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Consegnata alla comunità trentina la struttura del «Muse»

Ora si passa all’allestimento, che viene curato personalmente dall'architetto Piano

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La struttura del Muse, il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano nel nuovo quartiere che sta sorgendo nell'area ex Michelin, a Trento, è stata consegnata oggi, alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, dell'arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan, del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, del direttore e del presidente del Muse, Michele Lanzinger e Marco Andreatta, e dell'architetto Renzo Piano, nonché di altre autorità civili e militari.
Anche il pubblico potrà visitare gli spazi vuoti del Muse, in attesa che inizino le operazioni di allestimento, prenotandosi allo 0461 270311 per la giornata di sabato 7 luglio, alle ore 10 e alle ore 15.
Il Muse verrà poi aperto al pubblico non appena completato l'allestimento, di massima entro il 2013.
 
Progettata dall’architetto Renzo Piano, la struttura è costata circa 70 milioni di euro. Richiama un’altra struttura realizzata dall’architetto ligure a San Francisco.
Per allestirla saranno necessari quattro milioni e sarà sempre l’architetto Piano a curarne i dettagli, per la cui consulenza ha chiesto molto meno degli standard europei perché voleva essere lui a metterci mano.
La gestione del Muse costerà sei milioni all’anno, cioè esattamente quanto costava prima in Via Calepina. E dato che il museo offrirà molti più prodotti e servizi di prima, significa che il risparmio dato dalla fonte fotovoltaica serve quantomeno per pareggiare i conti.
 
Il Muse farà rete con i migliori musei della scienza e della tecnica del mondo.
In particolare, ci ha detto il direttore Michele Lanzingher, il rapporto dialettico con il Deutsches Museum si è fatto molto vicino [e ha scherzato dicendo che dopo la partita Italia-Germania fa bene attendere qualche tempo prima di riprendere la costruttiva collaborazione - NdR].
Comunque sia, alla fine ci sarà una struttura museale unica e importante, che ha avuto la fortuna di nascere in un periodo storico in cui i collegamenti in rete con il resto del mondo sono decisamente ad altissima capacità operativa.
Non a caso, Trentino Network ha affrontato la posa in opera della fibra ottica dell’area Michelin subito topo il cablaggio della zona industriale di Ravina proprio perché vi sorge il Muse.
 
Esteticamente il muse si presenta dall’esterno in maniera decisamente avveniristica. I pannelli solari sono diventati quasi il modello conduttore un po’ di tutta l’area Michelin.
Come ama fare l’architetto Piano, il vetro gioca un ruolo decisamente importante. Un museo non ha nulla da nascondere, dice Piano per dare significato al vetro, che per contro non è un grande coibente termico.
«Noi viviamo oggi, – ci ha detto Piano. – Ma il ruolo del museo è quello di raccordare il passato al futuro.»
Alla nostra richiesta se anche nel suo caso gli ingegneri devono lavorare per realizzare i sogni degli architetti, ci ha risposto «Non sempre. E comunque non in questo caso».
 
L’allestimento, come abbiamo detto, verrà curato da Piano. Il percorso didattico, verosimilmente dal Museo, dal comitato scientifico e dal direttore.
Il quale, Michele Lanzingher, ci ha anticipato che nello spazio centrale verrà sospeso un aereo del Museo dell’Aeronautica. Verosimilmente un Caproni.
Lo spazio centrale vuoto, come si vede dalle fotografie, è attualmente riempito da grandi palloni gonfiati con gas più leggero dell’aria. Cinque proiettori inviano immagini dinamiche sui palloni, dando un effetto molto piacevole.
Dal museo si gode di una bella vista, le Albere da una parte e il quartiere avveniristico dall’altra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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