Per Gazzè, al Rifugio Potzmauer un concerto indimenticabile
Il cantautore romano ha catturato i 2.000 spettatori saliti per ascoltarlo e ha fatto comporre la scaletta delle canzoni ai bambini
Sono numerosi i rimandi della musica
di Max Gazzè a esperienze italiane e straniere di qualità, così
come molte sono state le persone salite al rifugio Potzmauer (circa
duemila metri), ma tra i tanti aspetti originali di questo concerto
quello più divertente riguarda una lista.
Che non è quella delle canzoni proposte, ma quella di chi quei
brani li ha scelti diventando, in un certo senso, protagonista
dell'evento de I Suoni delle Dolomiti: Sofia la più veloce, Giacomo
il silenzioso, Francesca con il foulard in testa, Leonardo con la
maglia di Topolino e ancora Anna, Elia, Ludovico arrivato correndo,
Samuele, Simone...
Sono i nomi dei bambini saliti sul palco per pescare da un
cappello, di volta in volta, i bigliettini con i titoli delle
canzoni, che Gazzè e compagni avrebbero dovuto suonare.
Ha preso vita così una scaletta tutta improvvisata, lasciata al
destino, ma che ha contribuito ad accrescere il clima di
famigliarità e festa che aleggiava quest'oggi nella conca verde
della Val di Cembra.
Ogni brano, annunciato dopo il rito dell'apertura del bigliettino e
della consegna nelle mani del musicista (romano d'adozione), è
stato accolto da applausi e boati, perché inatteso anche per chi,
fan e conoscitore, magari poteva elencare a memoria le scalette dei
concerti precedenti.
E Gazzè, cantautore ironico, intelligente, sofisticato ha
dimostrato così, semplicemente, di essersi immedesimato alla
perfezione nel clima de I Suoni delle Dolomiti, tanto che alla fine
ha ribadito che «suonare in questo posto senza alcuna struttura è
stata una esperienza indimenticabile».
Prima, invece, ci sono state quasi due ore di musica e canzoni, con
il pubblico intento a cantare i testi e ad applaudire a ritmo,
dall'iniziale «L'uomo più furbo» a «Eclisse di periferia», da «Se
piove» a «Il timido ubriaco», passando per «A cuore scalzo», «Vento
d'estate», «Siamo come siamo», «Non ho più vite», «Annina», «Mentre
dormi», «Il solito sesso», «Cara Valentina», «La favola di Adamo ed
Eva».
Tutte composizioni segnate da una scrittura in grado di raccontare
le storie, le emozioni e allo stesso tempo di rimanere sempre
originale, pronta ad accogliere l'insolito come in «Se piove», dove
invita a non aprire l'ombrello, o in «Siamo come siamo», che invece
è un elogio del rimanere fedeli a se stessi e cercare la serenità
come conquista interiore e non come adeguamento al mondo esterno a
noi.
Il pubblico ha giocato, dialogato, ballato, applaudito e ha
addirittura chiesto spiegazioni, come a proposito della canzone
«Annina», quando una ragazza ha urlato «Max ma cosa hai fatto ad
Annina?» e il cantautore ha risposto «Cosa ha fatto lei a me!», per
poi sciogliersi assieme a tutti in una grande risata.
A strumenti fermi Gazzè si è anche concesso ai fan e ai tanti
bambini per firmare autografi e posare in foto ricordo.
Assieme a lui agli strumenti anche Clemente Ferrari alla
fisarmonica, Giorgio Baldi alla chitarra e Cristiano Micalizzi alla
batteria.
L'evento è stato organizzato dall'Assessorato al Turismo della
Provincia Autonoma di Trento, da Trentino Marketing, dall'APT
Altopiano di Piné e Valle di Cembra, dal Comune di Grumes e dalla
Società di Sviluppo Turistico Grumes srl.