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Mellarini: «Cultura determinante per lo sviluppo locale»

Attività culturali, in arrivo una nuova legge provinciale a respiro europeo

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Siamo pienamente d’accordo che la crescita culturale di un territorio sia importante almeno quanto quello dell’economia, del PIL per dirla in modo concreto.
Senza la crescita culturale, una comunità non riesce a dare dignità ai numeri.
Il budget destinato alle attività culturali resta modesto (sui parla dell'1,5% del bilancio provinciale), ma il ritorno in termini di apertura al futuro, alla creatività e alla innovazione sono incommensurabili.
Il nuovo disegno di legge che la Giunta Provinciale di Trento ha approvato andrà in Consiglio, dove verosimilmente verrà arricchito dal dibattito. Lì si vedrà infatti se la cultura viene recepita nella giusta misura.
Tra le misure introdotte, la considerazione delle imprese che producono reddito nel campo della cultura (inventariazione e catalogazione, ma anche produzione vera e propria di attività culturali) e gli accorpamenti virtuali delle realtà museali.

Adeguare la disciplina della legge provinciale del 2007 ai mutati scenari con cui i processi culturali debbono confrontarsi. Questo l’obiettivo di un nuovo disegno di legge in materia di cultura, presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dall’assessore provinciale competente Tiziano Mellarini.
Il testo, che nasce da un approfondito confronto con gli esperti e con gli operatori del settore, pone l’accento sulla necessità di puntare ad una gestione più imprenditoriale dei beni e delle attività, cercando di rafforzare il rapporto tra pubblico e privato ed il coinvolgimento degli stakeholder e di focalizzare le azioni anche sul sostegno della domanda, oltre che dell’offerta, coinvolgendo segmenti della popolazione che appartengono alle fascepiù deboli ed emarginate.
 
«I Paesi che hanno reagito meglio alla crisi – ha evidenziato l’assessore Mellarini – sono quelli che hanno puntato su cultura e creatività.
«Occorrono modelli di governance innovativi, che sappiano governare i cambiamenti, partendo dal fatto che la cultura non debba essere intesa solamente come elemento al servizio delle possibili ricadute economiche, certamente importanti, ma anche come contributo alla crescita culturale, civile e morale delle persone.
«Questa proposta di legge – ha aggiunto Mellarini – coerente con l’impostazione data a livello europeo, condivide l’idea che l’ambito nel quale si muove la cultura debba lasciarsi contaminare da altri settori, in una logica di sistema, per consentire alla cultura di sprigionare tutte le sue potenzialità e divenire un fattore determinante dello sviluppo locale, coinvolgendo territori e attori diversi.
«Per questo – ha concluso Mellarini – con il disegno di legge si intende sostenere la nascita e lo sviluppo dei distretti culturali, ovvero un territorio identificato nei suoi confini e nei suoi ambiti, con una forte concentrazione di risorse culturali al suo interno, fortemente integrate nelle dinamiche di sviluppo locale, si promuove, altresì, lo sviluppo delle industrie culturali e creative e si valorizzano i progetti sovracomunali, con la messa in rete del patrimonio culturale, al fine di coinvolgere maggiormente le istituzioni locali ed i soggetti con funzioni di promozione territoriale.»
 
La nuova proposta normativa interviene anche sul sistema museale trentino, che deve perseguire l’obiettivo di coniugare l’autonomia scientifica e culturale di ciascuna istituzione con una precisa integrazione della programmazione delle attività museali, finalizzata ad ottimizzare le risorse disponibili in relazione al mantenimento e all’innalzamento dei livelli qualitativi dell’offerta, per renderla riconoscibile in ambito nazionale e internazionale.
Pur restando l’attuale assetto del sistema museale, il ddl prevede la costituzione di 3 poli museali suddivisi per tematiche:
- il polo museale delle Scienze e della Cultura materiale
- il polo museale della Contemporaneità
- il polo museale della Storia e dell’Arte
Ogni polo avrà il compito di mettere in campo una programmazione coordinata delle attività delle istituzioni museali che lo compongono.
 
Per quanto concerne il sistema bibliotecario si ribadisce il ruolo strategico delle biblioteche quali «portali locali della conoscenza», intese come infrastrutture di base territoriale aperte alla cittadinanza e all'interazione sociale e si promuove la gestione associata dei servizi bibliotecari entro gli ambiti comunali.
La nuova proposta di legge ridefinisce anche il ruolo del Centro servizi culturali S. Chiara, non più semplice gestore di spazi, ma strumento della Provincia per la programmazione e il coordinamento delle attività di spettacolo sul territorio provinciale, anche mediante la promozione dell'offerta culturale e la produzione di iniziative e di spettacoli nelle strutture ad esso affidate.
Infine, per quanto riguarda i beni culturali, nell'adeguare la normativa provinciale al contesto nazionale, si è colta l'occasione per introdurre una serie di elementi di semplificazione delle procedure di valutazione e di autorizzazione.

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