Brescia, Trento e Bergamo Uniti nella leggenda di Carlo Magno
Nei giorni scorsi i referenti del distretto culturale di Valle Camonica hanno incontrato l'instancabile assessore Panizza
Si intitola «La leggenda di Carlo
Magno nel cuore delle Alpi» ed è un progetto del Distretto
culturale di Valle Camonica per realizzare un percorso turistico
culturale che ripercorra l'itinerario della leggendaria spedizione
di Carlo Magno dalla terra Bergamasca a Carisolo, in Trentino,
attraverso la Valle Camonica.
Nei giorni scorsi i referenti del progetto hanno incontrato
l'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione della
Provincia autonoma di Trento, Franco Panizza, per impostare le
prime linee di collaborazione fra le diverse province.
I primi contatti fra Trentino, Bergamo e Brescia erano avvenuti nel
mese di maggio, durante un convegno organizzato a Breno per
approfondire gli aspetti scientifici della leggenda che narra del
passaggio di Carlo Magno in Valle Camonica, da Bergamo alla Val
Rendena.
Accompagnato dal suo esercito, da sette vescovi e dal Papa, Carlo
Magno avrebbe sconfitto i signori locali e li convertì alla fede
cattolica.
Per celebrare le tappe dell'itinerario l'imperatore avrebbe fatto
erigere sul territorio una serie di chiese, dotandole di
indulgenze.
La leggenda ricostruisce un evento reale: la conquista della Valle
Camonica da parte dei franchi, poi concessa in feudo al monastero
di San Martino a Tours.
«Abbiamo dato la nostra adesione al Distretto culturale di Valle
Camonica - ha commentato l'assessore Franco Panizza - per
collaborare in iniziative turistico-culturale che valorizzino
questo itinerario fra Lombardia e Trentino e per costruire un
percorso che unisca sacro e profano, storia e territorio, prima
tappa di una via carolingia nel cuore delle Alpi. Quest'anno
saranno due gli eventi che promuoveremo in Trentino, nei paesi di
Carisolo e Vermiglio.»
Secondo la leggenda di Carlo Magno, infatti, vi erano tre affreschi
in Trentino riguardanti l'imperatore: uno a Pellizzano, all'esterno
della chiesa di SAnta Maria, uno a Saone, nella chiesa di San
Brizio, e il terzo proprio a Carisolo, all'interno della chiesa di
Santo Stefano.