Home | Arte e Cultura | I reperti archeologici recuperati in Valle di Non

I reperti archeologici recuperati in Valle di Non

Saranno presentati al Municipio di Ton alle ore 20.30 di mercoledì 30 maggio

Mercoledì 30 maggio, alle ore 20.30,  a Ton,  presso il Municipio sarà presentata al pubblico l’esposizione di alcuni reperti archeologici particolarmente significativi rinvenuti nel territorio di Ton.
Alla serata interverranno l’assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione, Franco Panizza, il dirigente della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici Livio Cristofolini e l'archeologa Nicoletta Pisu.
Si tratta di un progetto di collaborazione tra il Comune di Ton e la Soprintendenza con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione alla valorizzazione del notevole patrimonio archeologico della Val di Non.
 
Nel caso di fortuiti ritrovamenti, come accaduto a Ton, gli oggetti vanno consegnati alla Provincia, a tutti gli effetti proprietaria del materiale rinvenuto, come previsto dalla legge in materia.
Come testimoniano anche i preziosi reperti in mostra presso il Museo Retico di Sanzeno, la Val di Non è particolarmente ricca di evidenze archeologiche.
Nel caso dei reperti esposti a Ton si tratta di oggetti di uso comune in età medievale, provenienti da alcuni siti fortificati del comune di Ton, ovvero Castelletto di Tono, Castello della Rocchetta e Castello di S. Pietro, poi consegnati alla Soprintendenza che li ha restaurati nel proprio laboratorio.
 
Costituiscono modeste ma significative testimonianze di vita, abitudini e cultura risalenti al XII-XV secolo e all’età moderna. Questi oggetti, smarriti o gettati perché non più utilizzati, raccontano di gesti quotidiani.
Una sezione dell’esposizione è dedicata agli oggetti di arredo della casa, ornamento personale e legati ad attività di svago.
Fra questi, oltre a un anello in bronzo, borchie, decori metallici di serrature e bauli, anche una medaglietta votiva e sei scacciapensieri, piccoli strumenti musicali in metallo diffusi in Italia  a partire dal Trecento.
 
Per restare in ambito domestico non mancano piccoli utensili per il cucito oltre a suppellettili in ceramica d’epoca medievale e rinascimentale.
Numerosi sono i frammenti di recipienti, tra i quali vasi, pentole, una grande olla ansata, un catino, un boccale, piccoli vasetti interpretabili come portaspezie, piatti e ciotole decorati, calici e bicchieri.
Tra questi alcuni grossi bicchieri decorati da gocce applicate a caldo su tutta la superficie chiamati Krautstrunk ovvero «stelo di cavolo» prodotti fin dal Quattrocento nelle vetrerie muranesi ma diffusi soprattutto sul mercato transalpino, in particolare quello germanico dove venivano usati come boccali per la birra.
 
Altri oggetti testimoniano il lavoro nei campi o nei boschi, la lavorazione del ferro e le attività di caccia e pesca.
Tra le monete, alcuni piccoli denari tirolesi emessi dalle zecche di Merano, Hall, e Lienz, che trovano ampia diffusione in area trentina tra ‘400 e ‘600.
Infine alcuni frammenti di terracotta smaltata attestano la presenza di stufe dalla classica forma di parallelepipedo con volta costituita da file sovrapposte di olle con spiccati motivi decorativi.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande