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L’eco del passato ritorna al futuro: il suono della tromba celtica

Se ne parlerà giovedì 26 aprile allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas a Trento

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Dopo oltre duemila anni torna a suonare il karnyx, la tromba da guerra celtica, rinvenuta a Sanzeno, in Val di Non.
Giovedì 26 aprile, alle ore 17.30, al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, sarà presentata la ricostruzione in ottone di questo singolare strumento che terminava in una testa d’animale.
Usato dai Celti in battaglia per terrorizzare i nemici, il karnyx è oggi oggetto di un progetto di ricerca coordinato dalla Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento.
 
Ne parleranno Paolo Bellintani e Rosa Roncador, archeologi della Soprintendenza e Alessandro Ervas di Fucina Ervas che ha ricostruito lo strumento in base agli studi archeometallurgici effettuati sui frammenti del reperto ritrovati a Sanzeno.
Il Maestro Ivano Ascari, docente di tromba al Conservatorio Bonporti di Trento affronterà gli aspetti legati alla produzione di suoni del karnyx, mentre Elena Negriolli presenterà in anteprima alcune sequenze del documentario realizzato da Decimarosa Video che racconta le fasi della ricostruzione sperimentale.
L’ingresso è libero.
 
 Scheda: il «»Karnyx di Sanzeno»
Il progetto di ricerca Karnyx di Sanzeno, è iniziato quattro anni fa e ha visto la realizzazione di accurate indagini archeologiche a cura di Rosa Roncador, di approfonditi studi sulla composizione del materiale della tromba, realizzati da Benoit Mille e Paolo Piccardo, rispettivamente del Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France e dell’Università degli Studi di Genova, e di confronti con strumenti simili conosciuti in altri ambiti culturali e cronologici, condotti da Roberto Melini paleomusicologo e docente di pianoforte del Conservatorio Bonporti Trento.
 
Come è stato fatto uno strumento simile? Da dove viene? Chi può averlo portato a Sanzeno? In quali occasioni veniva utilizzata questa tromba? Che suono produceva? Come veniva suonata?
Per cercare di rispondere a queste e a molte altre domande è stato necessario riunire specialisti di diverse discipline tra cui, oltre a quelli già citati, anche esperti di metallurgia, archeologia sperimentale, come Paolo Bellintani, Alessandro Ervas e Elena Silvestri, e strumenti a fiato, in particolare il Maestro Ivano Ascari del Conservatorio di Trento.
Questa appassionante sfida è inoltre oggetto di un video documentario realizzato da Decimarosa Video che racconterà le difficoltà e le soddisfazioni del gruppo di ricercatori. Il lavoro dell’artigiano specializzato Alessandro Ervas si è rivelato sin da subito molto complesso a causa delle innumerevoli difficoltà nel riprodurre la tromba nel materiale originale, il bronzo.
 
Si è resa dunque necessaria una fase intermedia, che comprende la creazione di una replica in ottone, un materiale più duttile che meglio si presta alla lavorazione, utile per creare i supporti necessari alla realizzazione delle lamine.
Quel passato a volte molto lontano che appare muto, privo di sonorità era invece costellato di musiche che non avevano solo una funzione di intrattenimento ma che sottolineavano momenti molto importanti e pregni di significato come quello del culto, del rito sacro oppure della battaglia. 
 
 Informazioni
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici
Via Aosta, 1 - 38122 Trento – Tel. 0461 492161
sopr.librariarchivisticiarcheologici@provincia.tn.itwww.trentinocultura.net/archeologia.asp

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