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Regione, consegnata statua del simposio di Pozza Fassa

Statua lignea realizzata dall'artista Tomaso Baldassarra cosegnata stamani nella sede della Regione a Trento al presidente Kompatscher e all'assessore Detomas

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Nel mese di settembre, durante il terzo simposio di scultura lignea Toni Gross, il centro di Pozza di Fassa si è trasformato in un laboratorio artistico all'aperto.
Undici artisti, suddivisi in due sezioni - artisti ospiti e ex studenti dell’Istituto d’Arte di Pozza - si sono cimentati per cinque giorni con un tronco di cirmolo interpretando il tema «Il mondo ladino nel patrimonio Unesco».
Lo scorso 10 settembre la giuria decretò come vincitori, per la categoria artisti ospiti, Carlo Abbà, e per la categoria Artisti ex studenti, Paolo Costazza.
La giuria decise inoltre di assegnare una menzione all’opera, Musa, dell'ex studente Tomaso Baldassarra «per aver concepito un’opera che prevede un’interazione tra scultura e spettatore che va a colmare un vuoto spaziale offrendogli un punto di vista privilegiato e un’esperienza sinestetica alternativa.»
Ora questa statua è stata donata alla Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, che è fra gli sponsor del simposio di scultura.
 
La cerimonia di consegna è avvenuta stamani nella sede della Regione a Trento alla presenza del presidente, Arno Kompatscher, e dell'assessore alle minoranze, Beppe Detomas.
«Mi fa molto piacere - ha detto Kompatscher - essere presente in questa occasione, perché ritengo molto importante che la Regione sostenga questo tipo di iniziative. Posso garantire fin da ora che continueremo a sostenere il vostro lavoro con convinzione anche in futuro.»
L'assessore alle minoranze linguistiche Beppe Detomas, ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra Regione, Scola Ladina de Fascia, enti locali e associazioni culturali della Valle di Fassa per la promozione della cultura e dell' identità ladina, considerati patrimonio dell'intera comunità regionale.
«La valorizzazione della cultura e dell'arte - ha detto - che non possono prescindere dal riconoscimento delle diversità e del valore intrinseco del confronto, sono il miglior strumento per affermare una cultura della convivenza e per la promozione dell'autonomia come un complesso di valori che deve guidare una comunità che ha lo sguardo rivolto al futuro.»

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