A metà marzo uscirà il prossimo «Donna L'Adigetto.it»

Ricordiamo l'8 marzo pubblicando l’editoriale di Minella Chilà che apparirà nel secondo numero del nostro e-magazine, intitolato «Non solo mimose»

L'otto marzo, questo anno, non portate le mimose alle vostre donne, ma portatele tanto, ma tanto rispetto!
E' un bollettino di guerra ormai.
Se quei numeri avessero un odore, sarebbe quello acre di tutte le donne ammazzate da ex compagni, mariti, amanti... padri, fratelli...
Femminicidio è stato definito dall'Unione Europea. Ogni giorno assistiamo ad un nuovo episodio di violenza, quasi tutti compiuti tra le mura domestiche, e non c'è modo di contrastarlo.
 
Perché una donna deve pagare ogni sua scelta, perché siamo ancora considerate una proprietà, una sorta di merce di scambio emotivo, perché gli uomini non riesco ad accettare un no! «O mia o di nessuno», «o stai con me o ti ammazzo»!
 
E non venite a raccontarci altre verità, non usate parole come amore o passione, la violenza è violenza non ha giustificazioni né scusanti in nessuna coppia, in nessun rapporto.
Non è amore quello, non è amore. Ricordiamocelo anche noi donne, a volte le prime a giustificare certi episodi siamo proprio noi.
Partiamo dalla gestione familiare, pretendiamo un'equa distribuzione dei compiti così potremmo anche noi dedicarci alle nostre passioni, affermarci nel lavoro, pensare un po' di più a noi stesse, e se decidiamo di restare a casa, di non lavorare per occuparci dei figli o dei genitori anziani, facciamo in modo che sia una scelta e non una rinuncia.
 
Lanciamo un appello a tutte le madri: educate i vostri figli maschi a farvi rispettare, poi lo faranno con le proprie mogli e compagne, insegnate loro, al pari delle figlie femmine, a prendersi cura della casa, rendeteli autonomi.
Forse un domani, quando formeranno una famiglia, si accorgeranno che in casa non ci sono dei folletti che mettono a posto tutto... mentre loro guardano la partita o dormono sonni sereni.
 
La vita di una donna non è tutta rose e fiori, anzi... spesso è lastricata di dolore solo per il fatto di essere nate femmina.
Se pensiamo a certi Paesi dove sono costrette a stare con il viso e il corpo coperti, o in altri dove sopprimere le bambine alla nascita è tollerato, per non parlare delle deturpazioni o infibulazioni in nome di una religione o di credenze...
Ecco, ci vuol ben altro per convincerci che la nostra attuale condizione corrisponda effettivamente ai grandi passi in avanti sbandierati a destra e a manca.
 
Per affermare il nostro modo di essere, per portarlo in politica, nei luoghi di lavoro, nella propria casa e nel rapporto di coppia, la strada da fare è ancora in salita.
 
Il movimento «Se non ora quando» assieme ad altre gruppi (come Giulia, quello delle giornaliste) e le varie forme di protesta portate avanti dalle donne, sono una grande risorsa da alimentare e sostenere e con i quali schierarsi per far valere le proprie ragioni, ma non basta, molto dipende da ognuna di noi, questa guerra possiamo vincerla se uniamo le nostre mani e i nostri cuori e creiamo una vera sorellanza.
 
Non facciamoci scoraggiare dalle farfalline, come quella di Belen che ha imperversato per tutto Sanremo e oltre, facendo schierare, persino i più timidi, pro o contro l'esibizione di quell'insetto così troppo vicino a punti sensibili e innominabili.
Per non parlare della scoperta, grazie a quel tatuaggio, di un tipo di mutande, se così si possono definire, che hanno perso totalmente la loro funzione, trasformandosi in un copri patatina che senza elastici o altro dovrebbe proteggere le parti intime... un mistero della scienza!
 
Il nostro corpo può essere amato, guardato, toccato solo se anche noi lo vogliamo.
 
E parlando del nostro corpo non si può non nominare il video documentario «Il corpo delle donne» che sta portando in giro da più di un anno l’autrice, giornalista, manager, docente, scrittrice, Lorella Zanardo, dove sono state registrate 25 minuti in cui nei vari programmi televisivi le donne sono rappresentate da veline, troniste, ballerine, modelle...
Lei è partita da un'amara constatazione «che le donne, le donne vere, stanno scomparendo dalla tv e che sono state sostituite da una rappresentazione, volgare, grottesca e umiliante» - e si chiede - «ma dove sono le donne, quelle reali?».
Tutti quei corpi levigati, tonici, magri, giovani chi rappresenterebbero?
Tutte le altre chi sono? Donne invisibili e senza volto, con dei corpi muti, lontani anni luce dal modello di donna che imperversa sui mass media.
 
Questo mese nel nostro magazine abbiamo come ospiti d'onore due donne.
«L'intervista a... Lia Giovanazzi Beltrami» e «10 domande a... Eleonora Stenico», che ci esortano a pretendere la collaborazione dei nostri compagni e poi... quando tutto sembra venirci addosso il consiglio è «rifugiatevi in uno spazio interiore che dobbiamo assolutamente coltivare per rimanere vive».
 
Una bella pagina è dedicata a Rossella Urru, la cooperante italiana rapita il 23 ottobre scorso insieme a due cooperanti spagnoli mentre si trovava in un campo per rifugiati Saharawi a pochi chilometri da Tinduf, nel sud dell'Algeria.
 
All'interno, nelle nostre rubriche, troverete storie di donne che hanno lottato ed hanno vinto la propria battaglia, come la vicenda struggente di una mamma raccontata da Marialucia ne «la Tigre nel cuore» che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine del racconto.
 
Francesca ci farà un grande regalo per la nostra Festa: le 10 regole auree per restare in forma: provare per credere!
 
E poi la penna tagliente di Marco ci farà riflettere sul modo tutto femminile di darci la zappa sui piedi ed attraverso una partita di risiko ci farà meditare sulla nostra incapacità di solidarizzare tra donne.
 
La nuova rubrica «una voce fuori dal coro» è stata inaugurata da Elena che ci parlerà della violenza delle donne nei confronti delle altre donne. Un argomento delicato e spinoso che spesso preferiamo non affrontare.
 
E tante altre rubriche e articoli ancora che ci faranno riflettere sul nostro essere donna.
Auguri a tutte!
 
Minella Chilà
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