De Gregori canta l’amore, l’uomo e la storia. Sulle Dolomiti
Ha proposto anche Generale, La donna cannone, La Storia e W l'Italia Un foltissimo pubblico quest'oggi al Rifugio Fuchiade

Si è concluso oggi il percorso
all'interno della musica d'autore italiana proposto da I Suoni
delle Dolomiti, che ha visto alternarsi nomi del calibro di Roberto
Vecchioni e Max Gazzè, per concludersi con Francesco De
Gregori.
E quello del musicista romano è stato un live set di grande
intensità, che ha richiamato sui verdi e ampi prati attorno al
rifugio Fuchiade un pubblico foltissimo e colorato, che ha potuto
perdersi tra i successi di oltre trent'anni di carriera.
Agli strumenti in una formazione essenziale ed acustica, ha
aggiunto la violinista e vocalist Elena Cirillo e il pianista
Alessandro Arianti, mentre De Gregori, col proprio immancabile
cappellino, si è mosso tra chitarra, armoniche a bocca e
pianoforte.
Il risultato è stato un'ora e mezza di musica in cui, senza i
fronzoli dell'elettronica, l'artista è tornato alla forma canzone
nella sua essenzialità più pura e affascinante, a partire da
Finestre, che ha aperto il concerto, fino al bis de La
donna cannone, accolta da un autentico boato del pubblico.
Nel mezzo alcune dei brani più belli della sua storia e della
canzone italiana, cantate dal pubblico, tra tutte Generale
e Rimmel.
Nella scaletta proposta si è intravisto un progetto chiaro, che ha
portato De Gregori a occuparsi di padri e figli, di amore, di
destino, per lasciare infine i sentimenti a favore dell'impegno
civile.
E così ecco che dopo Hilde è stato il turno di
Capire, Bellamore, Dolly,
Alice, Atlantide.
Sempre impossibile da imbrigliare e da definire, per la profondità
dei suoi testi e la ricchezza di rimandi che contengono, De Gregori
ha poi proposto Atlantide e Celestino.
Per le canzoni che si potrebbero definire politiche, ossia legate
al rapporto dell'uomo con la storia e il proprio destino nel mondo,
l'artista romano si seduto al pianoforte ed ha proposto La
storia e W l'Italia, al termine della quale ha
ringraziato dicendo «Questo è davvero un bel posto dove cantare,
grazie per avermi invitato qui a farlo».
Richiamato a gran voce agli strumenti, ha poi regalato un intenso
bis con una canzone di montagna, sacrificio e amore dal titolo
Stenti, dall'andamento tipico di un canto d'Alpi e guerra,
e la già ricordata Donna Cannone.
I Suoni delle Dolomiti faranno tappa sabato 27 agosto per l'ultimo
appuntamento stagionale nel Gruppo del Brenta.
L'evento è stato organizzato dall'Assessorato al Turismo della
Provincia Autonoma di Trento, da Trentino Marketing, dall'APT Val
di Fassa.