«Life Ursus», questo è il problema...
Una scorpacciata di orso alimenterà l'allegoria di una Lega vicina ai problemi della gente trentina

Non è stata un'idea felice quella
della Lega a voler in tutti i modi esprimere il proprio dissidio
violento contro la popolazione dei plantigradi in Trentino.
Il fare una grigliata con carne di orso a Imer presenta due
controindicazioni, più una.
Partendo da quest'ultima, che è la meno importante, ci sembra
improbabile che la carne di orso possa appetire i golosi di
selvaggina.
Ma le due ragioni di fondo riguardano l'intempestività della
trovata.
La prima riguarda i risultati ottenuti dall'iniziativa.
In un momento in cui l'Italia e l'Europa guardano commossi
l'orsacchiotto trentino liberato dopo che è stato salvato e
riabilitato, loro parlano (per traslato retorico) di mangiarselo
arrosto.
L'immagine di un Trentino amato dalla gente comune dovrebbe
interessare anche la Lega e non è pensabile che non si accorgano
come, al di là dei problemi che crea avere orsi in casa, i
plantigradi siano più potenti di una campagna di marketing.
Che senso ha remare contro il proprio (anche loro) Trentino?
La seconda ragione è politica, in senso stretto e in senso
lato.
In un momento in cui Tremonti cerca di salvare il Paese dall'abisso
e Dellai alza gli scudi per impedire che lo faccia a spese nostre,
c'è qualcuno che ha tempo di dedicarsi al problema orso.
Questo fa venire in mente le ultime due strofe della poesia
Davanti a San Guido, di Giosuè Carducci (I
Cipressi…). Eccole.
Ansimando fuggìa la vaporiera
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
E di polledri una leggiadra schiera
Annitrendo correa lieta al rumore.
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò.
Al termine di un poema acuto e sottile, in cui evidenzia la
disillusione dei propri valori di fronte alle necessità della
politica, Carducci prende atto che, in fondo, alla maggior parte
della gente interessa solo... mangiare.