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Sessant’anni fa iniziavano le trasmissioni televisive della Rai

Fulvia Colombo, 3 gennaio 1954: «La Rai, Radio televisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive»

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La nascita dell'azienda che oggi si chiama RAI è legata ad un provvedimento normativo che risale al 1923, che affidava allo Stato l'esclusiva sulle trasmissioni radiofoniche da esercitare tramite società concessionarie. È così che il 27 agosto 1924 nacque a Torino l'Unione Radiofonica Italiana (URI), sotto forma di Società anonima (ossia società per azioni per le norme del tempo) creata dal primo Ministro delle Comunicazioni d'Italia Costanzo Ciano, e che era una fusione tra la società Radiofono di Guglielmo Marconi e la SIRAC.
Quattro anni dopo, il 15 gennaio 1928, l'URI venne trasformata in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR), rimanendo comunque in mano ai privati.
Il 26 ottobre 1944 nacque dalle ceneri del vecchio ente la Radio Audizioni Italiane (RAI), che inizialmente era una partecipata della Società Idroelettrica Piemontese, ma successivamente le azioni furono comprate dal Ministero delle Comunicazioni, che divenne presto Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni.
Il 3 gennaio 1954, la Radio Audizioni Italiane SpA si trasformò in Rai Radiotelevisione Italiana SpA in seguito all'avvio delle trasmissioni televisive regolari, che sarebbero iniziate tecnicamente il 10 aprile successivo.
La televisione italiana compie dunque oggi il suo 60esimo anno di vita, compleanno che segna forse uno dei più grandi passi avanti della società italiana.
 
«La Rai, Radio televisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive.»
Fu con queste parole che Fulvia Colombo diede il via ufficiale alla programmazione della Televisione italiana, parlando in diretta dagli studi del neonato Centro di Produzione di Corso Sempione, a Milano.
Il primo programma annunciato quel giorno dalla presentatrice fu una breve rubrica settimanale di interviste a personalità di un certo rilievo in arrivo o in partenza dall'aeroporto di Ciampino (Fiumicino non c’era ancora).
Si intitolava «Arrivi e Partenze» e andava in onda alle 14.30 ed era condotto da Armando Pizzo, che si avvaleva di un giovane sconosciuto di nome Mike Bongiorno nel ruolo di intervistatore e intrattenitore. La regia era di Antonello Falqui.
In serata, dopo una rubrica dedicata all'arte, andò in onda il Telegiornale delle 20.45.
A seguire «Teleclub», primo talk show della televisione italiana, e la recita “in diretta” di una commedia di Goldoni.
In chiusura «La Domenica Sportiva», il programma in assoluto più longevo e di successo della Rai-Tv.
 
Da allora prese il via il mondo del piccolo schermo, che portò nei bar del Paese prima e nelle abitazioni poi, le immagini che fecero la storia dell’Italia scrivendola giorno per giorno.
Chi c’era ricorderà certamente la trasmissione in diretta della messa domenicale dal Vaticano, il film del lunedì, i telefilm di Alfred Hitchcock, il Giallo Club con il Tenente Sheridan interpretato da Ubaldo lai, gli sceneggiati a puntate, l’appuntamento del giovedì di Lascia o Raddoppia con Mike Bongiorno, il teatro del venerdì, Il Musichiere di Mario Riva il sabato sera.
I ragazzi potevano godersi il programma tutto per loro alle 17.30, che offriva le avventure di Rintintin e di Lassie e molte altre trasmissioni fatte apposta per loro, dal Mago Zurlì allo Zecchino d’oro.
Per tutti, lo spettacolo più importante era Carosello, un insieme di cinque spot pubblicitari che erano realizzati come tante storielle a puntate che hanno fatto la storia della nostra economia e l’evoluzione dei nostri costumi.
 
La Rai tenne il monopolio delle trasmissioni televisive finché un referendum popolare non lo cancellò nel 1995.
Oggi la RAI Radiotelevisione Italiana SpA è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia ed è una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, il quinto gruppo televisivo del continente.
I migliori auguri alla società che più ha contribuito alla unificazione culturale del Paese.
 
Cliccando l'immagine che segue, la sigla di inizio programmazione della Rai TV di allora.
 

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