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Una donna per la pace: la testimonianza di Betty Williams

L'assessore Lia Giovanazzi Beltrami all'incontro con il Premio Nobel a Madonna di Campiglio per il Festival «Mistero dei Monti»

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Nell'ambito del Festival «Mistero dei Monti» si è tenuto nel pomeriggio di ieri, al Teatro Hofer a Madonna di Campiglio, l'incontro con il premio Nobel per la Pace, Betty Williams.
Una testimonianza particolarmente toccante quella dell'attivista nordirlandese, a capo della Global Children’s Foundation e presidente del World Centers of Compassion for Children International, che ha ricevuto - assieme a Mairead Corrigan - il Premio Nobel per la Pace per il suo ruolo di militante coraggiosa nella soluzione pacifica della questione dell’Irlanda del Nord.
 
La storia di Betty Williams racconta di un amore disinteressato nato trentasei anni fa e che ha contribuito al raggiungimento della pace nell'Irlanda del Nord.
Nelle sue battaglie, Betty ha sempre perseguito un obiettivo: dare voce a chi non ne ha, con infinita compassione, termine composto da «compatire» e «passione», ovvero la condivisione della sofferenza altrui e l'amore per il prossimo.
 
Soprattutto per i bambini. Betty Williams ha parlato anche della «Città della Pace» in Basilicata, progetto nato dopo i suoi numerosi viaggi in giro per il mondo.
La Città della Pace è intesa come «un tempo ed uno spazio per l’educazione alla Pace ed alla formazione d’eccellenza» oltre a rappresentare un’area di sicurezza per i bambini e le loro famiglie rifugiati o richiedenti protezione internazionale.
 
L'incontro è stato introdotto dall'assessore alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, Lia Giovanazzi Beltrami, che ha rinnovato i ringraziamenti a Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza, gli ideatori e curatori del festival che, in questa edizione, ha saputo sviluppare in modo significativo i temi dell’accoglienza e della solidarietà.
L'assessore ha parlato del ruolo determinante della donna nei processi di pace e dei numerosi progetti che la Provincia autonoma di Trento ha messo in campo nell'ambito delle sue competenze in materia di Pace e Solidarietà Internazionale.
 
«Stiamo lavorando con le donne di tutto il mondo» ha detto l'assessore «con le donne rurali, come mediatrici di conflitto nei paesi africani devastati dalle guerre; continuiamo, seppur con grande difficoltà, il lavoro con le donne della Siria; portiamo avanti il progetto con le donne afghane in vista di Afghanistan 2014, data del ritiro delle forze armate. Ma il progetto più importante - ha spiegato l'assessore Beltrami – è un percorso affidato ad otto donne, leader nei loro paesi del Medio Oriente, appartenenti a cinque diverse religioni, le quali stanno lavorando su loro stesse e sulle loro comunità religiose per un processo di dialogo e di pace.»
 

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