Presentato il terzo pilastro dei testi sull’Autonomia

I tre volumi di Mauro Marcantoni, Gianfranco Postal e Roberto Toniatti

Sarà certamente un nuovo punto di riferimento nella bibliografia sul sistema autonomistico trentino, l'opera presentata stamattina nella sala Depero del palazzo della Provincia in piazza Dante.
Edita da Franco Angeli e Trentino School of Management, «Quarant'anni di autonomia» parte dall'alba del secondo statuto e ripercorre con taglio tecnico e grande autorevolezza tutto il percorso legislativo e amministrativo - materia per materia - fino all'approdo dell'Accordo di Milano 2009 e alle aspettative attuali di un possibile Terzo Statuto.

Tre anni di lavoro che hanno coinvolto 42 coautori, tre volumi rispettivamente di 606, 543 e 384 pagine: una sforzo «codici stico» che è stato coordinato da tre autorità in materia come Mauro Marcantoni, Gianfranco Postal e Roberto Toniatti.

Stamattina ha introdotto l'incontro il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, esprimendo soddisfazione perché anche con lavori come questo si evita il rischio insito nell'autonomia.
«Il sistema autonomistico muore - ha detto Dorigatti - se si ferma, se non esprime più un pensiero di sé, se si limita all'autocompiacimento per le proprie risorse finanziaria speciali.»

Adriano Dalpez, presidente (e fondatore) di Tsm nonché presidente della Camera di Commercio, ha dato merito alla classe dirigente illuminata che ha saputo evitare questo rischio.

Il Presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha parlato di orgoglio e di consapevolezza, di profondo radicamento e di senso della responsabilità come tratti caratteristici del Trentino autonomo.
Ha detto che «noi siamo altro rispetto al processo di federalismo ora in atto in Italia, che non scalfisce l'impianto ancora sabaudo-piemontese. Non siamo il prodotto di un decentramento concesso dallo Stato, ma l'effetto dell'inteligente riconoscimento da parte dello Stato di una storia, di un'identità di popolo».

Su questa sorta di diritto naturale all'autonomia è tornato più tardi l'illustre ospite Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, che ha per l'appunto confermato non trattarsi - il nostro Statuto - di carta ottriata, calata dall'alto. E lo stesso professor Toniatti ha osservato come solo in Trentino l'autonomia faccia realmente parte della «costituzione materiale» del territorio.

Dellai ha anche tessuto le lodi della migliore dirigenza e burocrazia provinciale, quella dei Marcantoni e dei Postal.
«Qui non esiste lo spoil system né esistono gli yes men, ma uomini con intelligenza creativa che hanno costruito davvero l'impianto giuridico dell'autonomia trentina.»

Ha infine accennato alle prospettive di riforma statutaria, da impostare sull'onda delle modifiche costituzionali del 2001, per riequilibrare l'assetto dei poteri e aprire maggiormente alla partecipazione dei cittadini.