Una nuova avventura per la guida alpina Franco Nicolini
Lui e la sua famiglia gestiscono il rifugio Pedrotti alla Tosa nel Brenta

Franco Nicolini, la popolare guida
alpina di Molveno, nato a Pressano, all'ombra della Paganella, ha
iniziato una nuova avventura. Questa volta non si tratta di scalate
oltre la verticale, di concatenamenti al limite del possibile, come
il grande Franz, così lo chiamano in famiglia, ci ha negli anni
abituati.
Ricordiamo che Franco Nicolini ha al suo attivo molte imprese
alpinistiche e tra queste sono degni di essere ricordati i numerosi
concatenamenti.
Questa volta Franco, assieme alla sua famiglia (la moglie Sandra,
la figlia Elena, il giovane Federico detto Chicco), ha infatti
preso in gestione dalla Sat il rifugio Pedrotti alla Tosa.
Il Chicco, seguendo le orme del padre ha già ottenuto, nelle
categorie giovanili ottimi risultati in campo sci alpinistico,
laureandosi quest'anno Campione del Mondo di sci alpinismo lunga
distanza e vertical.
Ma torniamo a Franco che spiega la sua nuova sfida, all'età di 51
anni.
È diventato gestore di un rifugio alpino tra i più importanti e
frequentati del Gruppo di Brenta.
«Ho colto l'occasione che si è presentata. - Ha spiegato. -
Nell'autunno scorso, Fortunato Donini, la cui famiglia ha gestito
per 50 anni il Tosa, ha deciso di lasciarlo. Il Tosa è uno dei
rifugi storici della Sat, fu il primo ad essere costruito dalla
Società degli alpinisti tridentini e il primo nel gruppo di Brenta
nel 1881, alla quota di 2439 m nei pressi della Bocca di Brenta.
Accanto al Tosa, venne eretto, all'inizio del '900, dal Club alpino
della Germania, il rifugio Tommaso Pedrotti, che è dal 1914 della
Sat e gestito congiuntamente al Tosa.»
Il Brenta è il regno alpinistico di Nicolini.
«Ho sempre stimato e ammirato i gestori dei rifugi, - ha ricordato.
- Con molti di essi ho un consolidato rapporto di amicizia e tante
volte da alpinista quando mi trovo in rifugi, per me nuovi, mi
piace conoscere il gestore e stabilire con lui un rapporto di
amicizia. Siamo gente di montagna e parliamo lo stesso linguaggio.
La mia famiglia Sandra, Elena e Chicco, hanno condiviso con me
quest'idea ed infatti, ora sono quassù che lavorano con me per
offrire agli alpinisti ed agli escursionisti il nostro servizio.
Elena ha anche esperienza poiché ha lavorato proprio al Tosa con i
Donini, quindi è una preziosa collaboratrice. Mi mancava questa
esperienza, che fa parte della montagna e la stiamo tutti
affrontando con grande entusiasmo e con la passione che tutta la
mia famiglia ha per la montagna.»
La stagione si è aperta ufficialmente a giugno, ma la famiglia
Nicolini è in rifugio da molto prima.
«Si siamo saliti con un certo anticipo - continua Franz, - perché
abbiamo preso in consegna dalla Sat il rifugio con tutte le sue
attrezzature e abbiamo dovuto capire come funzionano certi impianti
tecnologici, per far funzionare tutto bene. Inoltre abbiamo dato
una mano ad apportare alcune migliorie per offrire un migliore
confort agli alpinisti ed agli escursionisti. Oggi i rifugi, grazie
alle moderne tecnologie, sono diventati meno spartani e più
confortevoli, pur volendo io mantenere lo spirito del rifugio, la
casa dove l'alpinista trova risposo e ristoro, prima della salita
alle vette ed in caso di mal tempo sicuro riparo. Siamo qui per
accogliere tutti con lo spirito di chi va in montagna, che mette al
primo posto i valori umani e la solidarietà.»
