C'era una volta il convento... a Campo Lomaso

E c'era una volta un mondo contadino che non possiamo dimenticare

A metà agosto, nella tradizionale «festa dell'agricoltura» nel comune di Comano Terme, vengono proposte ancora le visite guidate alle chiese di Vigo e Dasindo.
Ma quest'anno è stato deciso di coinvolgere anche al vicino convento francescano di Campo Lomaso, acquistato dal Comune e in attesa di valorizzazione culturale.

C'era una volta il convento e c'era una volta un mondo contadino che non possiamo dimenticare. E ben si affianca alla «Festa dell'Agricoltura» di oggi la mostra «Giudicarie ieri» una preziosa raccolta di ingrandimenti fotografici, una vera storia per immagini di quelle che furono le Giudicarie del secolo scorso. Solo per fare qualche esempio vi possiamo ammirare i "mestieri de 'na volta", i tetti di paglia delle case, i «pont de l'era» le vecchie fontane, scorci paesaggistici, uomini e donne di un mondo che sembra molto, ma molto lontano...
Il chiostro del convento francescano dove è allestita la mostra è l'ambiente ideale per la rassegna, una collocazione quanto mai azzeccata. Un naturale luogo della memoria per la nostra valle, di grande valore storico e simbolico.
Il convento, costruito a partire dal 1662, vide l'ingresso dei primi frati nel 1664.
Successivamente furono costruiti il chiostro e il refettorio.
 
Il muro di clausura lungo la stradina che porta al castello è del 1679, mentre i capitelli della Via Crucis che vi si affacciano sono del 1725.
Nel 1810 il Convento venne soppresso per decreto napoleonico e fu poi venduto all'asta ai De Prez.
Qui, nel locale dell'attuale refettorio, nacque il poeta romantico Giovanni Prati il 27 gennaio 1814, che solo nel 1823 si trasferì e crebbe nella sua Dasindo.
Nel 1924 i frati ricomprarono il convento e vi fecero ritorno. Dal 1926 al 1972 il convento ospitò il Collegio Serafico e rinacque a nuova vita. Poi lentamente i frati diminuirono, inesorabilmente si arrivò alla chiusura e nel 2008 l'ultimo di loro lasciò il convento.
Ma la rassegna «Giudicarie ieri», nata nel 1972 a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudicariese ha tenuto in vita il convento e forse ne ha evitato il declino e l'oblio.
Un gruppo di volontari dunque, che compie il miracolo e che per primo ci indica la via della cultura come futura destinazione del convento.
Che la scelta della valorizzazione culturale sia quella giusta è dimostrato anche dal successo delle ancora rare manifestazioni che si svolgono tra le mura del convento. Si pensi per esempio ai concerti, alla declamazione della Divina Commedia e ai «Viaggi dell'Emozione».