Violoncello e musica brasiliana: Morelenbaum incanta il pubblico
A Malga Fratte, Altopiano della Lessinia, un concerto tutto giocato sulle atmosfere sonore brasiliane con rimandi a jazz e classica
Col suono aspro e allo stesso tempo
poetico del proprio violoncello, Jaques Morelenbaum ha offerto al
folto pubblico de I Suoni delle Dolomiti un concerto in cui ha
saputo mescolare alla perfezione musica tradizionale, jazz e
avanguardia di quel particolare universo sonoro che è il
Brasile.
Ad affiancarlo sugli ampi prati nei pressi di Malga Fratte in
Vallagarina, anche il chitarrista Lula Galvâo e il batterista
Rafael Barata.
Dopo l'iniziale «Samba de uma nota só» (samba con una sola
nota), che ha tracciato le rotte poi seguite nell'intero live
set, è arrivato il momento di «Eu vim de Bahia» (son venuto da
Bahia), che ha attenuato le atmosfere riflessive d'esordio con
inserti all'insegna del ritmo e dell'allegria.
Tra pezzi originali e rivisitazioni Morelenbaum e compagni hanno
proposto «Pra que discutir com madame» (per discutere con
madame) e quindi hanno rivisitato in modo molto originale
«Outra vez» (ancora) di Carlos Antonio Jobin, malinconica,
pensierosa, segnata da un lungo assolo di chitarra eseguito sul
tappeto di ritmi disegnato da Barata, che ha scatenato gli applausi
degli ascoltatori.
Poi tutti sono sembrati catturati da questa musica,
popolare nelle radici ma scritta da grandi compositori per
grandi musicisti, in grado di sciogliere all'interno di ogni brano
la grande varietà del mondo e delle emozioni anche tra loro
contrastanti.
Dalla malinconia alla gioia, dalla rassegnazione all'esplosione di
energia, dalla riflessione alla spensieratezza.
Ne è stata testimonianza la malinconica «Coracao vagabundo»
(cuore vagabondo) di Caetano Veloso, che ha lasciato il
posto a «Retrato em branco e preto» (ritratto in bianco e
nero) dall'incipit classicheggiante e dai lievi e sognanti
inserti di chitarra.
La firma, neanche farlo apposta, era quella di Jobin Chico Buarte
così come la successiva «Brigas Nunca Mais» (mai più
combattimenti) decisamente vitale e ritmica, adatta alla
danza.
Prima della fine c'è stato spazio anche per «Vo?e e eu» (tu e
io) di Vinicio Moraes dalle atmosfere cittadine - circolare e
dalle forti allusioni alle altre tradizioni sonore del Sudamerica,
il tango tra tutte - per «Receita de Samba», «Bim - Bom», «Timtim
por Timtim» e «Sambou Sambou».
Al pubblico e al paesaggio, Morelenbaum ha voluto dedicate «Ar
livre» (a cielo aperto), tutta giocata sul dialogo tra
violoncello e chitarra, adattissima nelle sue atmosfere sognanti
agli ampi pascoli verdi carezzati dal vento.
L'energica e a tratti blueseggiante «Salvador» di Gilberto Gismonte
ha chiuso l'esibizione assieme al bis, richiesto a gran voce da
tutti, «Fla x Flu».
L'evento è stato organizzato dall'Assessorato al Turismo della
Provincia Autonoma di Trento, da Trentino Marketing, dall'APT
Rovereto e Vallagarina e dal Comune di Ala.