«Fondo per il paesaggio», presenta i progetti vincitori
Conferito l'incarico agli 8 gruppi di progettisti selezionati dal bando
La riqualificazione delle aree
artigianali, il ripristino panoramico-paesaggistico dei passi
dolomitici, nuove tecniche produttive per la aree agricole di
versante, tecniche costruttive e compatibilità ambientale dei
manufatti rurali, il recupero delle cave esaurite, il riordino e la
riqualificazione del nesso urbano Riva del Garda-Arco, la
progettazione della «nuova» Zambana Vecchia, la riorganizzazione e
il miglioramento dell'area in prossimità del lago di Toblino.
Sono questi i temi, a suo tempo individuati dalla Giunta
provinciale nell'ambito del «Fondo per il paesaggio» sui quali,
rispondendo al bando indetto dalla Provincia autonoma di Trento per
la presentazione di studi relativi alla riqualificazione degli
insediamenti storici e del paesaggio, 52 diversi gruppi di
progettazione hanno elaborato altrettante idee progettuali per
costruire e/o ricostruire il paesaggio trentino, recuperando i
caratteri identitari e i legami culturali propri di ogni
territorio.
Oggi, nella Sala Wolf del palazzo della Provincia, l'assessore
all'urbanistica Mauro Gilmozzi ha presentato in anteprima gli studi
vincitori del bando, consegnando ad 8 gruppi di progettazione
selezionati da una commissione le lettere ufficiali d'incarico per
la redazione della manualistica relativa a ciascuno degli otto temi
del bando, annunciando che tutti gli oltre cinquanta studi
presentati costituiranno oggetto di una prossima mostra.
I centri storici, lo spazio agricolo, la montagna, i corsi d'acqua:
sono gli elementi identitari del paesaggio trentino, che rendono
riconoscibile il suo territorio valorizzandone la diversità
paesistica, la qualità ambientale e le specificità culturali.
Ma sono elementi in costante mutazione ed i cui processi di
trasformazione vanno governati, dentro le nuove opportunità di
sviluppo dei territori e delle comunità, per contrastare, con
azioni positive e non solo vincoli, i rischi e i processi di
degrado. Questo, del resto, è il principale obiettivo che s'è posto
il nuovo Piano urbanistico provinciale.
Ma come è cambiato negli ultimi cento anni il paesaggio trentino?
La fotografia dei processi evolutivi, nei quali entrano anche
trasformazioni oggi ritenute incompatibili con il mantenimento
degli elementi identitari sopra richiamati, l'ha fatta la Facoltà
di Ingegneria e Architettura dell'Università degli Studi di Trento,
portando a compimento uno studio analitico direttamente affidatole
dal Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio della
Provincia.
Uno studio - ha spiegato il coordinatore del lavoro, professor
Scaglione - che fa da cornice generale ai singoli progetti
tematici.
Alla presentazione di oggi, riservata ai progettisti selezionati
dal bando, ai presidenti delle Comunità di valle ed ai sindaci
territorialmente interessati, nonchè ai consiglieri provinciali,
erano tra l'altro presenti anche i componenti della Commissione
urbanistica, dell'Osservatorio del paesaggio e della Scuola di
governo del territorio e del paesaggio (Step).
«Abbiamo bisogno di cambiare il paesaggio per cambiare noi stessi»,
ha affermato Gilmozzi, spiegando le motivazioni alla base
dell'iniziativa, «per costruire una nuova cultura condivisa e più
strutturata del paesaggio. Volevamo attingere alle idee ed alla
creatività di progettisti esterni, lanciando alcuni temi con
l'intento di giocarci la qualità del territorio anche su queste
scelte. Si tratta di un percorso che abbiamo appena iniziato e che
sarà lungo, ma sul quale credo che si potrà costruire una nuova
visione urbanistica e comunitaria che possa guidarci per i prossimi
decenni.»
Questi, in sintesi, i temi sui quali sono stati elaborati gli studi
ed i nominativi dei coordinatori dei gruppi di progettisti
vincitori del bando.
