperto 8/10 ore settimanali in cui i papà, ma anche le mamme separate possono rivolgersi.
I giorni della settimana previsti sono tutti i lunedì e tutti i mercoledì dalle 15 alle 19, ma se necessario saremo presenti anche oltre l'orario stabilito, chiediamo eventualmente cortesemente di concordare un appuntamento.
Per ora, per farci conoscere ed in attesa della sede logistica, abbiamo preparati i bigliettini da visita, in cui ci sono i nostri riferimenti di numero di cellulare e della mail.
Questi bigliettini sono disponibili presso lo sportello «Servizio al cittadino» del comune di Trento e sono e diverranno disponibili nelle biblioteche del trentino, e nei locali pubblici. Sul retro del bigliettino abbiamo voluto riportare cosa recita l'articolo 2 del nostro statuto, che pensiamo esprima le alte finalità della nostra associazione.
 
Chi fosse interessato ad averne stasera sono disponibili alla cassa del cinema.
Stiamo costruendo il sito internet e social-network con blog e facebook.
 
I servizi offerti dalla nostra associazione.
L'associazione offre assistenza legale e assistenza psicologica, con professionisti che hanno dato la loro disponibilità. Le tariffe dei professionisti sono a prezzo calmierato.
Viene invece offerto gratuitamente il servizio di consulenza economico/finanziaria, per cercare di trovare il corretto punto di equilibro fra entrate/uscite (alimenti, affitto, rate mutuo ecc.)
 
Ringraziamenti.
Volevo anzitutto ringraziare i soci fondatori, papà separati, per la loro disponibilità;
- un ringraziamento speciale agli avvocati, agli psicologi, alla mediatrice famigliare, che collaborano con la nostra associazione per risolvere le problematiche dei papà/madri separati che si rivolgeranno a noi;
- L'associazione A.M.A. - Auto Mutuo Aiuto Onlus, Dott.ssa e coordinatrice Sandra, rivolgo un ringraziamento speciale per il lavoro che già viene svolto coi gruppi di auto mutuo aiuto e con il progetto “Casa Solidale”
- Le autorità e i giornalisti presenti;
- Massimo Lazzeri, responsabile del cinema Vittoria, che da subito ha sostenuto con entusiasmo l'organizzazione di questa serata, mettendoci a disposizione la sala;
- gli assessori/consiglieri/componenti direttivo del Comune di Trento, Marco Patton, Violetta Plotegher, Biasioli Paolo, Di Camillo Ivana, Luca Pisoni, che hanno capito le problematiche in cui vivono i papà separati e si sono resi disponibili a ricercarci la sede operativa all'associazione;
- L'assessorato Politiche sociali della Provincia Autonoma di Trento, Dott.ssa Borra Daniela per l'interessamento ed in consigli fornitici;
- Lo Sportello Famiglia della Provincia Autonoma di Trento, Dott. Paolo Rebecchi
- L'associazione Alfid, nella persona della Presidente Dorigotti e della direttrice Gamberoni per i confronti per il lavoro già svolto del progetto assegnazione casa temporanea e per la disponibilità a collaborare col nostro progetto;
- I comandanti del corpo dei vigili urbani e delle forze dell'ordine, che si sono resi disponibili a segnalarci eventuali casi di povertà di cui venissero a conoscenza, visto il loro lavoro di presenza capillare sul territorio;
- Tutti coloro che non sono riuscito a nominare, ma che si sono resi disponibili con idee e progetti a collaborare con noi.
 
Grazie dal più profondo del cuore.
 
Trento, 2 marzo 2012
 
Il Presidente
Giorgio Scarpa