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Cordoglio per la scomparsa di Davide Zordan

Lascia la moglie Lucilla, il figlio Federico, i genitori Maria e Luciano, le sorelle Cinzia e Francesca

Ieri, domenica 25 ottobre, si è spento prematuramente dopo una lunga malattia Davide Zordan, da anni voce autorevole della vita accademica e culturale trentina.
Lascia la moglie Lucilla, il figlio Federico, i genitori Maria e Luciano, le sorelle Cinzia e Francesca.
La camera ardente è allestita presso il Cimitero di Trento in via Giusti.
I funerali verranno officiati domani, martedì 27 ottobre alle ore 15.00 nella chiesa di San Lorenzo a Trento (via Andrea Pozzo 2).
Davide Zordan (Brescia 1968 – Trento 2015) è stato uno dei teologi cattolici più brillanti della sua generazione.
 
Dopo aver conseguito il baccalaureato in teologia presso lo Studio Teologico dei Padri Carmelitani Scalzi di Brescia ha proseguito gli studi all’Institut d’Études Théologiques di Bruxelles, dove ha completato la licenza e infine il dottorato di ricerca in teologia con una tesi su Louis Bouyer (pubblicata integralmente in francese e in versione riveduta in italiano).
Al 2002 risale l’inizio della sua collaborazione con il Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler (denominata allora Istituto Trentino di Cultura), di cui è diventato ricercatore a tempo pieno nel 2008.
Dal 2005 era anche docente del locale Corso Superiore di Scienze Religiose.
Tra i suoi incarichi vanno ricordati la direzione degli Annali di Studi Religiosi (la testata online del Centro per le Scienze Religiose) e la partecipazione al comitato di redazione di Studia Patavina, rivista della Facoltà Teologica del Triveneto.
Al centro della sua riflessione vi era la complessità conoscitiva ed esistenziale dell’esperienza di fede e in particolare il ruolo essenziale che in essa svolge l’immaginazione.
 
In questo snodo teorico la scrupolosità accademica dello studioso intersecava la passione del cinefilo.
Zordan era infatti anche un grande esperto di cinema e in questa veste è stato caporedattore della rivista Cabiria, critico cinematografico di Vita Trentina, prima collaboratore e poi Presidente del festival internazionale di cinema delle religioni Religion Today e membro di Signis (World Catholic Association for Communication) e della sua giuria in vari festival internazionali (Amiens, Toulouse, Alba, Fribourg, Festroia).
Tra i suoi numerosi scritti spiccano, oltre al breve ma avvincente La Bibbia a Hollywood. Retorica religiosa e cinema di consumo (EDB, 2013), i due volumi collettanei Riflessi di bellezza.
Arte e religioni, estetica e teologie (EDB, 2007) e La promessa immaginata. Proposte per una teologia estetica fondamentale (con S. Knauss, EDB, 2011).
Il suo ultimo libro è In una stanza buia. Filosofia e teologia in dialogo (con P. Costa, FBK Press, 2014).

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