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Il sogno di Carzano inaugura la proposta di turismo sostenibile

«La Montagna Racconta»: rievocato sul Monte Lefre l'evento che avrebbe potuto cambiare le sorti della Grande Guerra

Dopo la Valle del Vanoi sono state le montagne dell'Altopiano del Tesino ad ospitare ieri la seconda escursione inaugurale de «La Montagna Racconta», azione pilota sviluppata nell'ambito del progetto europeo Listen to the Voice of Villages per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dei due territori trentini.

Più di cinquanta escursionisti hanno raggiunto i boschi e le trincee del Monte Lefre, sperone roccioso che domina la Valsugana dall'alto dei suoi 1305 metri, per visitare i luoghi frequentati durante la Prima Guerra Mondiale dall'esercito italiano, che da lì sorvegliava la valle in maniera del tutto simmetrica all'osservatorio austriaco posizionato sul Monte Panarotta.

Nei pressi dell'avamposto militare è andato in scena lo spettacolo teatrale itinerante «Il sogno di Carzano», curato dall'attrice e drammaturga Maura Pettoruso dell'agenzia Trento Spettacoli con la collaborazione degli allievi del teatro Portland di Trento.

La rievocazione teatrale ha riproposto una vicenda bellica avvenuta a Carzano nella notte tra il 17 e il 18 settembre 1917, un episodio che, se condotto come pianificato dal maggiore Cesare Pettorelli Lalatta Finzi, ufficiale dell'ITO (informazioni truppe operanti), avrebbe consentito alle truppe italiane di avanzare lungo la Valsugana per raggiungere Trento.

L'azione purtroppo fallì perché mal condotta dai generali preposti alla sua realizzazione: mancò di fatto l'accordo fra il gruppo avanzato d'assalto e la brigata di riserva.

L'epilogo della vicenda fu drammatico: fra morti, feriti e prigionieri, l'esercito italiano perse 900 uomini in gran parte bersaglieri, quello austriaco un terzo.
Un esito positivo dell'operazione avrebbe potuto determinare una Caporetto austriaca, evitando all'Italia la tragedia dell'ottobre 1917.

«Attraverso lo spettacolo proposto sul Monte Lefre abbiamo voluto rievocare un episodio storico particolarmente importante e sentito dagli abitanti di Carzano e del Tesino - commenta la regista Maura Pettorruso -. Il testo da cui è stato tratto lo spettacolo è un documento scritto da Luigi Sardi dal titolo «Il sogno di Carzano 1917», e presenta l'intenso dialogo fra il maggiore italiano Filzi e l'ufficiale austriaco di origine bosniaca Ljudevit Pivko, intenti a programmare nel dettaglio il colpo di mano.»

A contestualizzare i dialoghi e le dinamiche fra il maggiore Filzi e l'ufficiale Pivko sono state le voci di quattro attori, che hanno guidato il pubblico tra i boschi e le trincee del Monte Lefre per seguire gli sviluppi della vicenda di Carzano e le concitate fasi preparatorie dell'operazione.

L'itinerario proposto ieri lungo i sentieri del Monte Lefre è inserito nella guida escursionistica «La Montagna racconta» assieme ad altri cinque itinerari ambientati sull'Altopiano del Tesino ed a sei percorsi individuati nella Valle del Vanoi.

Natura, storia e teatro hanno dunque inaugurato in questo weekend di fine luglio la nuova proposta di sviluppo turistico sostenibile «La Montagna racconta», che prevede la messa in rete di itinerari escursionistici che sono stati scenario di particolari avvenimenti durante la Prima guerra Mondiale, segnando la storia dei territori e della popolazione locale.

Numerosi sono i soggetti pubblici e privati coinvolti nel progetto che hanno condiviso nuove strategie condivise per valorizzare le risorse naturali e culturali, definendo nuove prospettive di sviluppo per il proprio territorio.

Hanno collaborato al progetto pilota - coordinato dal Servizio Europa della Provincia Autonoma di Trento - il Gruppo di ricerca eTourism dell'Università degli Studi di Trento, la Scuola di Management del Turismo di Tsm, i Comuni del Lagorai, il Patto Territoriale Tesino e Vanoi, il Consorzio Turistico del Vanoi e l'Azienda per il Turismo Valsugana, l'Ecomuseo del Vanoi, il Gruppo Alpini di Caoria, la Rete Trentino Grande Guerra, la Soprintendenza ai Beni Architettonici, i Musei della Grande Guerra ed i gestori di rifugi e strutture ricettive.

Si tratta di un caso di sviluppo turistico condiviso, recepito dal territorio e trasformato in un'offerta reale, dove l'ampio coinvolgimento di tutti gli attori locali ed una specifica attività formativa e di supporto hanno consentito a due ter itori come il Tesino e il Vanoi di raccontare e promuovere, attraverso un progetto strutturato, le proprie specificità ed i propri elementi distintivi.

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