FRANCO NICOLINI ALPINISTA E SCI ALPINISTA
La specialità di Nicolini padre sono i concatenamenti e nel Gruppo
di Brenta ha realizzato nel 1989 la via Dolomieu. Si tratta di una
scalata su 15 cime della catena centrale del Brenta su vie di 4° e
5° con un dislivello in salita di 3640 m effettuato in 13 ore. Nel
1990 Franco ha realizzato un altro concatenamento di 7 cime con vie
di difficoltà di 5° e 6° sempre nel Brenta centrale in 12 ore.
Nel 1993 ha realizzato la traversata in 18 ore del Gruppo del
Lagorai con gli sci da sci alpinismo. Nel gennaio del 1997 Nicolini
effettua la via Dolomieu in invernale nel tempo di 5 giorni
ritornando tutte le sere a casa e risalendo al mattino alla base
delle pareti.
Quest'impresa ha i seguenti numeri 8000 m di dislivello con gli sci
da alpinismo e 7500 di arrampicata. Sull'invernale alla Dolomieu è
stato girato un film.
Numerose sono le spedizioni alle quali ha preso parte in Patagonia,
dove nel 1993 ha salito il Cerro Torre ed in Himalaya nel 2002 è
salito in 18 ore sugli 8.250 m del Cho Oyu, nel 2005 ha salito il
Broad Peak 8.047 m ed ha effettuato un tentativo, nel 2003, al Naga
Parbat.
Tornando ai concatenamenti Franco ha effettuato, nel 2007, in 50
giorni con l'amico Mirco Mezzanotte, la scalata di tutte le 106
vette al di sopra dei 3.000 metri dei Gruppi dolomitici .
Nel 2008 sempre con Mezzanotte e Digeo Giovannini, alpinista e
cineasta ha concatenato in 60 giorni tutti le 82 vette al di sopra
dei 4000 metri della Alpi, muovendosi da base a base delle montagne
con soli mezzi naturali: bicicletta da corsa mountain bike, a piedi
o con gli sci da alpinismo.
Nel 2009 assieme al collega Omar Oprandi ha voluto rendere un
omaggio alla memoria di Bruno Detassis, concatenando le principali
vie del mitico Re del Brenta e storico gestore del Rifugo Alberto e
Maria ai Brentei, scalando le vie aperte da Detassis nel suo
regno.
In ambito sci alpinistico ha vinto molte gare tra cui il titolo
tricolore di Campione italiano a squadre con Mezzanotte nel 2001,
vice campione d'Europa sempre con Mezzanotte nel 2002 ed ha vinto
la Coppa delle Dolomiti, circuito di gare della Regione Trentino
Alto Adige nel 2004, oltre a numerosi podi in ambito
internazionale, avendo vestito per molti anni i colori della
nazionale. Nella scorsa stagione ha ripreso a gareggiare ottenendo
numerose vittorie nella categoria dei master.
Franco ha scritto a quattro mani con Rosario Fichera, ed uscito nel
2010, un libro sui suoi concatenamenti intitolato: Libero di
Concatenare.
IL RIFUGIO PEDROTTI
Per arrivare al rifugio Pedrotti si può salire da Molveno 864 m
lungo la Val delle Seghe, sentiero n° 319, passando dal rifugio
Selvata in circa 4h30'. Alternativa è salire dal Pradel 1367 metri,
attraverso il sentiero n° 340 passando al rifugio Croz
dell'Altissimo 1430 m dal quale si prosegue per il Selvata e quindi
verso il Pedrotti in circa 3h30'.
Dal versante di Campiglio partendo alla località Vallesinella alla
quota di 1513 m per il sentiero n° 317 passando dal rifugo Casinei
proseguendo per il sentiero n° 318 si transita dal rifugio Alberto
e Maria ai Brentei da dove si sale sino ai 2552 m della Bocca di
Brenta in un tempo di circa 3h.
Dal Pedrotti si possono fare numerose salite alle vette del Brenta,
la più famosa è quella alla cima Tosa, che con i suoi 3173 m è la
più alta del Gruppo di Brenta e presenta difficoltà di 2° grado
suggestive traversate ai rifugi limitrofi quali l'Agostini e il
Tuckett.
Ma per queste escursioni la guida alpina Franco Nicolini va saprà
dare tutte le informazioni utili e i tempi di percorrenza.