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Campiglio: La montagna, finestra sulla pace e sulla solidarietà

L'assessore Beltrami è intervenuta al primo appuntamento che celebra il decennale del «Festival Mistero dei Monti»

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Come avevamo anticipato nel servizio della scorsa settimana (vedi), sono entrate ieri nel vivo a Madonna di Campiglio le celebrazioni per il decennale del Festival Mistero dei Monti, progetto che riunisce personaggi del mondo culturale ed artistico, oltre che delle scienze e dello spettacolo e vuole sollecitare ogni anno un’ampia riflessione culturale attorno alla dimensione dei monti e a tutto ciò che essa può significare oggi.
«Madre Montagna» è il titolo e il tema dell’edizione del decennale che rappresenta il punto d’arrivo di un percorso che celebra il grembo della montagna come luogo che genera vita.
 
Il primo appuntamento, dal titolo «Santa Maria de Campei. Madre di Campiglio», si è tenuto ieri presso lo storico Teatro Hofer, luogo molto significativo, essendo all'origine sede della chiesetta dedicata alla Madonna - poi spostata per esigenze di allargamento dell'Hotel des Alpes nel 1895 - e nel quale è possibile ammirare la grande tela dell'omonimo pittore con la Madonna e i pastori.
All'incontro ha partecipato anche l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, che ha parlato di montagna come finestra sulla pace e la solidarietà.
 
Il cardinale Walter Kasper, presidente emerito del pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, da anni ospite affezionato della «Perla delle Dolomiti», ha accompagnato il pubblico a conoscere il profondo legame tra la nascita della stazione turistica ai piedi delle Dolomiti di Brenta e la Madonna-Madre.
A partire da «Santa Maria De Campei», il monastero in quota dal quale ebbe origine Madonna di Campiglio, e dalla statua lignea della «Vergine del fico», databile al XIV secolo, che porge aiuto e ristoro al pellegrino affaticato dal lungo cammino, per poi confrontare queste immagini mariane con le altre madri-madonne che hanno accompagnato nel tempo l’iconografia sacra della località.
L'incontro è stato presentato dalla giornalista Elisabetta Brunelli, mentre l’introduzione è stata a cura dello storico Paolo Bisti.
 
Presente anche l'assessore alla Solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, Lia Giovanazzi Beltrami che ha parlato di montagna come finestra sulla pace e la solidarietà e dell'importanza di addentrarsi nell’universo-montagna attraverso incontri e temi che da lì partono per aprirsi a culture e paesaggi «altri».
La montagna, dunque, come dimensione anche simbolica di incontro tra popoli diversi, in un rapporto di pacifica convivenza e di scambio di esperienze.
 
L'assessore Beltrami ha fatto riferimento anche al passaggio biblico nel quale Dio appare ad Abramo sotto le sembianze di tre uomini, ai quali lui offrì cibo, bevande e ospitalità.
Questo perché, ha detto l'assessore, la montagna oltre ad essere luogo dell'accoglienza turistica, deve elevarsi ad un tipo di accoglienza «più alta», rivolta allo spirito, alla cultura, all'essenza più profonda dell'uomo.
 
 L'assessore ha infine espresso un sincero ringraziamento agli ideatori e curatori del festival, Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza, per questo significativo traguardo di un progetto fortemente sentito dal territorio e dalla comunità.
I temi dell’accoglienza e della solidarietà verranno sviluppati in modo significativo nell'ambito della programmazione del decennale, durante l'incontro previsto per il prossimo martedì 7 agosto, alle ore 17.30, sempre presso il teatro Hofer, al quale parteciperà Betty Williams, premio Nobel per la pace, co-fondatrice della Community of Peace People, un'organizzazione che ha dato un contributo determinante per una soluzione pacifica  conflitto in Irlanda del Nord.

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