1. Arredo e riqualificazione delle aree
artigianali
Arch. Marco Malossini
l progetto si propone di favorire una riqualificazione complessiva
delle aree artigianali attraverso una nuova progettazione delle
stesse in modo da renderle più armonicamente inserite nel paesaggio
che le circonda, se necessario riducendone la visibilità e
l'impatto, riqualificandole sotto il profilo energetico (con
generalizzato ricorso a pannelli solari e fotovoltaici sulle
coperture) ed architettonico.
2. Organizzazione e ripristino panoramico - paesaggistico
dei passi dolomitici
Arch. Franco Ghetta
L'importanza delle Dolomiti è nota ed accresciuta dalla recente
decisione del Comitato UNESCO di iscrizione al Patrimonio mondiale
dell'umanità.
Si rende opportuno orientare interventi di valorizzazione e
recupero che consentano anche di risanare o di qualificare opere
del passato.
A tal fine il progetto prevede una serie di interventi di
riqualificazione viabilistica (rimozione di elementi fuori scala,
sostituzione di barriere di sicurezza non uniformi, cartellonistica
sobria, ordinata e omogenea), individuazione dei migliori punti
panoramici, riqualificazione delle architetture esistenti,
riduzione della visibilità dei parcheggi.
3. Indicazioni metodologiche per le trasformazioni delle
aree agricole di versante a nuove tecniche
produttive
Arch. Filippo Spaini
Gran parte dei versanti delle valli trentine sono segnati da
terrazzamenti, realizzati con muri a secco. Le coltivazioni creano
paesaggi diversi ma con forte identità nelle varie aree geografiche
e nelle diverse epoche storiche.
Il cambio delle tecniche dovute a meccanizzazione, a esigenze
economiche e a variazioni climatiche ha prodotto anche
trasformazioni del paesaggio.
Appare importante conservare alcuni paesaggi rurali ritenuti di
particolare testimonianza storica, culturale, agendo con regole,
con incentivi, con interventi di manutenzione o ripristino.
La ricerca deve individuare le aree agricole di versante
maggiormente significative a livello provinciale e fornire elementi
e criteri idonei per consentire di governare la trasformazione,
prefigurando i nuovi quadri paesaggistici che si formano in seguito
al mutamento delle tecniche colturali e del tipo di coltura nonché
le modalità per assicurare il mantenimento della qualità
paesaggistica complessiva del predetti versanti.
4. Tecniche costruttive e compatibilità dei manufatti e
delle costruzioni rurali in aree agricole
Arch. Davide
Endrizzi
Le aree agricole, con i loro manufatti, hanno una grande importanza
per il paesaggio trentino. E' importate che le nuove costruzioni
non risultino estranee alla cultura del luogo e che identifichino,
riprendendoli, i caratteri tradizionali, con particolare riguardo a
volumi, altezze, coperture, materiali.
Sulla base di tali principi, lo studio propone, con una analisi di
alcune realtà territoriali del Trentino maggiormente caratterizzate
dalla perdita di identità, tipologie costruttive nelle aree
agricole rispetto a quelle tradizionali, proponendo criteri ed
indirizzi per la progettazione dei nuovi interventi quale utile
riferimento per il pianificatore locale.
5. Tipizzazioni di modellazioni per il recupero di cave
esaurite
Arch. Manuela Schir
Le cave hanno modificato significativamente il paesaggio, sovente
lasciando squarci e discontinuità molto evidenti.
La ricerca fornisce in questo caso gli elementi utili per
individuare le modalità corrette di recupero delle cave esaurite,
preferibilmente ricostituendo il paesaggio originario, senza
escludere la possibile creazione di nuovi paesaggi.
La riqualificazione, questo il presupposto dello studio, può
costituire un'occasione per individuare nuove destinazioni e/o
funzioni pubbliche per tali aree.
6. Riordino e riqualificazione del nesso urbano Riva del
Garda - Arco
Arch. Alberto Cecchetto.