«SINTONIE imPOSSIBILI – In diretta dal '900»

Spettacolare saggio di fine anno di musica e danza realizzato venerdì sera al Teatro Sociale dagli studenti del Bonporti

L’Istituto delle arti di Trento e Rovereto, il Liceo coreutico e musicale di Trento, il Conservatorio di Musica F.A. Bonporti, in collaborazione con la Compagnia «I Teatri soffiati» hanno presentato venerdì sera lo spettacolo «SINTONIE imPOSSIBILI-in diretta dal ‘900», saggio di fine anno degli studenti , presso il teatro Sociale di Trento, alla presenza dell’assessora all’Istruzione della Provincia di Trento Marta Dalmaso.
 
Due ore e mezza di spettacolo intenso alternando danza, musica e intrattenimento «radiofonico» del dj Als (Alessio Kogoj) che simulava una diretta sulle frequenze radio di 900 FM, intervallando gli spazi vuoti tra le performance coereutico-musicali degli studenti: le coreografie classiche, moderne e contemporanee, danzate dalle prime fino alle quinte classi del coreutico, (preparate dalle insegnanti di danza Silvia Bellotto, Chiara Tanesini, Wally Holzhauser, Laura Zago, Donatella Zampiero); il Coro degli studenti del Triennio del musicale diretto da Lorenzo Donati; i musicisti del Liceo musicale frequentanti il Conservatorio Bonporti (in collaborazione con la neodirettrice Simonetta Bungaro).
 
Ad accompagnare al pianoforte varie coreografie e il coro, sono stati i pianisti Sandra Stojanovich e Miguel Angel Musumano. 
 


Un progetto ambizioso, complesso, coordinato dall’insegnante di Storia della Danza Paola Carlucci, sostenuta dagli assessorati all’Istruzione e alla Cultura della Provincia di Trento e dal dirigente scolastico dell’Istituto delle arti di Trento e Rovereto (di cui il coreutico-musicale fa parte) definito da dj Als «condottiero di questa nave nel mare delle arti».
 
Le studentesse (e gli studenti) hanno danzato sulle note di autori novecenteschi (o tardo ottocenteschi) quali Fauré, Ravel, Shostakovic, Britten, Astor Piazzolla, Ligeti, Cage, Berio e Sollima, spaziando dai passi di danza classica e moderna (con un omaggio a George Balanchine, fondatore della tecnica del balletto classico negli USA ma anche trait-d’union tra le due tipologie) alle nuove espressioni corporee della danza contemporanea (sviluppatasi dal secondo dopo guerra grazie a coreografi come Merce Cunningham, Pina Bausch, Trisha Brown,Carolyn Carlson e altri).
 
Gli studenti del Musicale/Conservatorio si sono invece alternati in vari strumenti su musiche di De Falla, Hindemith, Sammut, Goodman , Ghedini, Khacaturjan, Shostakovic.
Hanno dimostrato grande serietà e un livello molto buono di preparazione.
Tra tutti, ricordiamo il giovane percussionista Nicola Schelfi al Marimba (xilofono) che suonando due pezzi di Sammut (Rotatio IV e Libertango) ha riscosso una vera e propria stand ovation, denotando un forte interesse del pubblico nelle sonorità vellutate (dense di sentimento) di questo strumento di origini africane (forse congolesi), introdotto nell’America Centrale dagli schiavi neri e più tardi diffuso anche negli Stati Uniti e in Europa nell’ambito del jazz e della musica leggera. Ricordiamo che per la sua timbrica Saint-Saëns nella sua «Danza macabra» lo usò per evocare lo scricchiolio degli scheletri.
 
Il coro, infine, del triennio del Musicale, ha omaggiato la musica leggera, intonando, tra l’altro, la beatlesiana «Michelle», «Love me Tender» di Elvis Presley, «Tomorrow shall be my dancing» di Gardner (arrangiato da Demetrio Bonvecchio) e la ritmica e travolgente «Mamma mia» degli Abba.
Hanno concluso la serata i passi di alcune ex studentesse del coreutico (diplomate l’anno scorso) e il canto lirico (la rossiniana «Una voce poco fa») di Aurora Faggioli (diplomata al musicale e al conservatorio).
 
Le foto sono di Giulia Fugatti, ex studentessa del Bonporti.