Home | Arte e Cultura | Festival «Altrotempo l’era dei forti» il 28 e il 29 luglio

Festival «Altrotempo l’era dei forti» il 28 e il 29 luglio

All'Ecomuseo Valle del Chiese presso i forti Larino e Corno e il Cimitero austro-ungarico di Bondo

image

Spettacoli multimediali, itinerari sensoriali, attività didattiche e laboratoriali, escursioni, letture e presentazioni, per far vivere l'atmosfere delle fortezze della Grande Guerra in Valle del Chiese.
Sono le proposte del festival storico «Altrotempo: l'era dei forti», in programma il 29 e il 29 luglio, evento promosso dall'Ecomuseo Valle del Chiese con la collaborazione di diversi soggetti fra cui la Fondazione Museo storico del Trentino e il patrocinio della Provincia autonoma di Trento.
 
Oggi la presentazione con: Franco Panizza, assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione; Roberto Panelatti, presidente Ecomuseo valle del Chiese; Fabio Sacco, direttore Consorzio turistico valle del Chiese; Giuseppe Ferrandi, direttore Fondazione Museo storico del Trentino; Daniele Filosi, organizzatore Associazione culturale Trento Spettacoli.
L'assessore Franco Panizza ha voluto mettere in luce le azioni di sistema che si stanno promuovendo in vista del Centenario del primo conflitto mondiale, che rappresenta.
 
«Un'occasione per rivitalizzare la rete Grande Guerra, affinché diventi non solo un luogo dove si racconta e si ricostruisce la storia del conflitto, ma anche dove la si interpreta con il linguaggio dell'oggi, ragionando sul futuro. I luoghi della Grande Guerra - ha proseguito l'assessore provinciale - devono diventare sempre più terreno di scambio, confronto e dialogo e proprio in questa direzione si muove il festival Altrotempo, che trasforma la storia della guerra in cultura, in arte, che restituisce a questi luoghi il loro senso identitario e al territorio la storia che sta alla base della nostra autonomia speciale e della nostra vocazione europea. L'auspicio - sono state le conclusioni di Panizza - è che dopo Altrotempo ci siano tanti altri eventi come questo, per parlare del primo conflitto mondiale con linguaggi diversi e per far vivere e animare sempre più le nostre fortezze.»
 
Parole riecheggiate dal presidente dell'Ecomuseo, Roberto Panelatti (in foto nella conferenza stampa con Giuseppe Ferrandi e l'assessore Panizza).
«Il festival vuole rappresentare un'occasione nuova di fruizione del patrimonio storico locale. Abbiamo voluto costruire una proposta innovativa, che si basi sul nostro patrimonio storico ma che al contempo guardi all'attualità, secondo una formula che vorremmo proseguire anche nei prossimi anni.»
 
Il direttore della Fondazione Museo storico, Giuseppe Ferrandi ha quindi spiegato come è nata questa idea, da un sopralluogo sui forti della valle del Chiese.
«Non solo verranno animati i luoghi della Grande Guerra, ma si tratterà anche di un'esperenza laboratoriale con linguaggi della contemporaneità. Stiamo lavorando - ha quindi proseguito Ferrandi - con grande determinazione in vista del Centenario, con l'obiettivo di tenere alto il livello qualitativo delle proposte, perché vogliamo che la ricorrenza dei 100 anni dallo scoppio del conflitto sia anche un esercizio di riflessione e Altrotempo si muove proprio in questa direzione.»
 
Infine a Fabio Sacco il compito di ripercorrere il programma della due giorni e a Daniele Filosi di entrare nel dettaglio dello spettacolo «Il deserto dei tartari», in programma sabato a forte Larino, adattamento teatrale del celebre romanzo di Dino Buzzati.
Aprire una finestra sul passato, su un altro tempo, raccontare storie di chi ieri ha attraversato questi luoghi, incontrando personaggi, vicende ed esperienze diverse, tra letteratura, arte, storia, teatro, musica e cultura.
 
La dimensione locale è il punto di partenza per attraversare i confini ed affrontare temi universali, le tante piccole storie che hanno scritto la storia: questa è l’anima del festival «Altrotempo».
La prima edizione del festival storico «L’era dei forti», racconta come le fortezze, da luoghi di sbarramento, ermetica ed impenetrabile chiusura, diventino oggi simbolo di apertura mentale, sedi di diffusione e scambio.
 
Fortezze come teatri, non più di antiche vicende belliche, ma luoghi dove trovare l’ambientazione per manifestazioni artistiche: pièce teatrali, presentazioni di libri, poesia, concerti, attività per i bambini e le famiglie.
Sede dell’evento le sale di Forte Larino di Lardaro, di Forte Corno di Praso e il Cimitero Monumentale austro-ungarico di Bondo.
 
Il festival propone sia sabato che domenica al mattino escursioni guidate da forte Larino a forte Corno (ore 9.30), all'interno di forte Corno in entrambe le giornate l'itinerario sensoriale «Salivi, cantavi e di piombo morivi» (sabato ore 11.30 e 14.30, domenica ore 10 e 11.30).
Gli appuntamenti clou sono sabato con l'inaugurazione del festival a forte Larino alle 16 e poi con lo spettacolo «Il deserto dei tartari» (ore 18 e 21).
Domenica alle 21 invece la presentazione de « Il racconto delle Alpi: paesaggio, storia e fortificazioni» con il documentarista, scrittore e giornalista Folco Quilici.
 

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande