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Cera una volta… «La pietra filosofale»

I New Trolls ci portano indietro nel tempo, almeno di quarant'anni…

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Gli organizzatori delle feste Vigiliane hanno voluto ricordare i complessi trentini che nacquero 40 anni fa, all'epoca proprio dei New Trolls, tra i quali la Pietra Filosofale, della quale ci hanno mandato un breve curriculum e una foto che pubblichiamo molto volentieri.

Il loro primo nome era «Le cose dell'altro mondo», che dopo le prime esibizioni live, decise nell'autunno del 1969 di mutare la propria denominazione in «Le pietre filosofali».
Ne facevano parte (da sinistra a destra nella foto sotto il titolo) Maurizio Smadelli (tastiere), Alcide Plotegher (voce), Dino Panato (batteria), Dino Rossi (chitarra) e Guido Smadelli (basso - il leader).
Nel 1970, quando Dino Panato partì per la naja, gli subentrò alla batteria Gastone Baldessarini.
Nel 1972 purtroppo Alcide Plotegher morì nel corso di una banale appendicite e fu sostituito da Franco Degregorio.

Il gruppo Le pietre filosofali, che mutò successivamente la propria denominazione in «La pietra filosofale», era solito aprire i propri concerti con un breve pezzo del brano In A Gadda Da Vida degli Iron Butterfly, ma aveva un proprio repertorio da concerto.
In quell'epoca li seguivo come giornalista dell'Adige e devo dire che i complessi più ammirati dai ragazzi della Pietra erano i Deep Purple, Emerson Lake & Palmer, i Black Sabbath, ma soprattutto i Genesis, quando il leader era Peter Gabriel.
Il complesso si sciolse nel 1974.

In quell'epoca riuscii a registrare negli studi della Rai di Trento i principali complessi trentini, a partire dagli storici Britanni (già Flying Drakes) per finire proprio con la Pietra Filosofale.
Quei preziosissimi nastri sono quanto rimane di quei tempi d'oro. Per questo stiamo cercando di convincere Alberto Folgheraiter, oggi direttore programmi Rai, a masterizzare quelle registrazioni, perché documenti davvero unici del periodo più effervescente e creativo della Beat generation trentina.

Guido de Mozzi

Nella foto che segue, Guido Smadelli, in attesa di entrare in scena (1972).

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