A breve il nuovo direttore del Centro Culturale Santa Chiara
Chiunque sia, dovrà far crescere non solo il pubblico che va a teatro ma anche la capacità di produzione artistica del Trentino
Il 16 luglio l'attuale vicedirettore
del Centro Culturale Santa Chiara di Trento, Marisa Detassis,
sarebbe diventata automaticamente Direttore del Centro a tutti gli
effetti nel caso che il Consiglio di Amministrazione non avesse
nominato il nuovo direttore entro il 15 luglio.
Questo secondo i dettami della normativa in materia.
Essendo passata la metà di luglio senza novità, siamo andati a
vedere come stavano le cose e abbiamo verificato che la signora
Detassis ha sottoscritto un accordo con il CdA, nel quale ha
rinunciato per iscritto alla nomina che le sarebbe aspettata per
automatismo burocratico.
Puro buonsenso, perché in questa maniera consente all'Organo
amministrativo di procedere ad ulteriori verifiche tra i candidati
in fieri, senza dover prendere decisioni affrettate.
Quanto ai nomi, noi avevamo previsto quasi un anno fa la nomina di
Antonio Massena (direttore artistico del Teatro dell'Uovo de
L'Aquila), perché questa era la voce più ricorrente (e mai
smentita).
Non vorremmo che proprio i nostri articoli avessero inibito la sua
nomination, ma proprio negli ultimi tempi più d'uno aveva messo in
dubbio la scelta dell'Uomo de L'Aquila.
Tanti i motivi, non ultimo quello che Massena non è molto
conosciuto in provincia anche se ha già operato per qualche ente
funzionale.
Ma la motivazione principale, secondo quanto ci è dato di sapere
oggi, è che ci sarebbe la volontà di non volere un direttore
artistico, ma un direttore vero e proprio.
Al suo posto, infatti, qualcuno aveva avanzato l'ipotesi di
nominare Francesco Nardelli, l'attuale responsabile amministrativo
e vicedirettore della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di
Bolzano.
In questa potrebbero avere un percorso privilegiato in eventuali
coproduzioni tra i due capoluoghi della regione.
E sembra che sia su questa dicotomia che il Consiglio di
Amministrazione si trovi in posizione di stallo.
Al di là delle lotte per l'investitura, più che comprensibili nel
massimo ente culturale della provincia, la figura dovrebbe essere
in grado di realizzare il nuovo corso che il CdA (e in particolare
il presidente Ivo Gabrielli) ha avuto incarico di dare
all'Ente.
Impulso che consiste anche nella coproduzione di
iniziative di legate al territorio e soprattutto alla rivalutazione
e l'impiego delle forze culturali della realtà trentina.
Non dimentichiamo, ad esempio, che il Trentino ha generato attori
di livello nazionale (uno per tutti, Andrea Castelli), che
continuano a non essere profeti in casa propria.
Come abbiamo visto in altre occasioni, il Santa Chiara non ha
abbracciato iniziative di rilievo come il musical Svegliati e
sogna, tipico esempio di attività culturale generata dalle
potenzialità locali con forti interventi esterni.
Il nuovo corso intenderebbe proprio far ricadere gli investimenti
culturali nel territorio non solo nell'acquisizione di lavori
prodotti altrove, ma soprattutto nel recupero delle potenzialità
artistiche e farle esprimere nel modo migliore sul nostro
territorio.