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Conoscersi a tavola: corso di cucina per donne immigrate

Torna in valle di Non l'iniziativa curata da Carlo Bacca

Anche la buona cucina, con la convivialità, la passione e quel clima di amicizia che la tavola aiuta a creare può diventare una preziosa occasione di dialogo, confronto e conoscenza reciproca. Lo sanno bene le donne di origine immigrata che hanno partecipato, lo scorso anno, al ciclo di lezioni di cucina trentina tenuto da Carlo Bacca e organizzato a Cles, in Val di Non.

Un'iniziativa fortemente voluta dall'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami alla quale le «nuove trentine» hanno partecipato con grande entusiasmo. Quest'anno quindi il corso riparte con nuove «allieve» desiderose - come le loro «colleghe» della precedente edizione - di conoscere, in un'ottica di reciproca apertura, la cultura trentina in tutti i suoi aspetti, anche a tavola.

Sede del corso, al quale prenderanno parte quest'anno dieci donne di origine indiana, sarà ancora una volta la Casa Sociale di Dres, grazie alla disponibilità dell'assessore alle Politiche sociali, Istruzione, Sanità e Pari opportunità del Comune di Cles Giusy Gasperetti.

Il coordinamento operativo del corso, promosso dall'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza e dal Cinformi, è a cura dell'Associazione «Intrecci», con la supervisione di Claudia Mammani.

Per le allieve si tratta della continuazione ideale di un più ampio percorso formativo già avviato grazie all'impegno di Carmen Noldin, assessore all'Associazionismo, Distretto famiglia, Solidarietà e Volontariato della Comunità della Valle di Non.

Per Carlo Bacca, cuoco di Rumo, il corso rappresenta un ulteriore valorizzazione della sua competenza e del suo desiderio di spendersi per la comunità.

La prima lezione è in programma domani, venerdì 5 agosto, dalle 10 alle 12 nella frazione di Dres.
«Il successo di questa iniziativa - afferma l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami - dimostra il desiderio delle nuove trentine di conoscere la comunità di cui oggi fanno attivamente parte, nella quale si sentono 'cittadine a pieno titolo'. La grande partecipazione al pranzo di chiusura della scorsa edizione è stata la molla che ci ha spinti a ripetere il corso, visto anche l'entusiasmo dimostrato dalle nuove allieve. E' proprio in questo 'contagio' positivo di entusiasmo che dobbiamo impegnarci. Dobbiamo contrastare la strumentalizzazione attuata da chi vede l'immigrazione come un problema favorendo la diffusione di buone prassi come questa iniziativa, ma soprattutto facendoci tutti portavoce, nella quotidianità, dei valori di dialogo e coesione che stiamo coltivando con successo in Trentino. Valori raccolti e trasformati in azioni concrete dal Piano Convivenza.»

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